lunedì 22 dicembre 2008

La militarizzazione della Sicilia avanza inesorabile, funzionalmente all'irrorazione chimica ( articolo di Antonio Mazzeo )

Come già preannunciato dagli altri articoli dell'amico Antonio Mazzeo, la militarizzazione del nostro paese prosegue inesorabile, ed in maniera funzionale all'agenda di irrorazione chimico-biologica.


Con Africom giungono in Sicilia gli aerei cisterna e da trasporto U.S.A.
Era prevedibile che con l’istituzione del nuovo comando militare USA per le operazioni nel continente africano, AFRICOM, buona parte delle attività di direzione, controllo e pronto intervento venissero ospitate dalle maggiori installazioni possedute in Italia dalle forze armate statunitensi. Dopo l’istituzione a Vicenza del Comando per le operazioni terrestri in Africa, e a Napoli di quello per le operazioni navali, gli Stati Uniti d’America puntano a trasformare la stazione aeronavale di Sigonella in uno dei principali scali europei dell’Air Mobility Command (AMC), il Comando unificato che sovrintende alle operazioni di trasporto aereo negli scacchieri di guerra internazionali.

Con la piena operatività di AFRICOM, le accresciute necessità d’intervento nel continente africano richiedono lo spostamento del personale AMC dall’Inghilterra e dalla Germania verso il sud, in Spagna, Italia e Portogallo”, ha annunciato il colonnello Keith Keck, comandante della Divisione di pianificazione strategica dell’Air Mobility Command, con sede presso la base aerea di Scott, Illinois. E quali sono le installazioni destinate alla ridislocazione di uomini e mezzi? È il comandante Stephen McAllister, dell’ufficio di pianificazione dell’AMC, a rispondere: “Le basi che potrebbero ricevere un afflusso di uomini dell’AMC includono la stazione navale di Rota e l’aeroporto di Morón in Spagna, lo scalo di Lajes Field, nelle Azzorre (Portogallo) e la Naval Air Station di Sigonella, in Italia”.

L’uso del condizionale potrebbe far pensare ad una scelta non ancora definitiva, ma in un’intervista rilasciata al periodico statunitense Air Forces Magazine (novembre 2008), il generale Duncan J. McNabb, la più alta autorità militare nel settore della mobilita e del trasporto aereo USA, ha dichiarato che “per assicurare il successo dell’intervento in Africa”, è indispensabile “sviluppare le infrastrutture delle basi chiave, come Lajes Field, l’isola Ascensione nell’Atlantico e Sigonella, Sicilia”. “Il Comando dell’Air Mobility Command - ha aggiunto McNabb – sta lavorando con l’US Air Force in Europa per trasferire in queste installazioni, dalla base aerea di Ramstein, Germania, il traffico aereo di AFRICOM”.

L’Air Mobility Command fu creato nel 1992 per consentire all’aeronautica militare di rispondere con maggiore efficienza alle crescenti richieste di trasporto globale di uomini, mezzi e sistemi d’arma e concentrare sotto un unico comando gli aerei cargo e i velivoli cisterna dell’US Air Force. L’AMC opera utilizzando i grandi aerei da trasporto militare del tipo C-5 Galaxy, C-17 Globemaster III, C-130 Hercules e C-141 Starlifter, nonché alcuni velivoli presi in affitto da alcune compagnie aeree “civili”. Attualmente il Comando per il trasporto aereo U.S.A. è presente con più di 1.700 uomini in una decina di basi europee, la più importante delle quali è Ramstein, Germania. Questo scalo è stato scelto l’1 ottobre 2008 come sede provvisoria della neo costituita 17th Air Force, altrimenti denominata “Air Forces Africa”, la componente aerea per le operazioni nel continente africano che raggiungerà la piena capacità operativa tra il 2009 e il 2010. “L’uso di Ramstein è conveniente e in conseguenza popolare”, spiega il colonnello Keith Kech dell’Air Mobility Command.Ma noi non possiamo fare ogni cosa a Ramstein, anche perché con le operazioni in Iraq e Afghanistan il traffico aereo ha raggiunto il limite. Per questo abbiamo la necessità di guardare ad altre località per le operazioni di trasporto aereo”.

