giovedì 30 settembre 2010

Due articoli di Rinascita

A seguire due articoli del quotidiano Rinascita usciti ieri ( 29 settembre ) ed oggi. Articoli incentrati sulla sempre più evidente fine della sovranità nazionale italiana ma anche dei singoli stati europei, ormai ridotti a marionette nelle mani delle eminenze grige presenti a Bruxelles.
E mentre ieri, tutti gli "itagliani" erano interessati sulla fiducia o meno al governo Berusconi, la Commissione ce lo metteva in quel posto. E questi due articoli, riguardano proprio quello che è successo.
Il ribelle Santoro, ci parlerà mai di questi argomenti?
Il duro e puro Travaglio, accennerà mai al mostro dell'Unione Europea?
Queste stesse domande, sono rivolte anche a Grillo.

Buona lettura.




di: Filippo Ghira
f.ghira@rinascita.eu
Prosegue l’azione della Commissione europea per sostituirsi ai governi ed indirizzare le loro politiche economiche. L’organismo di Bruxelles ha indicato ieri le tre strade in base alle quali rafforzare la politica economica dell'Unione Europea e nei Paesi dell'eurozona. Ci sarà un maggiore coordinamento fiscale e una attenzione al debito pubblico eccessivo che sarà più forte che in passato. Verrà inoltre creato un meccanismo di prevenzione e di correzione immediata degli squilibri macroeconomici.
Il tutto dovrà essere legato ad un rafforzamento del meccanismo delle sanzioni nei riguardi di quei Paesi incapaci di tenere sotto controllo la dinamica della spesa pubblica, sia in termini di debito che di disavanzo.
Le nuove misure pensate dalla Commissione presieduta da José Barroso sono contenute in cinque regolamenti e in una direttiva che i tecnocrati di Bruxelles sperano possano essere approvati dal Parlamento europeo entro l'estate del 2011. Il primo dei regolamenti modifica la parte preventiva del Patto di stabilità e crescita (l’impegno cioè a tenere il disavanzo sotto il tetto del 3% rispetto al Prodotto interno lordo). L'obiettivo che ci si è posto è quello di assicurare che i Paesi membri dell'Unione attuino politiche di bilancio “prudenti” nei periodi favorevoli con il fine di costituire le necessarie riserve per i periodi di difficoltà. Una pietra tombale sulle politiche di tipo keynesiano degli anni sessanta e settanta, con la spesa pubblica in disavanzo usata come volano per fare ripartire gli investimenti e i consumi. La proposta della Commissione è quella scontata che la crescita annuale della spesa pubblica non superi l'incremento del Pil. In caso contrario i Paesi discoli che violassero le raccomandazioni di Bruxelles sarebbero sanzionati con la creazione di un deposito infruttifero dello 0,2% rispetto al Pil.
Il secondo regolamento si propone obiettivi ambiziosi in quanto arriva a monitorare con più attenzione l'andamento del debito pubblico, la cui valutazione diventerà rilevante per l'apertura di una procedura di deficit eccessivo. E sotto questo aspetto, l’Italia si troverà esposta a non pochi attacchi. Quest’anno il debito pubblico dovrebbe passare dal 115% del 2009 al 118,2%. La Commissione, che partirà da un valore di riferimento del 60%, pretenderà una riduzione annua di circa il 5%.
In ogni caso, la decisione sull’apertura di una procedura per deficit eccessivo non sarà automatica ma dovrà tenere conto di tutti quei fattori, oggi molto rilevanti, che ostacolano la riduzione del debito. Come l’attuale crescita dell’economia, troppo bassa per costituire una inversione di tendenza e l'indebitamento del settore privato per il quale l’Italia si trova meglio di altri Paesi. Una volta avviata la procedura di deficit eccessivo, il Paese discolo dovrà versare un deposito non fruttifero dello 0,2% del Pil, che potrebbe trasformarsi in multa e finire nelle casse di Bruxelles se non ci sarà una correzione del deficit o del debito.
Un altro dei regolamenti varato dalla banda Barroso punta ad una maggiore armonizzazione delle politiche economiche dei Paesi membri. Esso riguarda infatti la prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici tra i 27 Stati, attraverso una valutazione dei rischi effettuata a scadenze regolari che sarà basata su un quadro di riferimento composto da indicatori economici. La Commissione potrà adottare raccomandazioni e avviare una procedura di infrazione per gli squilibri eccessivi quando essi siano ritenuti così gravi da danneggiare la coesione generale della economia europea. Il tutto con sanzioni fino all’1% del Pil.
Ultimo elemento del pacchetto Barroso è la direttiva che fissa i requisiti minimi che dovranno essere rispettati dagli Stati membri per i quadri di bilancio nazionali. Di conseguenza, si dovrà procedere in tempi brevi ad avere un corpus di norme uniformi per quanto riguarda il sistema contabile, le statistiche, le norme di bilancio e i rapporti di bilancio degli Stati con le autorità locali o regionali. Novità che comporterà l’addio definitivo ad una politica economica nazionale ed autonoma, degna di questo nome.
Bini Smaghi (Bce): meno spesa pubblica e più mercato

