domenica 28 novembre 2010

Mariarca Terracciano è il mio sindacato ( articolo di Paolo Barnard )




Il segunte articolo, è ad opera di Paolo Barnard ed è tratto dal sito ComeDonChisciotte



LO SARA’ PER SEMPRE E SARA’ L’UNICO.
RIPUDIO OGNI ALTRO SINDACATO, CGIL, CISL, UIL, CONFSAL, RDB, CUB… LI RIPUDIO E DOVETE RIPUDIARLI ANCHE VOI, PER SEMPRE.
CI HANNO VENDUTI.
RAGAZZA, RAGAZZO, DONNA, UOMO CHE MI LEGGETE, SIAMO SOLI. NON C’E’ PIU’ NESSUNO LA’ FUORI A DIFENDERCI. SIAMO SOLI, PERCHE’…



I POTERI FINANZIARI DI UNIONE EUROPEA E STATI UNITI CI STANNO DISTRUGGENDO IL FUTURO DEL LAVORO COME NON POTETE IMMAGINARE
(l’inchiesta coi fatti, le prove, i colpevoli qui Il Più Grande Crimine)

ESSI HANNO SOTTRATTO ALL’ITALIA…

457 MILIARDI DI EURO IN 2 ANNI…

… PIU’ DI 20 FINANZIARIE SPARITE DAL TUO STIPENDIO E DAI TUOI SERVIZI ESSENZIALI… IN 2 ANNI. MENTRE NOI PER MILLE EURO IN BUSTA PAGA DOBBIAMO SUPPLICARE…

O MORIRE

MARIARCA HA DATO IL SUO SANGUE IN UNA LOTTA DISPERATA CONTRO QUESTO SCEMPIO ED E’ MORTA…

PER ME, PER TE, PER VOI.
(la sua storia Youtube)

NEL SUO SANGUE HANNO GRIDATO LE VOCI DI MARTIN LUTHER KING, DEL MAHATMA GANDHI, DI MALCOM X, DI PEPPINO IMPASTATO, DI STEVE BIKO, DI KEN SARO WIWA… DEGLI EROI DI TUTTI I TEMPI

MARIARCA ERA…

IL RADICALISMO DEI DIRITTI DI CHI LAVORA, CHE E’ L’UNICA ARMA RIMASTACI. SENZA, SIAMO FINITI.

IL POTERE LO SAPEVA, E NEL 1975 LA COMMISSIONE TRILATERALE DI STATI UNITI, EUROPA E GIAPPONE SANCI’ LA MORTE DEL RADICALISMO E DEL LAVORO, CON QUESTE PAROLE: “Quando esso perde forza, diminuisce il potere dei sindacati di ottenere risultati. La concertazione produce disaffezione da parte dei lavoratori, che non si riconoscono in quel processo burocratico e tendono a distanziarsene, e questo significa che più i sindacati accettano la concertazione più diventano deboli e meno capaci di mobilitare i lavoratori, e di metter pressione sui governi”… ERA IL 1975.

I SINDACATI CI SONO CASCATI.

CI HANNO PRECARIZZATO IL LAVORO. IL LAVORO E’ COME I TUOI GLOBULI BIANCHI, SENZA NON VIVI. HANNO PERCARIZZATO I TUOI GLOBULI BIANCHI…

HANNO RESO PLAUSIBILE L’INIMMAGINABILE

IL PIANO PER LA DISTRUZIONE DEL LAVORO DI NOI CITTADINI PARTI’ 70 ANNI FA IN FRANCIA E GERMANIA.
I MANDANTI: LA GRANDE FINANZA SPECULATIVA E LA GRANDE INDUSTRIA.
LE ARMI: L’ECONOMIA, L’UNIONE EUROPEA DEI TECNOCRATI, E OGGI IL DISASTRO DELL’EURO (spiegato qui Il Più Grande Crimine).