Sigonella non è nuova alle attività dell’Air Mobility Command. Con gli interventi degli Stati Uniti post 11 settembre 2001, la base siciliana ha fornito un supporto logistico fondamentale agli aerei cargo provenienti dagli USA e diretti ai teatri di guerra orientali. Negli ultimi due-tre anni Sigonella si è trasformata da stazione per il pattugliamento marittimo nel Mediterraneo a vero e proprio “hub multiruolo” per le missioni di trasporto strategico dell’US Air Force in Asia e continente africano. Il 10 aprile 2008, nel corso di un’audizione di fronte alla sottocommissione per le infrastrutture militari del Congresso, il generale Bantz J. Craddock, comandante di EUCOM (il Comando per le operazioni USA in Europa), ha enfatizzato il ruolo di Sigonella nel fornire “flessibilità e alta capacità di supporto logistico all’interno e all’esterno del teatro mediterraneo”. E proprio nell’ambito del processo di trasformazione strategica delle principali basi europee e del loro “supporto alla proiezione delle forze statunitensi nelle aree di crisi di Africa, Medio Oriente, Est Europa e Caucaso”, il generale Craddock ha rivelato di aver proposto “la MOB (Main Operating Base) di Sigonella e la base aerea spagnola di Morón, quali installazioni di supporto NATO per le operazioni di rifornimento aereo”. “Se questa proposta sarà accettata nell’ambito del pacchetto d’emergenza per il miglioramento del rifornimento aereo, in queste due basi si potranno realizzare opere di miglioramento infrastrutturale per circa 120 milioni di dollari” e decine di grandi aerei cisterna per il rifornimento in volo di bombardieri e aerei da trasporto potranno essere trasferiti in Sicilia.

In attesa del megafinanziamento N.A.T.O., il Pentagono ha comunque avviato le procedure per l’ammodernamento delle piste di volo di Sigonella. Il 30 giugno 2008 è stato pubblicato il bando di gara per lavori per 5 milioni di dollari, consistenti nella “riparazione di una parte delle piste di atterraggio e decollo, inclusa la demolizione e ricostruzione di circa 18,700 metri quadrati di superficie d’asfalto e di 9,000 metri quadrati di superfici aeroportuali, nonché l’installazione di un nuovo sistema d’illuminazione”.

Il futuro prossimo di Sigonella sarà dunque segnato dal sovraffollamento aereo. Un tema che per gli attivisti della Campagna per la smilitarizzazione di Sigonella dovrebbe essere prioritario nell’agenda politica sul “modello di sviluppo” siciliano, ma che invece trova indifferenti partiti, amministratori e buona parte della popolazione che vive nei pressi della base militare. Il traffico di velivoli U.S.A. e N.A.T.O. rappresenta già adesso una grave minaccia per le operazioni di volo del vicino aeroporto civile di Catania-Fontanarossa. Ai rischi di collisione aerea va poi aggiunto l’alto numero di caccia, elicotteri e velivoli da trasporto precipitati nelle campagne e nelle acque circostanti la base aeronavale.

Il trasferimento in pianta stabile a Sigonella dei nuovi aerei statunitensi, avrà impatti ancora più rilevanti sulla salute della popolazione. C-5, C-17, C-130, C-141, KC-10 e KC-135 sono infatti tra gli aerei militari che più contribuiscono alla dispersione nell’ambiente delle cosiddette “scie chimiche”, emissioni in cui si registrano pericolosissime concentrazioni di veleni e sostanze cancerogene, quali alluminio, arsenico, cobalto, etilene dibromide, mercurio, ossido di titanio, piombo, quarzo, sali di bario, silicio, torio, uranio, ecc. Una contaminazione di suolo, aria e acqua che, secondo alcuni peace researcher, sarebbe provocata volutamente dalle forze armate.