Su tali questioni è intervenuto anche Lorenzo Bini Smaghi, membro del direttivo della Banca centrale europea. A suo dire, gli Stati membri devono procedere a una ristrutturazione del proprio debito pubblico, che è arrivato a livelli troppo alti a seguito della crisi economica e finanziaria. Non possiamo permetterci un ulteriore aumento, ha ammonito. Bisogna ristrutturare i debiti pubblici e ripensare il ruolo e soprattutto il peso della finanza pubblica nell'economia. Affermazione in sintonia con quella di Barroso e soci sul fatto che ci deve essere meno Stato e più Mercato, come se il secondo garantisse sempre e comunque il paradiso in terra.
Poi, tanto per completare l’opera, il dirigente della Bce non ha trovato di meglio che auspicare per alcuni Paesi europei, riforme strutturali del mercato del lavoro. Bini Smaghi ha citato l’esempio “positivo” di Germania e Francia che “hanno un mercato del lavoro che funziona e hanno ridotto la disoccupazione”. I cambiamenti strutturali nella concezione del banchiere, per quanto riguarda l’Italia, implicano maggiore flessibilità e precariato, stipendi più legati ai contratti aziendali piuttosto che a quelli nazionali e con un peso maggiore di straordinari e premi di produzione. Soltanto così, ha concluso, una crescita economica progressiva e graduale si tradurrà in una maggiore occupazione. A quale prezzo, è ovviamente un altro discorso.



Una Waterloo per questa "Unione" europea ( articolo di Ugo Gaudenzi )