LA CRISI ECONOMICA 2007-2010 E’ USATA COME STRUMENTO PER UNA…

COMPRESSIONE DEI SALARI…

… SENZA PRECEDENTI IN 50 ANNI

STA ACCADENDO IN GRECIA E IRLANDA, ACCADRA’ QUI. STANNO CREANDO…

SACCHE DI LAVORO ALLA CINESE IN EUROPA, E LO HANNO PIANIFICATO NEI DETTAGLI, PER PROFITTO

GLI OPERAI SONO DESTINATI A SCOMPARIRE, MARCHIONNE LO SA BENISSIMO, IN KOREA NON C’E’ PIU’ L’ILLUMINAZIONE NEGLI STABILIMENTI AUTO, PERCHE’ NON CI SONO PIU’ ESSERI UMANI CHE VI LAVORANO. SOLO ROBOT…

OPERAI, SIETE CONDANNATI. LORO LO SANNO

DOVETE APRIRE GLI OCCHI, CAPIRE COSA VI STA SUCCEDENDO, ED ESSERE RADICALI NELL’OPPOSIZIONE A QUESTO ATTACCO AL LAVORO…

CHE E’ IL VERO ATTACCO ALLA DEMOCRAZIA

MARIARCA FU RADICALE, LEI E’ LA NOSTRA UNICA ARMA PER SALVARCI…

LEI E’ IL RADICALISMO DEI DIRITTI DI CHI LAVORA

MARIARCA, IO, TU, VOI, CHIEDEREMO IL RADICALISMO DEI DIRITTI FINO ALLA FINE DELLA NOSTRA VITA. CIOE’:

  1. LAVORO E SALARIO DI DIGNITA’ COME DIRITTTO UMANO IMPRESCINDIBILE DI TUTTI, SOSTENUTO DA UN PROGRAMMA GOVERNATIVO DI PIENA OCCUPAZIONE IN COLLABORAZIONE COL SETTORE PRIVATO(si legga “LA PIENA OCCUPAZIONE E’ POSSIBILE”, degli economisti WRAY, KELTON, MOSLER, MITCHELL et al. in Il Più Grande Crimine)
  2. LA FLESSIBILITA’ SOLO COME OPTIONAL SCELTO DAL LAVORATORE, MAI IMPOSTA.
  3. SANITA’, ISTRUZIONE, ACQUA, LUCE, GAS, AMBIENTE, SERVIZI SOCIALI, DIRITTO ALLA CASA, PUBBLICA INFORMAZIONE SONO BENI INTOCCABILI DA QUALSIASI INTERESSE PRIVATISTICO.
  4. IL DIRITTO DI SFIDUCIARE COL VOTO L’INTERA CLASSE POLITICA ESISTENTE CON, NELLE SCHEDE, IL RIQUADRO “NESSUNO DI QUESTI” CHE SE MARCATO DAGLI ELETTORI VENGA POI CONTEGGIATO COME SEGGI VUOTI IN PARLAMENTO.

MA SOPRATTUTTO:
  1. IL RITORNO DELLO STATO ALLA SUA UNICA FUNZIONE LEGITTIMA…

CHE E’ DI SPENDERE A DEFICIT PER CREARE LA PIENA OCCUPAZIONE E IL PIENO STATO SOCIALE

CIO’ E’ PERFETTAMENTE POSSIBILE, LO E’ STATO PER 40 ANNI, NON CE LI HANNO MAI CONCESSI SOLO PER MOTIVI IDEOLOGICI.
(lo testimoniano il Nobel P. SAMUELSON, con WRAY, KELTON, MOSLER, MITCHELL, PARGUEZ, et al. Il Più Grande Crimine)

PER OTTENERE QUESTO DOBBIAMO ABBANDONARE L’EURO CHE FU PENSATO GIA’ NEL 1943 UNICAMENTE PER PARALIZZARE GLI STATI SOCIALI. STA ACCADENDO. (pag. 31 Il Più Grande Crimine)

OFFRIREMO, IN CAMBIO, UNA NUOVA ETICA DEL LAVORO IN ITALIA, DOVE CIASCUNO FARA’ CIO’ CHE DEVE FARE AL MASSIMO DEL SUO IMPEGNO, SEMPRE.

NON ESISTE ALTRA SPERANZA DI SALVARCI DAL PIANO DI DISTRUZIONE DEL LAVORO CHE PARIGI, BERLINO E WALL STREET STANNO COMPLETANDO.