Secondo il fisico Corrado Penna, docente presso l’Istituto d’Istruzione Superiore “G. Antonietti” di Iseo e animatore del blog scienzamarcia, le scie chimiche rappresentano una vera e propria congiura contro l’uomo e il pianeta, alla stregua delle nuove armi di “mutazione climatica” e dei sistemi che si sperimentano nello spazio. “Il tutto sembra essere legato ad un'oscura manovra pilotata dal governo U.S.A.”, spiega Corrado Penna. “Il rapporto annuale del Pentagono dimostra che gli Stati Uniti stanno preparando prove di armi chimiche e biologiche all’aria libera in violazione delle convenzioni internazionali, come è stato pure annunciato dal professor Francis A. Boyle, riconosciuto esperto in materia. Si può temere il peggio se si mette in conto che l’US Army ha già realizzato in passato quel tipo di esperimenti in diverse grandi città statunitensi, sulla pelle della propria popolazione. Famoso è ad esempio l’episodio di San Francisco negli anni ‘50, quando agenti biologici furono polverizzati da navi militari sull’inerme e inconsapevole popolazione”.



lunedì 15 dicembre 2008

Bush preso a scarpate: No comment ( per quanto è stato bello! ).

Ieri, 14 dicembre 2008, il Presidente degli Stati Uniti d'America, George Bush, è stato di visita nella colonia Iraq. Ha dato il suo commiato come Presidente in carica. Visita poco gradita a chissà quanta gente, visto i morti ammazzati dalle bombe intelligenti, dai soldati, dagli "attentati" e dal fosforo bianco.
La dimostrazione è stata data dal giornalista Muntazer al-Zaidi, il quale, durante la conferenza stampa, gli ha lanciato, una dopo l'altra, entrambe le scarpe.
Nel lancio della prima scarpa, riferendosi a Bush, ha inveito dicendo: "questo è un regalo dagli iracheni; questo è il bacio di addio, cane!"





Successivamente, quando il caos era "esploso", ha tirato l'altra scrapa, dicendo: "questo è da parte delle vedove, degli orfani e di coloro che sono stati uccisi in Iraq."



Il giornalista, come immaginabile, è stato incarcerato, ma oggi, migliaia di iracheni sono scesi in piazza per protestare contro l'incarcerazione di Muntazer al-Zaidi chiedendo la sua scarcerazione. E ben duecento avvocati sono pronti per difenderlo.
Gesto che, pur se non apprezzabile ( ma per me fino ad un certo punto ), dimostra la rabbia che cova dentro la povera gente irachena che, dal marzo 2003, sono stati prima sotto i bombardamenti della cosiddetta "guerra di liberazione del popolo iracheno dalla dittatura sanguinaria di Saddam Hussein", poi dal terrore dell'esercito "made in U.S.A.", poi, sempre a causa dell'esercito pacificatore, al fosforo bianco, poi alla mancanza di cibo, acqua e medicinali. E, beffa nel dramma, dell'aumento del costo del carburante!
E questo è il saluto. Goodbye, Bush! Non ci mancherai.




venerdì 5 dicembre 2008

La Tela nera e la Tela rossa ( articolo della o.n.g. ETLEBORO )


Il settimanale "LA RINASCITA", antagonista per caso del quotidiano "RINASCITA" , pubblica un'inchiesta sull'esistenza di una "tela nera" che unisce giornali e movimenti di destra. Il reportage cita anche l'esistenza di una serie di "siti fascisti" che vanno così a formare la "tela nera" nel web. Senza entrare nel merito di questa schermaglia tra le due fazioni, la Etleboro risponde a questo tentativo di manipolazione nei confronti di un progetto importante come quello della Tela cybernetica.