Lo conclamiamo su queste pagine da ben oltre un decennio.
I popoli europei sono schiavi di Usura.
Le misure lacrime e sangue imposte da quella lobby atlantica europea chiamata “Ue” sono dettate esclusivamente dall’obbligo che Bruxelles ha contratto con i suoi padroni, i Signori del denaro. 
I prestiti da costoro imposti agli Stati più deboli – i “pigs”, i porci, all’inglese… - devono essere costantemente, sempre, per l’eternità, ben remunerati.
Mentre l’Italietta, questo mercoledì, era occupata – per sadismo, per masochismo, per asservimento – ad assistere alla farsa di Palazzo sulla fiducia parlamentare ad un governo che non governa (o, se governa, governa male, come accade per ogni esecutivo di questa Repubblica, suddito delle banche e degli angloamericani, di qualunque colore si travesta), a Bruxelles, invasa dai lavoratori che protestavano per i tagli all’occupazione e agli stipendi, si perfezionava il cappio di questa usura.
Come fortemente voluto dal mandatario tedesco di Frau Merkel nel governicchio Ue, Herr Olli Rehn, la “Commissione” (termine che, tradotto correttamente in italiano, è “la Cupola”) ha varato un paio di nuovi strumenti jugulatorii contro i cittadini e gli Stati d’Europa.
E cioè: una “central authority” veglierà per rafforzare il rigore dei bilanci degli Stati europei (traduciamo: imporrà tasse e tagli ai redditi, alle pensioni, ai bilanci delle comunità nazionali) e imporrà sanzioni e penalità (traduciamo: aggravando ancora di più i deficit dei Paesi “indisciplinati”); il varo di un programma “per punire le nazioni che ignoreranno le ingiunzioni imposte da Bruxelles per farla finita con i conti in rosso nelle loro politiche sui redditi e gli stipendi dei cittadini, in materia fiscale e in materia di spese macroeconomiche”.
Come illustrato dall’esimio don Josè Manuel Barroso, presidente della Cupola, in questo modo, dal 2012, Bruxelles “tirerà il freno a mano prima che la macchina rotoli giù dalla collina”.
Il problema nostro, quello di tutti i popoli dell’eurozona o comunque di questa stolida “Unione europea”, è che questi Signori non sono altro che i camerieri delle banche centrali e delle banche d’affari atlantiche, e la “macchina” descritta da don Josè non è la comunità dei popoli, dei cittadini europei, ma la loro personale cupola artificiosamente costruita su una “collina” chiamata Bruxelles (o Lussemburgo, o Strasburgo), non a caso prossima alla artefatta collina di Waterloo.
E’ il loro tornaconto di stipendiati dai poteri forti che è in gioco, non quello dei popoli europei. 
Che sia così è un fatto, una dura realtà, una constatazione. 
Una minima controprova di queste ore? 
Sempre questo mercoledì – dedicato, lo ricordiamo, nel-l’Italietta, invece, alle orazioni pro-contro la garconniere monegasca della famiglia Fini-Tulliani – il governo di Francia ha varato un mega-piano ventennale di riduzione del deficit, da portare già nel 2011 dal 7,7 al 6% rispetto al prodotto interno lordo. E quale motivazione per giustificare una tale cura da cavallo che taglierà i redditi delle famiglie francesi ha graziosamente offerto il ministro delle finanze di Pari, Madame Christine Lagarde? Sentiamola: “Gli investitori che finanziano il nostro indebitamento sono estremamente attenti ai programmi fiscali e di contenimento della spesa che stiamo adottando per contenere il deficit”. E, ha concluso, “faremo ciò che serve”.
Qui non c’è nulla da tradurre. E’ tutto chiaro e da tempo. La finanza usuraia presta denaro agli Stati (e questo già è uno scandalo: uno Stato si può obbligare verso i propri cittadini, non con gli speculatori internazionali), non per ripianare il deficit di spesa pubblica, ma per ricevere i profitti, gli interessi che la stessa finanza usuraia intende continuare a lucrare per sempre sul denaro raccolto da una nazione, frutto dell’opera - delle braccia e dei cervelli - di tutti i suoi lavoratori.
E i loro camerieri, la Cupola di Bruxelles, i ministri dei singoli Stati, i liberaldemocratici di tutti i colori, si preoccupano non dei popoli, del loro benessere, dei loro redditi, ma di assicurare i profitti degli speculatori.
E i loro informatori asserviti, lavapiatti dei camerieri, completano il tutto con un martellante lavoro di disinformazione, bombardando lettori, spettatori, cittadini, con preoccupati allarmi sul deficit, sul pil, sulle zigzagate delle scommesse in borsa. 
Nessuno di costoro pensa allo Stato come ad uno strumento del popolo, ma come a un pascolo per foraggiare la propria piccola-grande “cupola”, la propria piccola “collina”.
Una Waterloo, appunto. I bonapartisti, gli sconfitti, siamo noi. 
Per qualche tempo ancora. Poi impareremo sulla nostra stessa pelle che basta un cambio di valuta – via l’euro, insomma… - e un ribaltamento, soprattutto, di regime – come accaduto in Argentina, per esempio - per mandare in bancarotta non uno Stato, un popolo, ma gli usurai, gli speculatori internazionali, le loro cupole, i loro camerieri… e i loro lavapiatti.

giovedì 23 settembre 2010

Hanno assassinato John Kleeves ( articolo di Rutilio Sermonti - Rinascita )


Il seguente articolo, è ad opera di Rutilio Sermonti del quotidiano Rinascita.

