mercoledì 29 giugno 2011

Goldman Sachs ufficialmente a capo della BCE ( articolo dell'associazione ATTAC - Francia )

Il seguente articolo, è a firma di ATTAC Francia ed è tratto dal sito web della sezione italiana di ATTAC.

Mario Draghi, ex presidente di Goldman Sachs Europa, assume oggi la presidenza della Banca centrale europea. Presiedeva la banca d’affari americana quando, negli anni 2000, aiutava la Grecia a truccare i suoi conti pubblici. Il compito di Draghi sarà quello di salvaguardare gli interessi delle banche nell’attuale crisi europea.
Ci si poteva chiedere fino ad oggi per quale motivo la Banca Centrale Europea e il suo presidente Jean Claude Trichet si opponessero in maniera così virulenta – perfino contro la cancelliera tedesca – a qualunque ipotesi di ristrutturazione del debito greco. Un atteggiamento che appariva incomprensibile visto che tutti gli analisti, compresi gli economisti delle banche, concordano nel ritenere che la Grecia non potrà garantire il rientro del debito alle attuali condizioni contrattuali. È opinione diffusa che un diverso scaglionamento o meglio una parziale cancellazione, siano inevitabili. Volerne ritardare la scadenza non fa che peggiorare i guasti economici e sociali provocati dai piani di austerità brutali e impopolari imposti al popolo greco.
A nomina di Draghi chiarisce le cose. La BCE non difende gli interessi dei cittadini e dei contribuenti europei, ma gli interessi delle banche. Grazie ai “piani di salvataggio” della Grecia e al “meccanismo europeo di stabilità” messo in atto da BCE, FMI e dall’Unione, “la parte di debito greco in mano ai contribuenti stranieri passerà dal 26% al 64% nel 2014. Vale a dire che l’esposizione di ciascuna famiglia della zona euro passerà dagli attuali 535 euro a 1.450 euro”. (Les Echos, 23 giugno 2011)
Il salvataggio della Grecia consiste di fatto in una gigantesca operazione di socializzazione delle perdite del sistema bancario. L’essenziale del debito greco – ma anche di quello spagnolo e irlandese – viene trasferito dalle mani dei banchieri a quelle dei contribuenti. Sara così possibile in seguito addossare i costi dell’inevitabile ristrutturazione di quei debiti ai bilanci pubblici europei.
Come dicono gli Indignati spagnoli “Non è una crisi, è una truffa!”. Il Parlamento europeo ieri ha votato il “Pacchetto di governante economica” che riforma il patto di stabilità appesantendo i vincoli sui bilanci nazionali e le sanzioni contro i paesi che li infrangono. Il Consiglio europeo che si riunisce oggi e domani completerà la bisogna. E non sarà la prossima nomina di Christine Lagarde a capo del FMI a ridurre il potere delle banche sulle istituzioni finanziarie internazionali, al contrario.
Ma la resistenza sociale e civile sta crescendo in tutta Europa. Governare per i popoli o per la finanza? Oggi la risposta è chiara: i popoli europei devono riprendere l’iniziativa per costruire insieme un’altra Europa.
Gli Attac di tutta Europa organizzano dal 9 al 13 agosto l’Università europea dei movimenti sociali a Friburgo, in Germania. Quest’estate sarà uno dei luoghi più importanti di coordinamento delle resistenze e di costruzione delle alternative europee.

Attac Francia, 24 giugno 2011

Pubblicato mercoledì 29 Giugno 2011

lunedì 27 giugno 2011

L'Italia sotto i colpi della Green Economy ( articolo della O.N.G. Etleboro )

Il seguente articolo, è tratta dal blog della O.N.G. Etleboro.

Dopo le Poste Italiane, anche Trenitalia va in tilt a causa di un problema dei sistemi informatici IBM, con un altro black-out che va a colpire un servizio pubblico vitale e che segue immediatamente l'oscuramento dei portali di Camera e Senato. E' ormai chiaro che l'Italia è divenuta un bersaglio di un attacco di un'arma invisibile (si veda "Un'arma di distruzione di massa digitale") . Il problema dell’attacco informativo all’Italia in realtà è direttamente correlato al fatto che il 90 per cento dei software utilizzati da banche e società sensibili sono della IBM o di grandi multinazionali dell'informatica. In pratica, non esistono più dati segreti né sistemi inviolabili da intrusioni esterne, in quanto lo Stato, le società e le banche non hanno il controllo dei software né la certezza assoluta che gli stessi produttori non violino il sistema da loro creato.