SOLO MARIARCA PUO’ SALVARCI. SOLO…

IL RADICALISMO DEI DIRITTI DI CHI LAVORA

ORGANIZZATEVI E DISTRIBUITE QUESTE PAROLE A TUTTI I LAVORATORI CHE CONOSCETE, NELLE FABBRICHE, UFFICI, CAMPAGNE, LUOGHI DI COMMERCIO, E NELLE SCUOLE E UNIVERSITA’, A TAPPETO.
(per gli approfondimenti scientifici e storici PAOLO BARNARD Il Più Grande Crimine – dpbarnard@libero.it)

QUESTE PAGINE SONO LA TUA NUOVA TESSERA SINDACALE.

PERCHE’ IL TUO UNICO SINDACATO RIMASTO SI CHIAMA…

MARIARCA TERRACCIANO























Paolo Barnard
Fonte: www.paolobarnard.info
Link: http://www.paolobarnard.info/terraciano.htm
28.11.2010

sabato 27 novembre 2010

Verità sull'Europa ( articolo del blog PiermaFrost )




Il seguente articolo è tratto dal blog PiermaFrost.


L'intero progetto europeo è ora a rischio di disgregazione, con conseguenze strategiche ed economiche che sono molto difficili da prevedere.
In un discorso qualche settimana fa, il presidente dell'Unione europea Herman Van Rompuy (poeta e scrittore di versi giapponesi e latini) ha avvertito che se i leader europei trattano maldestramente la crisi attuale e consentono lo scioglimento dell’eurozona, essi distruggono la stessa Unione europea.
"Siamo in una crisi di sopravvivenza. Dobbiamo lavorare tutti insieme per sopravvivere con la zona euro, perché se non sopravviviamo con la zona euro non sopravviveremo con l'Unione europea", ha detto.
Bene. Questo tema è fin troppo familiare ai lettori del The Daily Telegraph, ma è come uno shock ascoltare una tale confessione dal presidente europeo dopo tutti questi anni.
Egli ammette che la scommessa di lanciare una moneta prematura e disfunzionale, senza una tesoreria centrale, o unione del debito, o governo economico per sostenerla - e prima che le economie, i sistemi giuridici, le pratiche di contrattazione salariale, la crescita della produttività, la sensibilità del tasso d’interesse del Nord e del Sud Europa arrivassero dovunque vicino ad una convergenza sostenibile - ora può ritorcersi contro orribilmente.
Fu detto a Jacques Delors e compagni, padri dell'UEM (Economic and Monetary Union), dagli economisti della Commissione nei primi anni ‘90 che questa avventura spericolata non avrebbe potuto funzionare così come costruita, e avrebbe portato ad una crisi traumatica. Essi fecero spallucce di fronte alle avvertenze.
Gli era anche stato detto che la moneta unica non elimina il rischio: essa sposta semplicemente il rischio di cambio verso il rischio di default. Per questo motivo era tanto più importante disporre di un meccanismo efficace per i default sovrani e le ristrutturazioni del debito in atto sin dall'inizio, con regole chiare per stabilire i giusti prezzi di tale rischio.
Ma no, i maestri della UE non volevano sentire niente di tutto ciò. Non potevano esserci dei default e nessuna preparazione fu fatta o addirittura consentita per un simile risultato del tutto prevedibile. Fu sufficiente la sola fede politica. Gli investitori che avrebbero dovuto essere informati meglio andarono dritti nella trappola, pagando il debito greco, portoghese e irlandese a 25-35 punti base al di sopra dei Bund. All’apice del boom i fondi d’investimento acquistavano obbligazioni spagnole con uno spread di 4 punti base. Ora stiamo vedendo quello che succede quando si consolida tale rischio morale nel sistema, e si spegne il segnale d’allarme.
Delors ha detto ai colleghi che ogni crisi sarebbe una "crisi salutare", consentendo all'UE di abbattere la resistenza al federalismo fiscale, e di accumulare energia fresca. Lo scopo della EMU è stato politico, non economico, per cui le obiezioni degli economisti potevano felicemente essere ignorate. Una volta che la moneta era in vita, gli stati UE avrebbero rinunciato alla sovranità nazionale per farla funzionare nel tempo. Ciò porterebbe inevitabilmente al sogno di Monnet di uno stato dell'Unione europea a pieno titolo. E causare la crisi.
Dietro a questa scommessa, ovviamente, c’era il presupposto che ogni crisi potrebbe essere contenuta ad un costo tollerabile una volta che gli squilibri del sistema monetaria EMU “un’unica taglia che non va bene a nessuno” avessero già raggiunto livelli catastrofici, e una volta che le bolle del credito di Club Med e dell'Irlanda fossero esplose. Si presumeva anche che la Germania, Paesi Bassi, Finlandia in ultima analisi - a seguito di molte proteste - si sarebbero impegnate a pagare il conto per una “Unione europea di sussidi di solidarietà”.
Si può presto scoprire se tale ipotesi è corretta. Lungi dall’amalgamare l'Europa, l'unione monetaria sta portando ad acrimonia e recriminazioni reciproche. Abbiamo avuto la prima eruzione all'inizio di quest'anno quando il vice premier della Grecia ha accusato i tedeschi di aver rubato l’oro greco dai forzieri della banca centrale e aver ucciso 300.000 persone durante l'occupazione nazista.
La Grecia è ora sotto un protettorato dell'Unione europea, o il "Memorandum", come lo chiamano. Ciò ha provocato attacchi terroristici di minor conto contro chiunque associato al governo UE. Irlanda e Portogallo sono più indietro su questa strada per la servitù della gleba, ma sono già alle prese con la politica imposta da Bruxelles per essere presto sotto protettorati formali in ogni caso. La Spagna è più o meno stata costretta a tagliare i salari pubblici del 5% per soddisfare le richieste dell'UE in maggio. Tutti sono costretti a lavorare duro a causa dell'agenda di austerità dell'Europa, senza la contropartita del soccorso della svalutazione e di una più libera politica monetaria.
Dato che questo continuerà anche nel prossimo anno, con tasso di disoccupazione fermo a livelli da depressione o addirittura oltre in maniera strisciante, ci si comincia a interrogare sulla paternità di tali politiche. C'è pieno consenso democratico, oppure questa sofferenza è imposta da capi supremi stranieri con un obiettivo ideologico? Non ci vuole molta immaginazione per vedere cosa tutto questo sta per fare per la concordia in Europa. L'opinione generale è che l'UE è divenuta illegittima quando si è rifiutata di accettare il rigetto della Costituzione europea da parte degli elettori francesi e olandesi nel 2005. Non ci poteva essere alcuna giustificazione per resuscitare il testo del trattato di Lisbona ed imporlo attraverso una procedura parlamentare senza referendum, in quanto costituiva un putsch autoritario.
L'Irlanda era l'unico paese costretto a considerare una votazione della sua corte costituzionale. Quando anche questo elettorato solitario ha votato no, l'UE ha nuovamente ignorato il risultato e intimato all'Irlanda di votare una seconda volta per farlo "giusto".
Questo è il comportamento di una organizzazione proto-fascista, per cui se l'Irlanda ora - per ironia della storia, e senza compenso – fa scoppiare la reazione a catena che distrugge la zona euro e l'Unione europea, sarà difficile resistere alla tentazione di aprire una bottiglia di whisky Connemara e godersi il momento. Ma bisogna resistere. Il cataclisma non sarà gradevole.
Il pensiero per tutti coloro che ancora lavorano per le istituzioni dell'UE è: cosa accadrà alle loro pensioni in euro se il signor Van Rompuy ha ragione?