Seminascosto in cronaca, un laconico trafiletto di “nera” ha informato in questi giorni il popolo bue che l’ingegnere Stefano Anelli, sessantaduenne, trovandosi in auto con la nipote Monica, presso Rimini, colto da subitanea follia, aveva ucciso la giovane, seduta al suo fianco, con un colpo di balestra al collo, e poi si sarebbe suicidato sparandosi, sempre al collo, con la stessa balestra. Delitto-suicidio, assurdo, con modalità impossibili, ma la gente è abituata a bersi tutto dicendo bah. Invece, la logica c’era. Una logica agghiacciante, orrenda, ma peraltro così abituale, da parte dei “Liberatori” del mondo, da apparire quasi monotona. Perchè l’ingegner Anelli altro non era che lo scrittore, studioso e politologo di eccelso livello, che, con lo pseudonimo di John Kleeves, ha svelato a tutti noi, con libri, articoli e conferenze innumerevoli, il putridume che si cela dietro l’ipocrita democrazia Usa. Non è stato il solo, certo. Ma nessuno gli è stato pari come ricchezza di informazione e di documentazione e come acutezza d’indagine, tanto che la bestia sanguinaria ha dovuto incassare i suoi colpi maestri, senza trovare, tra i suoi tanti pennivendoli, neanche uno in grado di sconfessarlo o di smentirlo. Si erano ridotti solo a mobilitare tutta la loro rete di influenze e di ricatti perchè i suoi scritti non avessero diffusione tra il “grande pubblico”, e cioè tra i perfetti imbecilli che costituiscono la loro granitica “base”.
Ma non era agli imbecilli che John Kleeves intendeva rivolgersi. Egli intendeva raggiungere e rafforzare coloro che avevano bisogno della verità, come mezzo di lotta per la redenzione umana. E - nonostante tutto – c’è riuscito! In ognuno di noi, i suoi insegnamenti e le sue rivelazioni sono ormai parte integrante della nostra cultura, e quindi del nostro orientamento. E la sua requisitoria pacata, obbiettiva, implacabile, continuava senza sosta a fornirci notizie e considerazioni preziose, per combattere le menzogne e le truffe con cui la casta apolide dei Grandi Usurai, che dispoticamente governa la “grande democrazia” americana, ha sconciato il mondo.
Allora, come sempre in simili frangenti, essi fanno intervenire i “Servizi”. I servizi (abbreviazione di servizi segreti) non sono che l’indicazione con uno stesso nome di cose ben diverse, accomunate soltanto dall’essere istituzionalmente coperte dal c.d. “segreto di Stato”.
Quando esisteva ancora la civiltà, le nazioni avevano dovuto ricorrere ai “Servizi d’informazione” come necessario succedaneo, nella guerra moderna, della palese azione militare, in funzione di spionaggio e di contro-spionaggio. Realmente nell’ambito dell’informazione, quindi. Ma, impadronitasi del super-potere globale la casta sopra menzionata, i “servizi” assunsero prontamente lo stampo criminale di coloro che servivano. Ben oltre le mediocri prestazioni informative, essi divennero gigantesche associazioni per delinquere, legibus solutae e fuori (neanche a dirlo) da qualsiasi controllo democratico, specialiste in sequestri di persona, nella messa in scena di avvenimenti fasulli (tipo Twin Towers), e anche negli assassinii a comando, camuffati da incidenti o da suicidii, come quello di Anelli, a mezzo di... balestra.
Anche chi scrive, novantenne e superinvalido com’è, all’infausta notizia ha sentito, prepotente, l’impulso di procacciarsi un’arma e di correre urlando a scannare tre o quattro dei “sepolcri imbiancati” mandanti degli assassini o complici di essi. Riacquistato però il lume della ragione, ha sentito solo rafforzarsi in sé la ferrea determinazione che è stata di tutta la sua vita, e uguale effetto, spera, l’ennesimo infame crimine sortirà sui camerati vecchi e giovani che, in tutta Italia, non si arrendono.
Onore a te, John Kleeves! Chiniamo tutti le nostre insegne dinanzi alle tue spoglie straziate. Ma tu non sei morto. Sei vivo e ancora combatti in tutti noi che hai illuminati col tuo sapere e il tuo acume. E sta pur certo che di quello ci faremo senza sosta divulgatori ed epigoni. E le Grandi Carogne avranno, ancora una volta, fallito.