Un altro 1992? L'intreccio si infittisce, e sorge quindi la domanda se esiste una qualche correlazione con lo stretto monitoraggio lanciato da Moody's su 16 banche italiane, in quanto il circuito elettronico bancario italiano non è di loro proprietà né dello Stato. Lo scenario sembra così avvicinarsi sempre più a quello creatosi nel 1992, quando all'indomani della ratifica del Trattato di Maastricht, sull'Italia gravava una minaccia di svalutazione di rating ed una tornata di speculazioni sulla lira, orchestrata dalla nostra 'vecchia conoscenza' George Soros. Ancora una volta i gruppi finanziari stanno dispiegando le loro pedine, per sferrare l'attacco contro quegli Stati che non sono caduti sotto i colpi della crisi economica globale, come avvenuto invece per Spagna, Portogallo e Grecia. Ed è lo stesso Soros che avverte sul possibile crollo dell'euro, come passo "probabilmente inevitabile" per impedire il collasso economico e la stessa estinzione dell'Unione Europea. Nella sua richiesta di passare ad un 'Piano B' traspare il chiaro invito ad adottare misure che vadano a trasferire parte della sovranità fiscale a Bruxelles - ossia dopo l'imposta sul valore aggiunto anche quelle sul reddito - nonchè a creare istituzioni europee che facciano da garanzie per le banche. Sembra che sia stata così creata l'ennesima situazione di crisi per giustificare così una decisione 'tanto difficile quanto necessaria' per garantire la conservazione dello status quo degli Stati e della comunità europea.

