Aprile 2009, una nuova data da ricordare sul fronte delle influenze trasmesse dagli animali all’uomo. Una nuova data da ricordare sul fronte della psicosi alimentata, a testa bassa, dai mass media. E una nuova data da tenere a mente per quanto concerne i dubbi sulla comparsa di questi virus che, di tanto in tanto, e SOPRATTUTTO da dopo l’11 settembre 2001, compaiono all’improvviso e spargono terrore e morti ( non molti, per fortuna ) fra noi comuni mortali.
Ma veniamo a questa nuova influenza – chiamata influenza suina - e vediamo, con l’aiuto di un articolo del Corriere della Sera.it pubblicato il 28 aprile, la cronologia degli avvenimenti:
Febbraio: in Messico, un bambino di nome Edgar Hernandez, di 4 anni, si ammala. Per sua fortuna riuscirà a guarire da quella che verrà definita una influenza. Però si ammalano altri abitanti del villaggio La Gloria e un neonato decede.Gli abitanti, però, denunciano la presenza di un grande allevamento di maiali nella zona.
21 Marzo: a La Gloria muore un altro neonato ed aumentano le persone ammalate.
30 Marzo: un cittadino canadese, di ritorno da un viaggio dal Messico, viene ricoverato in gravi condizione nell’ospedale di Ottawa.
2 Aprile: nella zona di Veracruz, in Messico, le autorità sanitarie dichiarano un aumento del 15% di un’influenza virulenta. Gli ammalati presentano problemi di respirazione, vomito e diarrea.
6 Aprile: aumentano gli ammalati e i decessi. A La Gloria nuovi sospetti sull’allevamento di maiali. E su 3.000 abitanti, ben 1.800 sono stati infettati dal virus!
9 Aprile: all’ospedale di Oaxaca viene ricoverata una donna, Adele Maria Gutierrez, che, stando ai familiari, è ammalata da una settimana. I medici effettueranno un prelievo dei tessuti che saranno spediti in un centro di analisi. Sempre i medici dichiarano che la donna presenta i sintomi di una polmonite “atipica”.
10 Aprile: la società Veratect diffonde informazioni sulla situazione anomala.
13 Aprile: Maria, purtroppo, muore e ulteriori campioni di fegato e polmoni saranno spediti nella capitale del Messico e presso il centro di ricerche Winnipeg sito in Canada. Ma nel frattempo
16 aprile: il quotidiano Washington Post cerca di ricostruire come si sono svolti i fatti e secondo il giornale statunitense il Messico, il 16 o 17 del corrente mese, inviò un rapporto all’Organizzazione per la Salute Panamericana. Però il Washington Post non sa se e quando il Messico abbia avvertito l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
21, 22, 23 Aprile: la situazione si aggrava. Nuovi ammalati e nuovi decessi si verificano quasi quotidianamente. E nuovi contagi anche in altri stati messicani: Bassa California, Chihuahua, Distretto Federale, Hidalgo, Veracruz e Tlaxcala.
24 Aprile: ufficialmente, questa influenza suina, diviene una crisi internazionale. Emergono casi anche negli U.S.A. e l’O.M.S.
26 Aprile: per le autorità messicane la povera Adele Maria Gutierrez la si può definire come la vittima zero dell’influenza: nella donna sarebbe avvenuta la mutazione del virus.
27 Aprile: il Brasile accusa il Messico di non avere dato le necessarie spiegazioni. Il Messico nega che ciò possa esser successo, anzi, sostiene che non c’è nessun legame tra l’influenza e i suini. E sostengono che il virus non è nato in Messico ma in Asia.
Ed eccoci ad oggi, con una situazione sempre molto preoccupante e ancora non chiara vista la cronologia proposta dal sito del Corriere della Sera. Qui sotto lo screenshot della pagina web.
Il 25 aprile, in piena emergenza che, a mano a mano, andava ad aumentando, il Direttore dell’O.M.S.,Margaret Chan ,affermò: "Non sappiamo ancora la possibile diffusione dell'infezione rispetto ai casi registrati in Messico e negli Stati”, continuando: ”… che è un nuovo virus, quello del tipo A H1N1 responsabile dei casi di influenza suina in Messico e negli Stati Uniti", e terminando che…”un virus simile non è mai stato rilevato finora nei maiali o negli uomini."
Qui sotto lo screenshot della pagina web.
Il terrore ormai si è sparso per il mondo e tutti si domandano se tale influenza possa arrivare anche qui in Italia. Gli esperti rassicurano che in Italia non c’è nessun caso, ma che potrà sempre arrivare.
Gianni Rezza, epidemiologo del dipartimento di malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanità di Roma, afferma:
“Si sa ancora poco sull’andamento di questo focolaio epidemico ma si sa che il virus è un H1 N1, dello stesso tipo di quello della "
Continuando con l’intervista tratta dal Corriere della Sera, alla domanda “Quanto è letale questa influenza?” risponde:
“A questo proposito va fatta una distinzione fra Stati Uniti e Messico: mentre i casi negli Usa sembrano essere stati tutti lievi, come una banale influenza, l'effettiva letalità dei focolai in Messico va ancora stabilita perchè le informazioni sono ancora preliminari. Infatti sembra che non siano particolarmente colpiti bambini e anziani, cioè la fasce normalmente a rischio in qualsiasi influenza bensì giovani adulti, e questo farebbe propendere per una letalità fuori dell'ordinario. Però, d'altro canto, si dice anche che su 800 casi di infezione ci siano stati 60 decessi, di cui però solo 20 confermati. Se il tasso di letalità fosse effettivamente di 60 su 800 sarebbe alto, ma se fosse di 20 su 800 la valutazione sarebbe diversa e meno allarmante. Se poi si scoprisse che ci sono stati altri casi di infezione per ora non registrati e il numero di morti rimanesse lo stesso la preoccupazione per la letalità del virus scenderebbe decisamente. L'unica cosa che si può dire oggi è che è presto per pronunciarsi con certezza sul tasso di letalità dell'infezione e che bisogna essere molto cauti prima di trarre conclusioni dai dati finora a disposizione.”