P.S.
Riguardo a questo argomento, sono usciti nei giorni scorsi, sul sito ComeDonChisciotte, due articoli:

Assassinato John Kleeves? ( a firma di Gianluca Freda - blogghete!!! )

La morte di John Kleevens ( Stefano Anelli )  ( a firma di Miguel Martinez - kelebeklerblog.com/ )

domenica 19 settembre 2010

Notizie dal mondo ( notizie dal 1 al 14 settembre 2010 )

Rieccoci con la consueta "rassegna stampa" che - ad intervalli irregolari, cioè in base al numero di notizie tra lo strampalato e l'incredibile che escono ogni mese - ci informa su tematiche di vario genere.
Con quest'ultima andremo a Nazaca, dove una nuova teoria ci illuminerà sul significato delle linee, per poi volare a Parigi, dove in un asilo si usano dei microchip ( per il momento non sottocutanei ) per avere più sicurezza sui bambini, per poi andare negli USA, dove è stato realizzato un elmetto con i sensori per "comandare a distanza" i soldati. E per finire con una notizia del Portale del consumatore della Regione Lazio, che ci farà scoprire che con la crisi economica, purtroppo, è stato riscontrato un aumento di casi di cancro.

Buona lettura.

01 settembre 2010
Dal sito de La Repubblica: "Linee di Nazca, altro che ufo. Servivano a ritrovare l'acqua".

Ennesima sparata, della grande scienza che non lascia nulla al caso e che deve avere le sue mani su tutto, per cercare di mettere una pezza ad uno dei più grandi misteri della storia. Qualche anno fa, se non sbaglio sul National Geographic Channel, vidi una dimostrazione, proprio sulle linee di Nazca, dove gente abbigliata con i vestiti dell'epoca, girava sulle linee perchè, stando ad un'ultima ricerca dell'epoca, esse servivano nei rituali.
Insomma, ogni tot di anni, qualcuno se ne esce a vanvera. Ma tanto...chi se ne rende conto?

Qui sotto lo screenshot:



10 settembre 2010
Dal sito de Il Corriere della Sera: "Bambini col chip: a Parigi è polemica".

Niente, lì a Parigi, per avere più controllo sui bambini ( non si sa mai che qualcuno esca dall'asilo, metta in moto un'automobile e vada via ), hanno pensato di inserire un chip nella maglia con il quale gli uomini della sorveglianza sapranno dove si trova un bambino in ogni momento della giornata.

Non ho capito, ma in che razza di asilo si trovano questi bimbi? In un carcere? Ci sono degli addetti alla sorveglianza? Ma le maestre dove stanno? Che fanno? Ci giocano con i bambini? Si relazionano con loro? I cancelli non vengono chiusi a orario di entrata terminato per poi essere riaperti solo dopo che è arrivata l'ora che i genitori vadano a riprenderli? Questo controllo militare, per bimbi di 2-3 anni, gioverà alla loro psiche?
Spero solo che non si abusi sul concetto di sicurezza, soprattutto in quest'ambito, per voler chippare tanta altra gente e veder, così, ridotta la nostra privacy.
Ma si sa, i codardi se la prendono sempre con i più deboli ( in questo caso i bambini ) per portare avanti le loro ( fantomatiche ) ragioni.

Qui sotto lo screenshot:



10 settembre 2010
Dal sito de La Repubblica: "Ecco l'elmetto con i sensori. Comanderà soldati "a distanza".

Naturalmente non si tratta di un "comando a distanza" dei soldati, ma di un marchingegno che gli infonderà, a partire dalla cortecca celebrare, stimoli per regolamentare lo stress.
Non so che dire.... un soldato è e rimane un essere umano, perchè "narcotizzarlo" per non sentire stress e paura? Ma anche altre sensazioni insite nel corpo umano? Perchè pensare di spremerlo come un limone?
Dopo questa trovata, quale altra idea sarà pronta per un controllo totale sull'essere umano?