Il "potere nero" e il "potere rosso" continuano a scontrarsi e ad alzare barricate, con la differenza che oggi tutto si gioca in dimensione virtuale, con parole inutili e luoghi comuni che sono solo retaggi del passato che tornano per nostalgia. Con nostro grande stupore notiamo che è stata pubblicata la famosa inchiesta del settimanale "LA RINASCITA" antagonista per caso del quotidiano "RINASCITA". Tra foto con ombre indistinguibili dei vecchi tempi andati, sfilano tutti i nomi dei membri di questa entità scoperta dal settimanale del PDCI. Risuona però con insistenza la parola "tela", e ad un certo punto del servizio si arriva a parlare addirittura di "Tela nera", come una sorta di rete esistente tra i diversi giornali e organizzazioni di destra. A questo punto però non possiamo tollerare che le schermaglie politiche arrivino al punto di screditare e manipolare la struttura della Tela e direttamente la Etleboro ONG. Confondere la "rete" con la "tela" è già di per sé un errore, se non un reato, ma siamo coscienti che l’ignoranza governa e si pagano oggi le conseguenze dell'inganno che è stato portato negli anni, mentendo e tramandando menzogne. Teniamo però a precisare che la cosiddetta rete non è altro che la distorsione e la manipolazione della tela.
Il concetto di Internet è stato inventato in Francia, e non in America come molti credono, con il nome di Toile, proprio come una tela da tessere; nasce come un sistema creato dai canali dei CNR (Centri di Ricerca Nazionali) ma nel tempo le società private se ne sono appropriate per utilizzare questo sistema di comunicazione e trasformarlo in un monopolio, tramite dei sistemi di controllo che costituiscono appunto la rete. La logica dei sistemi di comunicazione può essere tradotta in un concetto, in uno schema di organizzazione delle informazioni e dei poteri: in un sistema piramidale, i collegamenti vengono dati dalla rete, ma il potere è dettato da chi controlla le trasmissioni. Al contrario, la tela funge da canale per lo scambio di informazioni, ma non ha alcun controllo centralizzato che va ad interferire con le comunicazioni. Sulla base di tali considerazioni, è stato costruito l’intero lavoro della Etleboro ONG che ha dato vita a un progetto informatico cybernetico per la condivisione delle informazioni, che si è tradotto con il tempo nel portale di notizie di Rinascita Balcanica, frutto proprio dell’interconnessione dei membri della Tela. Stiamo parlando di un progetto molto importante, d’avanguardia per i media, che ha permesso di creare un enorme spazio destinato agli italiani e ai Balcani, sia in termini di cooperazione che di internazionalizzazione. La Etleboro è un’organizzazione non governativa della Republika Srpska, nella Bosnia Erzegovina, è apolitica ed indipendente, porta avanti delle lotte contro la disinformazione sui Balcani ed in particolare sulla storia recente del popolo serbo. Per sua natura e per le molteplici battaglie a viso aperto su temi spesso difficili da capire e da spiegare al mondo occidentale, non può definirsi "fascista" né quanto meno "nazista", avendo attaccato senza paura i crimini compiuti dal regime Ustasha e dalla Banca del Vaticano (IOR) ( si veda "I Crimini della Banca del Vaticano" e "Il Crimine psicologico per nascondere la storia" ). Le nostre inchieste sono indipendenti, trasparenti e apolitiche, volte a far luce sui crimini compiuti nei Balcani dal regime ustasha, dalla Nato e dallo stesso Vaticano. La Etleboro è una delle prime organizzazioni e media a denunciare i crimini dello IOR, lo scandalo dei collaterali, il crimine invisibile, supportando ogni reportage con documenti e prove tangibili. La Etleboro non sta né con i rossi e né con i neri, e dare un’identità politica alla Tela, composta da 723 unità, è davvero sbagliato, proprio perché essa può contenere tutte le molteplicità di culture. Parlare di "tela rossa" e "tela nera", è come parlare di "gladio rossa" e "gladio nera", e fare arretrare la nostra società di oltre trent’anni. Noi siamo un progetto cybernetico che non ha colore, che vuole la nazionalizzazione dei dati e una regolamentazione di internet che rispetti i diritti dei cittadini e dell’uomo, e questo lo abbiamo detto ben 15 anni fa. Già nel 1993 si parlava del progetto ALPHA e di Polo informatico, quando l’Italia decise di passare dal sistema "Videotel" all’Internet senza imporre alcune regole o un codice per la protezione dei dati che qui venivano trasmessi. Ora siamo giunti ad un punto critico tale da poter rimettere in discussione la "rete" e dare un’impostazione regolamentata sulla base delle leggi degli Stati.