giovedì 25 novembre 2010

Destino manifesto ( articolo di Eugenio Benetazzo )



Il seguente articolo è ad opera di Eugenio Benetazzo.


Grecia, Portogallo, Irlanda e Spagna ormai stanno diventando il leitmotiv delle riflessioni delle comunità finanziarie internazionali, come se l'unica preoccupazione su cui ci dovremmo soffermare fosse la tenuta nel breve dei conti pubblici di questi paesi. Il cosa scegliere ed il dove posizionarsi a livello di investimento è stato da me ampiamente trattato in svariate occasioni e contesti mediatici, tuttavia l'interrogativo principe cui ci dovremmo porre in questo momento non è se il tal titolo di stato è a rischio default, ma piuttosto quale non lo sarà. Cercherò di trasmettervi questo mio pensiero nel modo più comprensibile possibile.


La crisi del debito sovrano in Europa è una crisi di natura strutturale (e non congiunturale) dovuta a fenomeni macroeconomici che hanno espresso tutto il loro potenziale detonante attraverso un modello di sviluppo economico turboalimentato da bassi tassi di interesse e costi irrisori di manodopera che porta il nome di globalizzazione. Quest’ultima non nasce  dalla naturale evoluzione del capitalismo classico, quanto piuttosto è una soluzione studiata a tavolino da potenti lobby di interesse sovranazionale per risolvere l'angosciante diminuzione dei profitti e degli utili aziendali in USA ed in Europa, causa un progressivo ed inarrestabile processo di invecchiamento della popolazione unito ad una decadente natalità dei nuclei familiari.