Qui sotto le screenshot:



14 settembre 2010
Dal sito de Il Portale del consumatore ( Regione Lazio ): "La crisi economica fa aumentare i casi di cancro?"

Notizia drammatica, anche se rimane un'ipotesi, visto il punto interrogativo nel titolo. Ma può essere sempre significativa di come l'essere umano, in base a situazioni di stress e pensieri negativi, possa influenzare la sua salute, tanto da comprometterla.
Quello che è certo è l'indigenza in cui tanta gente, per via della crisi economica, possa star vivendo e l'insicurezza che ne deriva per la mancanza di denaro a fine mese. Coraggio a tutti!

Qui sotto lo screenshot:

mercoledì 8 settembre 2010

UE multietnica, più immigrazione meno diritti per tutti ( articolo di Michele Mendolicchio - Rinascita )


L'articolo che segue è ad opera di Michele Mendolicchio del quotidiano Rinascita.

di: michele mendolicchio
m.mendolicchio@rinascita.eu
I fautori dell’Europa multietnica cominciano a mostrare la corda. Finora i risultati non sono certo incoraggianti, anzi. Da Londra a Berlino, da Amsterdam a Parigi, da Madrid a Roma la situazione appare sempre più drammatica. Non si può certo parlare di integrazione, di rispetto dei diritti né tantomeno di legalità. L’area di sfruttamento di braccia e menti sta divenendo ogni giorno di più una costante di quest’Europa liberista e globalizzata.
Proprio col pretesto del mercato unico si stanno uccidendo tutti i diritti, in primis nel lavoro, acquisiti nel secolo scorso. Le parole di Marchionne sul venir meno dei diritti in virtù della sfida globalizzata, in merito alla vicenda del licenziamento dei tre lavoratori della Fiat, debbono far riflettere tutti sul dove si sta andando. E se non bastasse occorre ricordarsi anche delle parole del ministro dell’Economia Tremonti che confermano questa tendenza. Sarebbe ora che qualcuno, soprattutto nel centrosinistra ma anche nell’altra sponda di centrodestra, cominciasse ad aprire gli occhi di fronte alla realtà delle cose.
Il mondo globalizzato che si sta dipingendo non è fatto di bei colori ma di brutti presagi futuri: povertà sempre più diffusa, rinuncia ai diritti acquisiti in tanti anni di lotta dei lavoratori e rivolte di nuove banlieue. Ma l’area dei sordi e ciechi si allarga sempre più. Si pensa, soprattutto nella sinistra radicale, nel Pd, nel’Idv, nei finiani, nei palazzi d’oltretevere, nell’Udc e in parte nel Pdl che la società multietnica possa risolvere i problemi legati alla diversità fra le varie etnie, con il superamento del razzismo e della xenofobia. Siccome a noi questa logica dell’etichettatura etnica non interessa proprio, anche perché non la condividiamo, possiamo dire a testa alta che il vero problema è quello dello sfruttamento, ormai a livello di vera e propria schiavizzazione, di tutti, senza distinzione di razza e di religione. Ma tutti i fautori delle porte aperte ai migranti continuano a buttarla sul razzismo, facendo finta di non vedere quello che sta succedendo. Ormai in tutta Europa stanno sorgendo sempre più ghetti per soli stranieri e le rivolte sono sempre sul punto di esplodere. Più immigrati equivale a più ricchezza per gli imprenditori schiavisti e più miseria per tutti, compresi i lavoratori italiani, costretti sotto la mannaia della flessibilità e della precarietà a rinunciare ai propri diritti e a salari più dignitosi. Quindi s’è creato questo grande bacino multicolor di schiavi, anche grazie alla complicità dei