La Etleboro non è nata nel '68 ma nel 2005, è composta solo da giovani, ricercatori e professionisti che non appartengono a nessun partito politico, studiano e lavorano ispirandosi alla filosofia dello scienziato Nikola Tesla, della matematica e della cybernetica. Siamo noi che parliamo di
Nikola Tesla, di free energy, di "tela" come soluzione possibile perchè rende gli uomini liberi da quei parassiti politici che ci hanno portato in questa situazione. Non chiediamo alla gente di scendere in piazza, di fare "massa critica" per alzare le bandiere, questo lo lasciamo fare a voi, che avete perso la vostra individualità nella logica di partito, nei sistemi vecchi e putrefatti. Bisogna tuttavia rendersi conto che la realtà è ben diversa: i socialisti sono diventati capitalisti, e i capitalisti, quando sono sommersi dai debiti, diventano socialisti. Oggi invece esistono gli invisibili, dei poteri multinazionali che operano grazie all'invisibilità dei protocolli internet, mediante i quali hanno inserito gli Stati in una rete, rubando la "sovranità" delle loro informazioni. La Etleboro e la Tela è fatta di imprese, di professionisti, è una struttura alla continua ricerca di sistemi volta a migliorare se stessa e ad ampliarsi. Invitiamo, dunque, anche il settimanale LA RINASCITA ad entrare nella Tela per vedere con i propri occhi il lavoro che è stato fatto in questi lunghi 3 anni, senza alcun "contributo" da parte dello Stato, impegnandoci ininterrottamente dalla mattina alla sera, senza sfoggiare "mercedes o suv" o gigantografie con riflettori. Il nostro messaggio è sempre stato chiaro, non abbiamo mai voluto entrare nel merito di stupide schermaglie politiche e né lo faremo ora, per assecondare questa "lotta alla sopravvivenza" di due sistemi falliti da molto tempo e che stanno per morire lentamente, schiacciati dall’avanzare dei meccanismi cybernetici ed invisibili.

Per concludere, anche se i siti sono registrati a nostro nome, come del resto lo è anche quello del Governo alternativo della Republika Srpska o della "lotta di popolo" e altri 478 domain, questo non significa che la Etleboro faccia parte degli Indipendentisti della Srpska oppure della resistenza irakena, per il semplice fatto che ospitiamo i loro video e forniamo loro un accesso all’internet. La proprietà dei domini non è della Etleboro, i quali infatti vengono assegnati di anno in anno da società maintener. Dunque, non esiste una "Tela Nera", e chi vanta di "avere una tela" per fare propaganda deve farsi carico delle proprie responsabilità. La parola "tela" appartiene al dizionario italiano e tutti possono usarla, ma accostando la Tela della Etleboro ad una propaganda politica si cade in un grande errore, e in una manipolazione della verità. Se vi sono delle "incomprensioni" tra queste due fazioni, possiamo solo proporre di sederci intorno ad un tavolo e di discuterne, proprio come in un talk show popolare, perché siamo stanchi di cadere in questo banale complottismo. Facciano pure le loro guerre, ma tengano fuori la Etleboro.

L'ARTICOLO ORIGINALE, POTETE LEGGERLO QUI

giovedì 20 novembre 2008

Il falò delle banalità ( articolo di Eugenio Benetazzo )


L'articolo che segue è ad opera dell'operatore di borsa indipendente, Eugenio Benetazzo. Articolo, appena pubblicato, tratto dal suo sito web.