Le grandi multinazionali vedranno infatti costantemente contrarsi sia i fatturati che i livelli di profitto in quanto ormai quasi tutti i mercati occidentali sono maturi, saturi o addirittura in declino (pensate al mercato automobilistico, non sono casuali le recenti esternazioni di Sergio Marchionne). Tra quindici anni le persone anziane, gli over sessanta, rappresenteranno una quota sempre più consistente delle popolazioni occidentali (in Italia saranno stimati quasi al 40%). Una persona anziana purtroppo non rappresenta il clichè del consumatore ideale, infatti contribuisce marginalmente poco al livello dei consumi rispetto ad un trentenne (quest’ultimo infatti si trova appena all’inizio del suo progetto di vita: si deve sposare, deve comprare un’abitazione, fare figli, acquistare un’autovettura, divertisi nel tempo libero, andare in vacanza, vestirsi alla moda e così via).

Se da una parte infatti diminuirà il livello dei consumi, dall’altra aumenterà invece il peso angosciante del welfare sociale (ricoveri, degenze, assistenza medica e pensioni di anzianità) andando a pesare sempre di più in percentuale ogni anno sul totale della ricchezza prodotta. In buona sostanza stiamo parlando di paesi (USA, Germania, Regno Unito, Francia, Italia, Spagna & Company) il cui destino è piuttosto ben delineato: inesorabile invecchiamento della popolazione, costante aumento dell’indebitamento pubblico, lenta deindustrializzazione e  brutale impoverimento. Non so quanto potranno effettivamente servire i cosidetti programmi di austerity sociale, a meno di drastici e drammatici tagli alla spesa sociale ed alla pubblica amministrazione. Chi ha concepito la globalizzazione ha pensato proprio a questo ovvero come salvaguardare i livelli di profitto aziendali (e magari anche come farli aumentare) a fronte di un mutamento epocale della geografia dei consumi mondiali.

In Asia, con in testa Cina ed India, il 75% della popolazione ha un’età inferiore ai trentanni ed un reddito procapite in costante ascesa: si trattava pertanto di creare le premesse e le modalità per far aumentare il numero di persone che in queste regioni potessero iniziare a consumare a livelli similari a quelli occidentali. Grazie ad il WTO si è riusciti ad implementare un fenomenale trasferimento di posti di lavoro attraverso le “opportunità” delle delocalizzazioni produttive, spostando letteralmente fabbriche e stabilimenti, che avrebbero consentito di far nascere con il tempo una nuova classe media borghese disposta a spendere per le mode e le tendenze di consumo del nuovo millennio. Non bisogna essere economisti per rendersi conto di quanto esposto sopra: nel 2000 l’Asia contribuiva ad appena il 10% dei consumi mondiali, nel 2030 salirà a quasi il 40%. Come potenziale di crescita, ai mercati orientali si stanno affiancando anche i mercati dell’America Latina con la locomotiva Brasile in testa.

Stiamo pertanto assistendo ad un mutamento epocale: il baricentro economico e geopolitico del mondo si sta spostando verso Oriente ed anche verso il Sud del Pianeta. La crisi del debito sovrano in Europa è tutto sommato di portata inconsistente rispetto ai problemi che emergeranno nei prossimi cinque anni a fronte di oggettive difficoltà di approvvigionamento alimentare, soprattutto in Oriente che detiene superfici arabili decisamente incapaci a far fronte alla crescente domanda sia di cereali che (purtroppo) di carni da allevamento. Tra ventanni l’attuale modello economico dovrà essere in grado di fornire abitazioni, automobili, carburanti, acqua e cibo ad almeno 600 milioni di nuove persone: pertanto cominciate a chiedervi chi potrà ancora permettersi di avere il frigorifero pieno o i banchi del supermercati colmi e riforniti per accontentare lo scellerato e sfrenato consumismo del nuovo millennio. Destino manifesto per dirla alla Stewie Griffin.





Riproduzione concessa con citazione della fonte
EugenioBenetazzo.com

giovedì 11 novembre 2010

All'attacco dello Statuto dei Lavoratori?