tanti idioti che la buttano sul razzismo. Che bella la società multietnica, fatta di maiali imprenditori che si arricchiscono ma i vari Bertinotti, Diliberto, Ferrero, Fini, Casini, Veltroni e la Cei continuano a buttarla sul solito refrain del razzismo, come paravento per tutte le occasioni. Ma veniamo alle dichiarazioni del capo dello Stato che contro la crisi in atto non solo in Europa ma in tutto il mondo predica una maggiore integrazione. “L’Ue non è una fortezza ma vogliamo che sia un luogo sicuro e un luogo di incontro”, questo l’appello di Napolitano. Dal Colle arriva l’invito a trovare una soluzione comune in sede europea per ovviare ai tanti problemi legati all’immigrazione. A far scoppiare la bomba sono state soprattutto le prese di posizione di Sarkò sul tema dei rom illegali e sul ritiro della cittadinanza a chi si macchia di gravi reati. Posizione che non si può non condividere visto il degrado crescente sotto gli occhi di tutta Europa. Campi rom abusivi che crescono come un formicaio portando con sé la dote dell’illegalità, con furti, usura, racket dell’elemosina e traffico di droga. I quartieri del degrado non hanno ormai più confini: con una massa di gente pronta a vendere il proprio corpo e a farsi sfruttare.
Basti pensare alla rivolta di Rosarno, alla situazione di degrado nella provincia di Caserta, alla situazione esplosiva in via Padova a Milano e così in tante altre realtà italiane ed europee. Crescono ghetti etnici e soprattutto campi rom abusivi a ritmo frenetico e incontrollabile, nonostante gli impegni delle amministrazioni comunali a smantellarli. Il ministro dell’Interno Maroni chiede, giustamente, un maggiore impegno dell’Ue a rivedere le norme troppo blande, almeno per quanto riguarda la permanenza di cittadini comunitari e non a rimanere nel territorio privi di un lavoro e di una casa. Si tratta di una posizione equa, a meno che non si vuole far crescere favelas dappertutto.
A proposito del trattato italo-libico sui respingimenti che tanto clamore ha suscitato vogliamo ricordare ai tanti idioti in circolazione che sono stati proprio Prodi e D’Alema a sponsorizzarlo e a sottoscriverlo. Poi Maroni e Berlusconi l’hanno portato a termine. Il ministro leghista sta indubbiamente facendo bene, sotto tutti i punti di vista, anche nella lotta alle mafie. L’equazione più polizia meno criminalità, tanto per ricordarlo agli idioti bipartisan, non porta da nessuna parte senza l’azione decisa del capo del Viminale. Per debellare la criminalità ci vogliono corpi scelti e non tante divise inutili, come d’altronde sta avvenendo sotto la gestione di Maroni. Ma torniamo all’appello di Napolitano.
“L’ingresso di nuovi Stati membri nell’Ue -questa la precisazione del Colle- ha posto problemi di libera circolazione delle minoranze all’interno dell’Unione e della lotta contro i traffici criminali”. Assieme alla rappresentante della Finlandia, la Halonen il capo dello Stato ha acceso i fari sul rispetto dei diritti umani. Ma siamo alla solita solfa: questo non può essere il trucco per scardinare il diritto degli Stati a governare come meglio credono certi temi difficili come quello dell’immigrazione. L’equazione più integrazione più sviluppo non è affatto corrispondente alla realtà. Si tratta semmai di più sfruttamento più povertà. Teniamo sempre a mente l’equazione Marchionne: più globalizzazione meno diritti. Lo riusciranno a capire i tanti idioti delle porte aperte?