La Disinformazione. Lo spettro delle variabili però a questo punto si amplia: da una parte l'Italia, dall'altra i Balcani e il piano energetico. Questa è soprattutto una guerra di propaganda e di sabotaggio, in cui le persone vengono utilizzate come munizioni, strumentalizzate ed asservite ad uno scopo molto sottile, che va al di là della politica e delle leggi economiche. L'indipendenza e la sovranità sono la posta in gioco da difendere, visto che la loro cancellazione sono alla base delle teorie democratiche più fondamentaliste, di cui si stanno appropriando gruppi mediatici e ONG, scagliando le armi della manipolazione e della disinformazione. I tradizionali programmi della democrazia non sono più credibili, e così si sono inventati la 'Green economy' come nuovo sistema di economia sostenibile, ma che in realtà nasconde le stesse identiche lobbies del petrolio, del riciclaggio di denaro e delle speculazioni edilizie. Da tali programmi reazionari nascono Ong come Mans o Trasparency International per correggere il tiro dei Governi se se non seguono le direttive da loro prescritte, mentre per gli schieramenti cosiddetti ultranazionalisti si instaura la Rekom, finanziata con 3.5 milioni di euro per aprire una nuova era di lustrazione politica. Le testate locali vengono pagate per mostrare la loro misera pubblicità, mentre aggregano attorno ad uno stesso tavolo quelle Ong che da oltre 20 anni truffano i governi per progetti sulla ricostruzione dopo la guerra inesistenti, raccontando sempre le stesse storie su crimini e genocidi. Ovviamente speculari organizzazioni negli Stati Uniti non hanno mai indagato il Pentagono per aver dato un appalto da 200 milioni di dollari ad un ragazzino di 25 anni per la fornitura di armi all'esercito afghano. Né è mai stata aperta un'inchiesta sui contratti messi a segno dalla Bechtel che, dalla Romania sino al Kosovo e all'Albania, ha prodotto un indebitamento per miliardi di dollari, che graveranno sugli Stati negli anni a venire, grazie alla conseguente emissioni di Bonds per coprire i prestiti. Questo perchè dietro contractor e società schermo esiste la mano della CIA che utilizza la guerra al terrorismo come arma di aggressione delle aziende concorrenti. Finanziano questa miriade di Ong locali a suon di dollari pur di sbarrare la strada a qualsiasi azienda o stato che vuole sottoscriere un accordo o un concordato. Allo stesso tempo finanziando branchi di debosciati, in nome e per conto della democrazia, fomentando rivolte e guerriglie cittadine.Mappatura dati. Deve però far riflettere che il gruppo di Soros finanzia aggressive campagne mediatiche e allo stesso tempo lavora alla realizzazione della mappatura delle risorse energetiche ed economiche degli Stati, finanziando progetti che si traducono nell'appropriazione di dati statistici e fonti pubbliche. La Fondazione Soros giunge in Albania e si appropria dei dati dello Stato albanese, rivendendo in contropartita un vecchio sistema di gestione dei dati statistici: nasce così la 'Open Data Albania', da un progetto dalla Open Society Institute per creare il cosiddetto portale delle statistiche, e avere in cambio il pieno accesso ad informazioni nazionali. In nome della trasparenza e della lotta alla criminalità viene imposta la pubblicazione e la consegna dei dati, sensibili e pubblici delle società. Non dimentichiamo che l'USAID e la stessa Commissione Europea hanno stanziato milioni di dollari per l'informatizzazione e l'e-governement dei Paesi non digitalizzati, fornendo non solo soldi, ma anche tecnologie e tecnici. Inoltre, tutti i progetti di digitalizzazione amministrativa nonchè di produzione dei passaporti biometrici sono nelle mani di un ristretto gruppo di società informatiche. Gli stessi Stati hanno scelto come partner per la gestione dei propri dati potenti multinazionali che, per la loro struttura e ruolo, rappresentano delle entità che agiscono nella sfera della difesa e dell'offensiva militare. Inconsapevolmente hanno così perso ogni potere sulla segretezza e la tutela della loro informazione. Troppo potere in mani IBM. Il sospetto che sorge, adesso, è se l'unione tra Stati e società private non stia oggi sfuggendo di mano, creando nei fatti una situazione in cui gli stessi Stati Uniti, che hanno creato macchine 'infernali' come IBM, Microsoft e Google, sono stati assoggettati ad un dictat. Dopo aver creato i software, hanno elaborato i virus per sabotare i propri clienti e il troyan per controllarlo, nel quadro di una strategia di spionaggio massiva sullo schema di Echelon. Tutti i nostri computer e sistemi elettronici che trasmettono o ricevono dati sono divenuti delle cimici sempre attive a cui connettersi qualora diventi necessario o 'interessante'. Meccanismi questi noti da tempo agli addetti ai lavori, ma oscuri al grande pubblico che sarà obbligato ad accettare in nome della sicurezza. Il prossimo passo sarà probabilmente quello dell'impianto dei chip, a cominciare da soggetti pericolosi per la società, come persino hacker o programmatori, in grado di riconoscere e tradurne i linguaggi. La IBM intanto si sta trasformando in uno Stato vero e proprio, creando la "NISC – National Interest Security Company, An IBM Company (2011)", che opera nei settori che vanno dall'Energia alla Salute, dalla Difesa alla Sicurezza, "fornendo innovativi sistemi di information technology, di gestione delle informazioni nonchè consulenze e soluzioni tecnologiche a sostegno dell'interesse nazionale".

Un sistema in crash.
Quello che invece si presenta ai nostri occhi è un sistema che sta in qualche modo cedendo per far posto ad un altro, e i segnali già ci sono. Il sistema si sta avvicinando ad un punto tale di saturazione che potrebbe essere distrutto da un crash di grandi dimensioni. Un'autodistruzione che verrebbe però celata da attacchi cybernetici provenienti da movimenti di hacker ed ex dipendenti di società informatiche. Vedremo quindi così si inventerranno i contractor della democrazia. Forse i media cominceranno a chiedersi da dove viene quella pioggia di denaro che gli permette loro di portare avanti le loro campagne, aprendo così gli occhi sul fatto che se si va a combattere la corruzione si diventa un corruttore. I politici dei Balcani, le segreterie politiche, le ambasciate di tutto il mondo cominciano ad acquisire la consapevolezza che la disinformazione che è in atto è palesemente visibile. Alla sua lotta combatte ogni giorno l'Osservatorio Italiano, che ha costruito un proprio ruolo senza il denaro di nessuna lobby o dei piani di integrazione europea.

venerdì 17 giugno 2011

E' l'inizio ( ufficiale ) della fine?