E' di oggi, giovedì 11 novembre 2010, la notizia secondo la quale, il Ministro del Lavoro, Sacconi, ha inviato alle parti sociali un disegno di legge sullo statuto dei lavoratori.
In sostanza, leggendo i files in pdf  ( presenti nella pagina riguardante questa notizia dal sito del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali ), secondo Sacconi, per adeguare il lavoro all'attualità e al mondo che cambia, ha previsto dei cambiamenti in merito allo Statuto. Ormai, secondo lui, datato e non più ( in poche parole ) al passo coi tempi.

Non so come possa evolversi questo disogno di legge, quello che mi viene in mente è che ormai, con la scusa della globalizzazione, si sta giungendo alla resa dei conti: si è deciso di aderire a leggi e trattati liberticidi? bene, ora stiamo pagando lo scotto a queste decisioni.
Purtroppo è un attacco giorno dopo giorno ai diritti e alla dignità di chi lavora, basta vedere le sparate di Marchionne contro i lavoratori metalmeccanici. E, per chi si lascia prendere la mano, oppure è consapevole di questo "grazie" alla pancia piena, si sta instillando nella mente delle persone l'idea che se vuoi lavorare è questo, sennò niente. E questo instillare prevede anche un lavaggio del cervello nella popolazione, tanto da farle ragionare così come vogliono loro signori. "Datori di lavoro" o Ministri vari che siano. Di gente comune che se ne esce con frasi "l'importante è lavorare" ( della serie: chissene frega se non mi vengono rispettati i diritti ), "la gente non vuole più lavorare" ( della serie: la gente è sfaticata e quindi è ovvio quello che viene deciso ), e via con amenità simili, troppa ce ne è. Ed ecco che il gioco diviene facile e comodo.

Ma tutto questo è anche l'immagine di una nazione ormai addormentata. E non è una questione di chi stia al Governo, è una questione della mentalità di una popolazione sempre più apatica sui temi importanti della vita e sempre più intontita di demenze televisive atte allo scopo di renderla malleabil e e facilmente raggirabile.
Il menefreghismo, atteggiamento dell'uomo in ogni angolo della terra, qui in Italia ha ben attecchito; la mentalità all'italiana la subiamo da sempre, tanto che ha portato a classi dirigenti che sempre ai propri affari hanno pensato. Se vivi in un sistema marcio, perchè quella è la sua mentalità, e ti ci adatterai, è per ovvio di cose che diverrai immagine e somiglianza di questo. Ed ecco una Nazione che alla propria popolazione solo bastonate darà.
Vuoi, poi, che in un mondo globalizzato come quello di oggi, se "crolla" una nazione l'effetto si sente anche in altre nazioni, ecco che se l'eco arriva in Nazioni come la nostra, mal governate e lasciate in un limbo, la situazione diviene a maggior ragione più preoccupante.
E via, quindi, a riforme del lavoro. Si coglie la palla al balzo; tanto lo dice la globalizzazione!

Chi governa dà ( a mio parere ) effettivamente l'idea di essere mandanti di Multinazionali e/o di entità sovrannazionali che aspettano l'occasione di spolpare la popolazione di un certo paese. E di ridurla a mera schiavitù.

Vedremo l'evolversi di questa faccenda, ma la via allo sfruttamento è iniziata ufficialmente.

mercoledì 10 novembre 2010

Speculatori all`attacco ( articolo di Ugo Gaudenzi - Rinascita )






Il seguente articolo è ad opera del Direttore del quotidiano Rinascita, Ugo Gaudenzi.