Nel sintetizzare l’intervista del 25 aprile, riporto la risposta alla domanda se potrà arrivare o meno questa influenza qui da noi:
“Per ora è impossibile dirlo, ma possiamo fare alcuni considerazioni: la prima è sulla stagionalità. Se è vero che in climi subtropicali la stagionalità ha un'importanza inferiore, alle nostre latitudini ha invece un peso. In Europa alla fine di aprile è insolito che si diffonda un'epidemia influenzale , perchè in Paesi come il nostro la diffusione dell'influenza ha una stagionalità abbastanza netta nel periodo autunnale-invernale, e questo forse gioca a nostro favore. .. si tratta di considerazioni di tipo probabilistico sulla scorta delle esperienze epidemiologiche, ovviamente non è possibile garantire che se i casi in Messico non dovessero essere arginati e il virus dovesse cominciare a diffondersi, sarebbero rispettati i criteri di stagionalità classica.”
Il resto dell’intervista ( naturalmente completa ) la potete leggere qui sotto tramite lo screenshot che feci il giorno stesso della pubblicazione.
L’esperto – e non per addossargli NESSUNA responsabilità – ci rassicura, ma le informazioni che provengono dal mondo, non fanno dormire tranquilli. Sempre il 25 aprile l’O.M.S. dà la situazione per seria, e gli U.S.A. dicono che ormai è troppo tardi per contenere l’epidemia, tanto è vero che il virus dei vari casi in Messico e U.S.A. è lo stesso. Addirittura le autorità sanitarie, tramite analisi genetiche, considerano questo virus come un qualcosa di mai visto fino ad allora. Il ceppo incriminato è una “mescolanza” tra virus aviario, suino e di essere umano. E visto che colpisce persone la cui età è compresa tra i 25 e i 45 anni, fa pensare ad una pandemia e non ad una semplice influenza stagionale. Questa, infatti, colpisce normalmente bambini ed anziani.
E qui da noi il Ministero della Salute sconsiglia viaggi nelle zone colpite dal virus, o comunque di evitare mercati o fattorie in cui possono esserci suini infetti, di consumare carne suina dopo un’adeguata cottura, evitare di toccarsi gli occhi e la bocca con le mani e di lavarsi spesso le mani con prodotti a base di alcol.
Qui sotto lo screenshot della pagina web de La Repubblica.it come fonte di queste informazioni.
Passano i giorni, pochi, ma i decessi in Messico aumentano e superano le 100 unità.
Nuovi casi si segnalano un po’ ovunque, fino a giungere al 27 aprile in cui, come se fosse l’entrata trionfante di un maratoneta nello stadio, gli organi di informazione comunicano che l’influenza suina è in Europa.
Qui sotto lo screenshot tratto dal Corriere della Sera e della Reuters.
Se prima si consigliava ai turisti e non che si recavano nelle zone colpite dall’influenza suina di stare attenti a non frequentare posti in cui potevano esserci suini infetti e via dicendo ( così come ho riportato sopra ), si è giunti al 28 aprile in cui si sconsiglia di recarsi in Messico. E il Ministero del Welfare distribuisce, presso la Direzione della Sanità Aerea dell’aeroporto di Fiumicino ( Roma ), dei volantini con dei consigli per i passeggeri in arrivo o in partenza dal Messico. Volantini, in formato Power Point, scaricabili qui ( per i passeggeri in arrivo dalle zone colpite dall’influenza ) e qui ( per i passeggeri in partenza per le zone colpite dall’influenza ).
Comunque, stando a quanto detto dagli esperti del settore e dal Ministero del Welfare tramite il sottosegretario Ferruccio Fazio, “L’Italia è pronta a fronteggiare il virus.” Leggendo quanto riportato dal Corriere della Sera, Il Ministero del Welfare ha dato incarico all'Istituto farmaceutico militare di Firenze di procedere all'incapsulamento delle scorte in polvere degli antivirali sensibili all'influenza da suini. Infatti Fazio conferma che “le 40 milioni di dosi a nostra disposizione servono per trattare quattro milioni di cittadini. Dieci milioni di dosi sono pronte e trenta milioni da confezionare in capsule. Il motivo di questo è stata una decisione presa dal governo precedente ma giustissima: siccome il prodotto in polvere ha una durata media di dieci anni e in capsule solo di tre anni, se fosse stato acquistato due anni fa in capsule tra un anno scadrebbe.” . “Siamo pronti all’eventualità che il virus arrivi anche in Italia, però sono ormai degli anni che i Paesi si preparano, soprattutto dopo l'aviaria, quindi ci sono dei sistemi ormai allertati. Siamo fiduciosi che, se arriverà ed è possibile anzi probabile che prima e poi arrivi, saremo in grado di gestire la situazione senza problema per i cittadini.”
Qui lo screenshot con l’intervista.
A proposito di piani, se andate sul sito del Ministero della Salute, e cliccate, dalla home page, il link “Influenza suina, sorveglianza del Ministero”, andrete alla pagina dedicata a questa emergenza. Leggerete il dafarsi del Ministero e, a destra del lettore, ci saranno vari link che riportano a documenti e comunicati stampa.
Tra i documenti, vi è il Paino Pandemico messo in atto dall’Italia. Insomma, eravamo già preparati a tale evenienza?
A breve la seconda parte. ( qui la seconda parte )