Le emittenti nazionali fanno ormai a gara ad organizzare nei loro palinsesti la tal puntata di turno incentrata sulla crisi finanziaria del 2008, invitando uno stuolo di politici e pseudo giornalisti finanziari improvvisati economisti che fino a qualche mese fa se ne uscivano con sparate del tipo "tanto l'economia europea è sana e la crisi dei mutui più di tanto non cagionerà danno al nostro sistema bancario". Opinionsiti degni di un titolo di laurea honoris causa rilasciato dall'Università per Barbieri di Paperopoli. Adesso sono diventati tutti catastrofisti e terroristi finanziari, alla faccia del falso ottimismo e garantismo che si sciorinava nei dibattiti pubblici sino a qualche semestre fa. Una fenomenale opera di banalizzazione e volgare semplificazione di quanto sta accadendo che non consente di spiegare in modo esaustivo a livello socioeconomico e macroeconomico l'attuale scenario di mercato.
Mi piace in particolar modo come vengono dipinti e rappresentati i mutui subprime (che tra l'altro esistono da decenni) ovvero come mutui erogati agli homeless che girano con le buste ed i carrelli della spesa rubati a qualche jet market. Niente di più fuorviante: quando in realtà rappresentano mutui erogati a soggetti che hanno un credit score (punteggio di merito creditizio) inferiore a 670 punti (su una scala valori che va da 500 a 850), in seguito a tardivi o mancati pagamenti su prestiti precedentemente concessi o impegni di pagamento verso utenze di servizi primari (bollette della luce, gas e telefono). Dai subprime si devono distinguere i mutui "nodocs" ovvero "no documents" quelli concessi a soggetti privi di un lavoro a tempo indeterminato e senza mezzi patrimoniali propri, mutui che erano sin dall'inizio destinati ad essere titolarizzati (faccio notare che questa tipologia di mutui ipotecari li hanno erogati anche in Italia ai cosi detti precari, i nuovi morti di fame in giacca e cravatta).
Sappiate comunque che oltre il 25 % della popolazione americana rientra nella categoria di affidamento subprime, mentre il restante 75 % si divide nelle altre due fasce: i soggetti prime e midprime. Tuttavia l'apoteosi di questo falò di banalità propinatoci dai media nazionali l'abbiamo con le spiegazioni sull'origine della crisi (secondo loro passeggera) riconducibili ad una semplice argomentazione: le banche americane che hanno prima concesso mutui a tutti e successivamente hanno cartolarizzato all'inverosimile. Niente di più fuorviante ! L'attuale scenario che stiamo vivendo non rappresenta infatti una crisi generale del sistema finanziario quanto piuttosto una fase terminale che scaturisce dalla convergenza delle conseguenze economiche e sociali causate dal WTO. L'Organizzazione Mondiale del Commercio (World Trade Organization), nata dalle ceneri del GATT (un sistema multilaterale di accordi internazionali per favorire il commercio mondiale voluti dagli USA nel 1947 per controllare e dominare l'economia di tutto il pianeta) ha uno scopo principe ovvero promuovere la globalizzazione di tutti i mercati, tanto finanziari quanto alimentari. Un mercato globalizzato presuppone l'abbattimento di tutte le barriere commerciali (dazi e restrizioni doganali) unito all'abolizione dei sussidi all'agricoltura assieme alla libera circolazione dei capitali.
Proprio il WTO ha reso conveniente e possibile le tanto famigerate delocalizzazioni produttive che hanno rappresentato sia per gli USA quanto per l'Unione Europea un autentica emorragia di posti di lavoro e capitali a favore di paesi come la Cina e l'India che adesso vengono considerate le due fabbriche del pianeta. Le grandi corporations industriali, sfruttando le economie di scala attraverso i ridicoli costi di manodopera di questi paesi, hanno potuto in questo modo aumentare a dismisura i loro profitti a parità di output produttivo, il quale poteva venire assorbito solo dai mercati occidentali statunitensi ed europei. A fronte di questo diabolico arricchimento di pochi si è contrapposto un drammatico depauperamento in Occidente a causa della polverizzazione dei posti di lavoro ed a causa della concorrenza spietata di prodotti e beni di consumo importati che spazzano via per convenienza economica sul prezzo quelli autoctoni.
La trasformazione del tessuto sociale ed imprenditoriale tanto negli USA quanto in Europa, che adesso devono convivere con il mostro che hanno creato ovvero un esercito di impiegati ed operai senza alcuna prospettiva lavorativa ed una occupazione a singhiozzo, ha lentamente impoverito il paese creando nuove sacche di povertà e disagio sociale a ritmo costante. Solo con il ricorso al debito questi zombie globalizzati hanno potuto continuare a consumare come prima, fino a quando non si è raggiunta la saturazione finanziaria. Nessuno ha fatto ancora notare come in questi ultimi anni tutto è stato venduto a rate, dalle abitazioni alle vacanze alle isole tropicali, causa estinzione della capacità di risparmio, soprattutto nelle giovani generazioni. Il peggioramento dello scenario planetario porterà ad un consistente ridimensionamento dei fatturati delle imprese a cui faranno seguito un crollo del gettito fiscale ed un aumento vertiginoso della disoccupazione.
Le borse in questi termini ci possono aiutare a leggere il futuro: si comportano letteralmente come un termometro che misura la temperatura dello stato febbrile, i loro continui crolli rappresentano un sensibile ridimensionamento delle proiezioni degli utili attesi in futuro e quindi della capacità di fare profitto per le aziende nei prossimi anni. Dalla contrazione del credito bancario concesso alle imprese passando per il crollo del mercato dei consumi, le aspettative future sono tutt'altro che confortanti. Per comprendere la gravità di quanto stiamo vivendo vi voglio ricordare che durante la Grande Depressione degli anni Trenta oltre il 60 % della popolazione mondiale era impiegata nel settore primario (agricoltura) e le donne non avevano una presenza consistente nel mondo del lavoro visto che la società era organizzata attorno al modello della famiglia patriarcale. Oggi l'1 % del pianeta mantiene il restante 99 % sul piano alimentare, mentre la società è caratterizzata da una spiccata presenza della donna nel mondo lavorativo a cui si deve affiancare il modello di famiglia mononucleare che ha sostituito quella patriarcale. Se in futuro dovessimo descrivere all'interno di un libro quest'epoca infelice e la sua futura evoluzione, adesso ci troveremmo a leggere la prefazione.