Eccoci a quest'ultima ora di oggi, venerdì 17 giugno 2011. 
Da come leggete dagli screenshot in alto e in basso, è l'inizio ( ufficiale ) del baratro in cui l'Italia andrà a finire?


Ma qui nella nostra nazione, ci rendiamo conto della realtà in cui viviamo? Ho paura proprio di no. Così come ho potuto accennare nel mio articolo "L'Italia che verrà", credo che in questi ultimi 7-8 anni ci sia stata una sorta di narcotizzazione delle coscienze. E l'esempio più lampante e facile da prendere in considerazione, sia stata l'aggressione alla Libia, dove NESSUNO si è sollevato contro l'intervento militare.

Sono dell'idea che è come se fosse intervenuta, a partire dal 2002-2003, una sorta di regia "occulta" con lo scopo, visto oramai il disfacimento dell'economia globale alle porte e la presenza ( pericolosa ) di tante teste pensanti, di addormentare le coscienze.

Le armi a sua disposizione sono state ( fra le tante ):
- l'aumento vertiginoso di programmi televisivi di bassissima qualità, tanto da rasentare una denuncia per "circonvenzione d'incapace" ai suoi autori. E a partire - almeno qui in Italia - già dal 2000, con reality show. Questi ultimi contribuiendo notevolmente non tanto a sopire le persone "sveglie", ma ( soprattutto ) nel creare una nuova generazione di "dormienti";
- l'aumento di ampi spazi nei telegiornali di servizi di cronaca nera. E - sempre a mio avviso - dall'anno scorso, l'aumento è diventato a così alti livelli tanto da farmi insospettire che i tempi, purtroppo, siano ormai maturi per il periodo di caos prossimo-venturo;
- la diffusione di internet che ha "generato" i famosi social network che fagocitano milioni di persone nel loro tempo libero;
- la presenza, qui in Italia, di una "classe dirigente" che, dovendo legittimarsi, ha bisogno di azzuffarsi quotidianamente. E nel nostro "Bel Paese", chi è che incarna meglio il "Goldstein" del libro "1984" da dover aditare come male supremo da condannare? Berlusconi, ovvio! E via, perciò, ad un innalzamento di popolarità di certi giornalisti come il duo Santoro-Travaglio. Ormai, questi, sono diventati il baluardo della libertà e della corretta informazione ( sic!! ).
- da segnalare, come è ovvio che sia, che la situazione economica, ormai peggiorata da anni, ha fatto si che tanta gente, dovendo fare i conti con un lavoro ormai precario e stipendi da fame, non ha tutta quella gran foga nell'indignarsi. E per forza di cose, perdendo di vista la rabbia e la costanza nel cercare di informarsi, sia sia uniformata a ciò che la tv e i mass-media ( embedded ) passano quotidianamente.

In questi giorni abbiamo l'esempio della Grecia, dove la gente a tratti sembrava far irruzione nel Parlamento. Qui in Italia si parla solo delle litigate, come cani e gatti, tra il P.D.L. e la Lega e dell'opposizione che spera che il Governo cada per ( sperare di ) essere eletti. E il tutto condido dai soliti intrallazzi all'italiana e dall'ultima notizia proveniente da qualche luogo in cui, nei mesi precedenti, si è consumato un delitto.
E la gente, maledizione!, ci crede pure. Non si incacchia e non riflette che non è una questione di "destra" e "sinistra" ( nel 2011 ancora questi termini!?!? ), ma una questione di sopravvivenza della propria nazione; di un riacquisire della sovranità che l'Italia ha perso; di un riaggiustamento ( o cancellazione ) di certi trattati che, come scritto prima, hanno tolto sovranità ( e dignità ) all'Italia.
Niente di niente, tavola piatta.

Povera Italia. Ti faccio tanti auguri e spero che ti possa risollevare anche e soprattutto grazie a un cambio di mentalità.

mercoledì 8 giugno 2011

Libia: verso l'invasione via terra?

Il 26 maggio, parlando con un conoscente che, pur se italianissimo, è nato in Francia, ho saputo che il "Paese transalpino" si sta preparando per l'invasione della Libia via terra.

Sua madre, infatti, abitando in Francia ( è francese ) e per la precisione in Normandia, e risiedendo vicino ad una base militare - o comunque in un'area di esercitazioni militari - è da un certo periodo che vede di continuo paracadutisti ( e non solo ) esercitarsi.
La voce che gira, oltre che nella zona ma anche in Francia, è che la loro nazione avrebbe preso in considerazione un immediato attacco via terra sul suolo Libico!!

Bene, sono passate un paio di settimane dal 26 maggio e, da ciò che ho letto, in questo arco di tempo, nei vari siti web ( NO mass-media embedded, ovviemente ) è che veramente ci si stia preparando ad un attacco via terra contro la Libia.

Tra i vari articoli letti, vi segnalo:









Staremo a vedere come i "volenterosi" - sostenuti anche dai "pacifisti" nostrani ormai ridotti a zimbelli del sistema, anche grazie ad un lavaggio del cervello a suon di minchiate ad opera dei "condottieri" Santoro, Travaglio, Saviano e Grillo - si comporteranno visto il pantano in cui si sono cacciati.

martedì 7 giugno 2011

Lo scatto d’orgoglio ( articolo di Ugo Gaudenzi - Rinascita )

Il seguente articolo è a firma del Direttore del quotidiano Rinascita, Ugo Gaudenzi.

Il liberismo, lo sfruttamento intensivo del lavoro umano nel nome del profitto - e dell’usura - è oggi padrone quasi assoluto dell’Europa.
Attraverso norme e parametri imposti dai vertici del potere finanziario che domina il mondo, impone ai popoli sudditi politiche sociali di lacrime sangue, di precariato, di tagli agli stipendi, alle pensioni, alla sanità, alle scuole, a ogni settore pubblico, di tutti.

Un liberismo che, con il suo divide et impera, inquina di sé uomini e cose. Che ha reso la “politica” un ammasso di privilegi e interessi “particulari”. Che ha reso l’economia un “mercato” per il progressivo depauperamento della società, della comunità nazionale. Che ha reso la cultura un esercizio alla moda, privo di memoria e privo di futuro. Che ha indotto l’uomo ad automizzarsi nel proprio singolo orto di bisogni e consumi. Che ha tolto ogni ideale, ogni speranza di progresso e di partecipazione alla prosperità del proprio popolo intere generazioni di giovani.

Sfogliate i quotidiani delle ultime settimane, riascoltate le registrazioni dei telegiornali. Il vuoto. Fatto di cronache mondane, di cronache nere, di cronache sociali identiche a quelle di un anno, di due anni, di tre anni fa. Salvo uno scatto di masturbazione generale per la sconfitta, alle amministrative, del berlusconismo e della vittoria dell’antiberlusconismo. Come se queste due facce non fossero della stessa medaglia. La destra liberista vinta - in parte - dalla sinistra liberista. I programmi di tutti e tre i “poli” che azzannano i favori degli italiani (almeno di quei pochi che ancora vanno a votare) intercambiabili. Tutti e tre liberisti e tutti e tre fautori delle guerre atlantiche di esportazione della democrazia (sic) e dell’arraffamento di materie prime.
In Italia non esiste opposizione, a meno che non si voglia considerare tale l’arcipelago anti-nazionale - contro la sovranità culturale, economica, sociale e politica del nostro popolo - che si presenta con parole d’ordine volte a scardinare ancora di più la nostra comunità. E che dunque non è certo corretto definire “opposizione” visto che porta acqua allo stesso mulino dominatore. Anche i donchisciotte, raffazzonati, alla Grillo sono inutili: di fatto partecipano all’opera di disgregazione.
E l’Europa, almeno quella occidentale, è una più grande copia conforme dell’Italia.
Sono gli stessi occhi a vigilare, armati, sul destino del nostro continente. A dettare legge. A imporre guerre contro popoli a noi vicini. A creare le mode culturali o sociali che obnubilano le menti, che strappano alla gioventù il desiderio di sfidare il presente e di creare il futuro.
Occorre un grande scatto d’orgoglio.
Occorre un pugno di giovani di buona volontà che riprenda il difficile cammino della rinascita politica, economica, sociale e culturale del nostro popolo. Un cammino destinato a riempire il cuore di chi, nelle pieghe di questo sistema, ha ancora conservato la fede in un ideale di indipendenza nazionale e di giustizia sociale.