mercoledì 1 settembre 2010

Crisi economica: scarto il resto, proviamo con la sanità mentale ( articolo di Marco Saba )


L'articolo che segue, è ad opera dell'economista Marco Saba. Il blog di Saba, da cui è tratto, è "L'economista ( S ) mascherato".

Lettera al premier Silvio Berlusconi
e, p.c. al ministro Tremonti.

Bergamo, 31 agosto 2010

Oggetto: Crisi economica: scartato il resto, proviamo con la sanità mentale

Caro premier,
sono ormai anni che su internet c'è una campagna d'informazione sullo scandalo nazionale - e internazionale - della rendita monetaria affidata a privati tramite l'atto di alto tradimento chiamato Trattato di Maastricht. Ne informammo anche Cossiga, che ne fu il responsabile, ma si vede che preferì morire piuttosto che tirare fuori un po' d'onestà.

Ora Lei che è ancora vivo, e che ha una certa età, potrebbe forse dare una svolta alla sua carriera alla grande, denunciando questo scandalo pubblicamente nelle televisioni, come già ha fatto in sordina su Il Giornale, coi bellissimi articoli di Ida Magli. Le citazioni dotte si possono mettere in fila, come prove anche da portare in un Tribunale, partendo dal procuratore generale Bruno Tarquini nel 1997, passando per Guido Tabellini rettore della Bocconi, ricordando il precursore prof. Giacinto Auriti ed il questore di polizia - ex Gladio - Arrigo Molinari, ucciso a coltellate poco prima di testimoniare in merito in Tribunale. Possiamo citare anche il prof. Antonino Galloni, piuttosto che una serie di avvocati tra cui Alfonso Luigi Marra e Marco Della Luna, giusto per analizzare meglio i risvolti penali, se ce ne sarà tempo...
Naturalmente non mancano citazioni estere di illustri cattedratici, fino ad arrivare alla London School of Economics che - in uno scritto recente di un suo illustre membro - parla apertamente del falso in bilancio della BCE.

Il tempo era denaro, ora ?
Con Basilea II (o III), nel dicembre 2011, verranno stretti i cordoni del credito, moltiplicando per quattro i requisiti di riserva obbligatoria. Questo decimerà le rimanenti linee di credito delle PMI italiane (oltreché europee in genere), nonché le linee di credito degli altri soggetti della clientela bancaria. Questa operazione di strozzamento è voluta per ricapitalizzare le banche assorbendo i beni reali della clientela che non potrà saldare il debito: si tratta, ad esempio, degli assets di molti cittadini che l'hanno votata, Signor Premier!

Su internet non manca una spiegazione quanto mai approfondita ed in varie lingue di come questa rendita monetaria (signoraggio) sia sottratta da un sistema bancario andato a male con - finora - l'allegro disinteresse dei tanti politici (salvo alcuni eroi). Questa campagna virale su internet creerà - se già non lo sta facendo - un effetto di risonanza che porterà in piazza milioni di persone. Infatti, la cifra sottratta ad ogni - OGNI! - italiano si aggira ormai su circa 1,5 milioni di euro.
Appena la quantità di disperati che hanno evitato il suicidio arriverà ad un 15% della popolazione.... stiamo parlando di almeno 8 milioni di incazzati, vorrei davvero capire se lei crede che non si accoderanno anche le forze dell'ordine, alle quali con il pizzo del signoraggio è stata da anni dimezzata la busta paga...

Questa massa furiosa vi chiederà ragione del vostro silenzio, e mi pare difficile credere lo farà sottovoce. Come pensa di fermarli? Con escort e spacciatori di coca libera per tutti? Con biglietti omaggio per entrare al Billionaire? Con foto osé dedicate in villa Certosa?

Non credo proprio. Occorre - caro premier - che lei tenga conto della rabbia che da anni il popolo ha ingoiato a causa delle ruberie sempre più clamorose del sistema bancario. Occorre che lei faccia almeno un sondaggio, per vedere se effettivamente quanto dico rischia di avverarsi o meno. Occorre che lei si faccia spiegare da Putin come ha fatto a cacciare gli oligarchi dal suo paese. Perché questi oligarchi, se non li caccia lei in qualche modo, verranno inseguiti da una popolazione vendicativa con gli occhi iniettati di sangue. Zombi che non hanno più nulla da perdere contro i pochi che hanno rubato tutto. Come finirà? 1, 2 o X ? Oppure si può far qualcosa PRIMA.

Prima che il redde rationem venga invocato vox populi?

Non si potrebbero rimettere in auge i Biglietti Di Stato a Corso Legale (ma anche a corso libero, eventualmente) per pagare il welfare a chi, a causa della distruzione pianificata del sistema manifatturiero, è costretto a rimanere senza lavoro?
A chi, con i 500 euro che voi vi fate una pippata è costretto a camparci un mese intero?
Non si potrebbe prevedere un reddito di cittadinanza che a una Banca Di Stato non costerebbe quasi niente? Oppure vogliamo aspettarci tutti quanti di goderci quest'ultimo olocausto?

Ci pensi. E poi, per cortesia, ci faccia sapere.

Con tanti cari auguri per un produttivo rientro dalle ferie,

Marco Saba