A questo articolo, aggiungo uno degli ultimi video di Eugenio Benetazzo.

"Se fallisce la General Motors"




sabato 8 novembre 2008

L'Unione Europea e gli O.G.M.


Verso la fine del mese scorso, sono circolate delle notizie riguardanti gli Organismi Geneticamente Modificati ( O.G.M. ) e il ruolo dell’Unione Europea a favore della loro diffusione.
Il quotidiano “Indipendent on Sunday” riporta la notizia – visibile, dal 26 ottobre, sul sito web dell’Indipendent - secondo la quale nell’estate appena passata e il 10 ottobre, ci sono state delle riunioni segrete tra Joao Vale De Almeida, capo di gabinetto di Barroso ( Presidente della Commissione Europea ), e i 27 primi ministri degli Stati membri, ai quali è stato chiesto di nominare un rappresentante speciale. Rappresentanti, quindi, che parteciperanno, o hanno partecipato ( c’è poca chiarezza vista la segretezza dell’incontro ), agli incontri sugli o.g.m. Purtroppo non si hanno informazioni in merito a ciò di cui hanno parlato e i nomi dei 27 rappresentanti speciali. Ma qualcosa, grazie al quotidiano precedentemente citato, è trafilato: per l’Italia vi ha partecipato Massimo Gaiani, coordinatore della segreteria per la Commissione Interministeriale Affari Europei.
Lo scopo di tali incontri, come si può immaginare, è quello di accelerare l’introduzione degli Organismi Geneticamente Modificati nel mercato europeo. Quindi, la loro coltivazione e la loro commercializzazione. Secondo voci, “purtroppo”, noi europei siamo un pò troppo lumache nell’approvazione di una semente geneticamente modificata, ben due anni e questo, per qualche lobbista ( gli U.S.A. ), è un lasso di tempo troppo lungo.
Si presume, perciò, che Barroso, su dictat degli U.S.A. – patria delle Multinazionali biotech – voglia che la U.E. adotti tempi più brevi per l’ok ad un o.g.m., bene o male i 15 mesi che si impiegano negli Stati Uniti.
La Commissione Europea, in sostanza, dovrà scavalcare gli stati sovrani, e perciò i singoli Ministri dell’Agricoltura, della Sanità e dell’Ambiente, per l’introduzione degli o.g.m. Questi, poi, dovranno essere approvati dalla U.E. prima che vengano seminati o venduti in qualsiasi parte del nostro Continente. Dall’alto si farà lobby affinchè i singoli stati adottino una politica di convincimento della popolazione sull’utilità degli o.g.m. Utilità sia sul piano della loro importanza come metodo ( ormai obsoleto ) per combattere la fame nel mondo, ma anche come mezzo per convogliare medicine ( per dirla in due parole ) per sconfiggere malattie, in primis il cancro.
Coincidenza, poi, vuole che proprio il giorno dopo la pubblicazione dell’articolo sull’indipendent, spulciando il sito del Corriere della Sera, mi imbattei nell’articolo “I pomodori OGM anticancro. Studio europeo con Veronesi.” Un titolo, un programma. Ripeto: coincidenza tempistica! Il 26 la diffusione della notizia sull’incontro tra i Rappresentanti speciali e il capo di gabinetto, e il giorno dopo – il 27 ottobre – questo articolo sui pomodori modificati come metodo per combattere il cancro. Subito la propaganda in azione?
Insomma, per difenderci da malanni più o meno gravi, dovremmo ingurgitare chili di o.g.m.? Troveremo sugli scaffali i famosi pomodori viola?
Qui sotto lo screenshot.