di: Ugo Gaudenzi
E’ dal 1993, senza soluzione di continuità, che questo quotidiano lancia l’allarme sulle strategie di profitto sulle crisi messe in atto dalla grande finanza affamatrice dei popoli.
E’ dal 1993 che abbiamo denunciato con tutte le nostre forze l’appena allora avvenuta svalutazione della lira, la conseguente fuoriuscita della nostra valuta dallo Sme, il sistema monetario europeo, la stessa caduta di Craxi per opera di Transparency International, la predazione dell’intera Italia da parte dei finanzieri “magnati” alla Soros, dalla Banca Mondiale, dai Trattati di Maastricht e dal loro figlio spurio, l’euro, dai banksters, dai Privatizzatori e Liberalizzatori alla Ciampi, alla Prodi, alla Draghi...
Una Voce, la nostra, antipatica e controcorrente, da chiudere tra spessi pannelli isolanti, con la consegna, all’informazione omologata radiotelevisiva o stampa, della censura  e  del cordone del silenzio.
Badate bene, non è un lamento, è una constatazione. Prima del 1993, questo stesso quotidiano era presente in ogni “tribuna politica”, in ogni rassegna stampa. Appena mutato il vento, ecco calata la cortina di gomma. Con una serie di eccezioni particolari: ogni nostra indicazione, dopo qualche tempo, veniva riveduta, corretta e trasformata in qualcos’altro. La ritrovavamo tra le parole di tizio e di caio, negli slogans dei congressi altrui, tra gli “scoop” (li definiscono così) di organi d’informazione altri. Esempi classici la denuncia delle torture e delle stragi in Iraq, da Abu Ghreib a Fallujah,  i nostri no a Maastricht, all’euro, alle privatizzazioni folli delle aziende strategiche italiane, alle regalie dalemiane alle scuole cattoliche e alle società di lavoro in affitto, alla distruzione dello stato sociale, alle perfide lesioni della sovranità nazionale, al sostegno delle guerre atlantiche a mo’ di gurkha, alla politica multiculturale estirpatrice delle radici identitarie nazionali, all’immigrazione selvaggia... e chi più ne ha più ne metta.
Unico quotidiano nazionale, abbiamo, anche, ricordato come l’amico di Prodi, il citato Georges Soros, per gli stessi crimini attuati in Italia era stato condannato a morte in Malesia. E come Prodi, legato alle multinazionali e alla finanza anglosassone come il mentore Andreatta e l’erede Draghi, lo avesse invece “laureato honoris causa” a Bologna in economia per... aver speculato sulla lira e innescato il processo senza fine dell’indebitamento dello Stato con enti privati o usurai.
Da gennaio scorso, nell’assordante  silenzio della stampa “autorevole”, quella specializzata in cronache rosa e verdi, in spiate dal buco della serratura delle case dei vari Berlusconi e Marrazzo, avevamo avvisato della Grande Speculazione contro gli Stati nazionali europei più deboli  guidati da politicanti legati al carro della grande finanza cosmopolita.
Avevamo, primi in Italia, parlato dei “Pigs”, dei maiali - così l’acronimo inventato dalla stampa d’affari londinese per definire Portogallo, Italia/Irlanda, Grecia e Spagna - quali obiettivo della destabilizzazione monetarista inventata dalle banche d’affari, dalla cupola della finanza mondiale.
E adesso è resa dei conti.
La speculazione sui “titoli sovrani” (che eufemismo!) è  più dura che mai. Dopo Grecia e Spagna, ecco Portogallo e Irlanda. Ora tocca all’Italia.
Di cosa si tratti i nostri lettori lo sanno bene, e lo sanno anche gli addetti ai lavori che manovrano i burattini della politica politicante nazionale.
Le banche d’affari prestano il denaro per fare in modo che gli Stati paghino rispettosamente gli interessi sui prestiti che le finanze pubbliche hanno contratto con le stesse banche d’affari.
Il sistemino circolare è un girocollo  per impiccati. Sempre più stretto, sempre più stretto.
Il profitto è profitto. I cittadini non hanno più lavoro, più assistenza sociale?
La cupola se ne frega.

giovedì 4 novembre 2010

Videointerviste su economia e società

Ecco una serie di interessanti videointerviste tratte dal blog dell'economista Marco Saba, "l'Economista ($)mascherato".


Maurizio Blondet intervista Marco Saba ( 1a parte di 2 )


Maurizio Blodet intervista Marco Saba ( 2a parte di 2 )


Backstage dell'intervista a Marra di Nicoletta Forcheri ( 1a parte di 3 )


Backstage dell'intervista a Marra di Nicoletta Forcheri ( 2a parte di 3 )


Backstage dell'intervista a Marra di Nicoletta Forcheri ( 3a parte di 3 )


Videointervista a Jacopo Fo


Intervista a Marco Saba su Alba-Med



Complimenti a Marco Saba per il suo impegno e un complimento a tutti quelli che si battono per una Società migliore e a favore della giustizia e dell'onesta. Passando, da come si vede, per l'economia.

P.S.

I link originali qui sotto: