domenica 19 agosto 2012

Pussy Riot? No, "Pussy manipolata"


E' di questi giorni l'incarcerazione di tre ragazze del complesso puk russo, chiamato "Pussy riot", accusate di essere state blasfeme e di incitare all'odio religioso.
Cosa avvenne? Successe che queste tre ragazze "rivoltose", il 21 febbraio scorso, all'interno della Cattedrale di Cristo Salvatore di Mosca, tennero una sorta di "concerto" ( ovviamente non autorizzato ) dove, in sostanza, se la prendevano contro Putin.



Come conseguenza a questo modo originale di cantare, sono state arrestate e, il 17 agosto, condannate a 2 anni di reclusione.

Come immaginabile che sia, le star di tutto il mondo, che nei mesi addietro non avevano mai fatto mancare il loro appoggio alle "Pussy", si sono indignate, così come lo sono stati anche altri personaggi del "mondo che conta".

La faccenda, che ogni giorno stava sulla bocca di mezzo mondo, con tanto di associazioni umanitarie schierate a loro favore ( un esempio è Amnesty International, il cui sostegno lo potete veder ad inizio articolo ), al sottoscritto puzzava di ipocrisia.
Ipocrisia perchè era palese che dietro all'indignazione c'era solo ed esclusivamente la rabbia dell'Occidente, o comunque del Sistema, contro Putin e la Russia da lui presieduta. Una Russia che, andando avanti per la propria strada, dà fastidio e non poco ai progetti geo-strategici di USA e company. Così come, sempre a mio avviso, dà fastidio l'appoggio ( per il momento solo a parole ) di questa nazione alla Siria che, come sappiamo, è martoriata da ormai più di un anno da una guerra civile scatenata da bande di terroristi ( chiamati "ribelli" ) al soldo del Sistema. Il quale, così come successe l'anno scorso con la Libia, ha tutto l'interesse ad appropriarsi della Siria per collocarsi meglio nello scacchiere medio-orientale.

Con la carcerazione delle "Pussy Riot", le condanne contro Putin hanno raggiunto l'apice, tanto che anche il gruppo di femministe "ribelli", chiamate "Femen", hanno iscenato una loro protesta dove, rigorosamente a petto nudo e mostrando i loro fisici da modelle, hanno segato una croce a Kiev. Croce, poi, che rappresentava le vittime dello Stalinismo.




Anche su queste Femen ci sarebbe da parlare. A parte le stupidagini di Wikipedia, che possono essere scritte da loro stesse o da chi le manipola, sono dell'idea che anche queste siano un prodotto del Sistema che, nel momento opportuno, le usa a suo uso e consumo. Avete visto, poi, che fisico da modelle? Ce ne fosse una un po' grassottella. Oddio, potrà pur comparire, ma sarà una semplice comune mortale che, per proselitismo, si mette in topless in qualche loro manifestazione.

Ma il tutto non si ferma qui, cioè ad una opportunità dell'Occidente da sfruttare per sè. No, per me potrebbe esserci dell'altro.
Navigando in rete, ho notato che una di queste tre "rivoltose", Nadia, in una foto è ritratta con una maglietta con l'immagine di un pugno. Ovvero, stessa icona del movimento "Optor" della "Primavera araba" e non solo. Movimento che si pensa sia finanziato dalla speculatore Soros. Già famoso per le "rivoluzioni colorate" che a inizio millennio caratterizzarono le ex Repubbliche Sovietiche.



Per giunta, si inserisce anche un'altra notizia. Il sito "iconicon.it", posta un articolo dove vi è la scansione del passaporto di questa Nadia. Che c'è di strano? C'è che, pur essendo la ragazza di nazionalità russa, il documento è....canadese!


Aspetto un miglior riscontro, se mai lo avrò ( potrebbe essere opera di Photoshop? ), ma se dovesse risultare vero, la mia idea diventerebbe un'altra.
Ovvero: il Sistema non ha, come avevo ipotizzato inizialmente, sfruttato il caso delle "Pussy Riot" a suo favore, ma potrebbe averle create a tavolino!

Staremo a vedere. Quello che è certo è l'ipocrisia e l'approfittarsi di questa faccenda del Sistema . Passaporo/"carta di residenza" a parte.


AGGIORNAMENTO DEL 20 AGOSTO

Eccomi per un aggiornamento incentrato sulla faccenda del documento di Nadia.
Tramite alcune semplicissime ricerche nella rete, ho cercato di capire cosa possa essere una "Carta di residenza permanente" del Canada; la stessa in possesso della "rivoltosa" Nadezda delle "Pussy Riot".

Ecco un po' di notizie:

Dal sito web "Italiansinfuga": Permanent Resident Card per il Canada;

Dal sito web "Citizenship and Immigration Canada" : Permanent Resident Card;

Una serie di foto, tratte da Google, dove si possono vedere alcune immagini di questo documento: permanent resident card canada.

Per finire, ecco un articolo del National Post, dove si parla della faccenda di questo documento in possesso di Nedia. La quale, però, smentisce di averlo.


Perchè negarlo? La "rivoltosa" copre qualcuno? Non ho risposte, ma penso solo che se le cose non stiano così come ce le hanno descritte - pur con il comportamento approfittatore del Sistema che approfitta del loro caso per scagliarsi contro la Russia ( situazione fattibilissima al 1000%!! ) - il progetto "Pussy Riot" potrebbe esser stato partorito all'estero ( movimento Optor? ) per colpire la Russia.
A maggior ragione che questa Nadia è stata definita come la "mente" del gruppo e per giunta, per dare migliore visibilità a quelle sgallettate del complesso punk, è anche la più apprezzabile esteticamente. Non trovate?

Ovvio che in tutti i gruppi, soprattutto femminili, c'è quella più carina e in maggior modo nei complessi pop femminile costruiti  tavolino dall'industria discografica per macinare soldi. Ve le ricordate quelle sgangherate delle Space Girls? C'era quella nera, la biondina con la vocina, c'era quella con la giusta intonazione ( che era anche quella sportiva )...e quella più carina delle altre ( ovvero la moglie di quel fenomeno che macina miliardi in pubblicità ).

Stessa cosa delle "Pussy Riot": costruite a tavolino per macinare i soldi e, per dargli un tocco di ribellione, anche perchè si è in combutta con le forze d'opposizione, scagliarle contro Putin. Il tutto diventa peggiore se la macchinazione è avvenuta grazie a influenze esterne.