Lor Signori sono sicuri che con la loro propaganda riusciranno a spazzar via i dubbi di tutti noi cittadini, di qualsiasi stato, sulla sicurezza degli o.g.m.? Dovremmo credere, non solo ai politici, ma anche a medici e simili che gli organismi geneticamente modificati siano la cura contro cancro e malattie varie? Nessun dubbio su di un loro ( probabile ) conflitto d’interesse tra cure anticancro e o.g.m.? E quindi su di una loro mancata imparzialità in merito a tali problemi?
Agli agricoltori, cosa racconteranno? In merito alle sementi o.g.m., dette anche “terminetor”, come ci si comporterà? Ogni anno toccherà aprire il portafogli e riacquistarle dato che quelle ottenute da piante modificate non possono essere riutilizzate per dar vita ad un’altra pianta? I disserbanti, prodotti dalla stesse multinazionali delle sementi modificate, che impatto avranno sull’ambiente, dato che tutti saranno costretti a coltivare o.g.m.? Queste elementari domande, se le saranno poste?

Qui sotto, alcuni articoli critici sugli o.g.m.:
- "O.g.m., pomodori viola e i grandi disinformatori di professione" ( dal sito "Disinformazione.it" )
- "Il piano segreto dell'Europa per incrementare la produzione di colture ogm" ( dal sito "ComeDonChisciotte" )
- "Barroso trama. Per gli OGM" ( dal sito della casa editrice "EFFEDIEFFE" )
- "Piani segreti in Europa per spingere l'introduzione di ogm" ( dal sito della rivista "NEXUS" Edizione italiana )

...ed altri sugli incontri dei mesi scorsi e i pomodori viola anticancro:
- "Europes secret plan to boost gm crop production" ( dal sito del quotidiano "Indipendent" )
- "Steve Connor: purple tomatoes sow seeds of doubt" ( come sopra )
- "Purple tomatoe created to fight cancer" ( come sopra )
- "I pomodori ogm anticancro. Studio europeo con Veronesi" ( dal sito del quotidiano "Il Corriere della Sera" )


AGGIORNAMENTO DEL 25 NOVEMBRE 2008

- "La follia del pomodoro viola" ( dal sito "Disinformazione.it" del 23 novembre 2008 )
- "Nanotecnologia: la nuova minaccia per il cibo" ( dal sito "ComeDonChisciotte" del 23 novembre 2008 )



domenica 26 ottobre 2008

Strutture aliene intorno alla Terra?



Argomento “esploso” , per quanto ricordo, a metà dell’anno passato, sono le riprese video effettuate da un astronomo dilettante, John Lenard Walson. Questo ha inventato un sistema di fotografia e videoripresa in grado di riprendere oggetti nello spazio, sia più “vicino” che più profondo. Tali oggetti sembrano astronavi e/o strutture costruite da qualche intelligenza. Esse sono visibili dalla Terra così come lo sono le stelle. Esclusi i satelliti che orbitano intorno alla Terra – e quindi di origine terrestre - sembrano, secondo l’astronomo, non di origine umana.
Naturalmente è un’affermazione da prendere con le molle, ma, stando alla mia visione della vita, non c’è da escludere nulla e di conseguenza, l’origine extraterrestre di suddette strutture. Sta alla nostra apertura mentale, quindi, poter ipotizzare ciò che sembra impossibile in base alle nostre conoscenze forniteci dalla cultura e dai condizionamenti in cui ci ha abituati la nostra società. Il tutto, come ovvio che sia, accompagnato dal raziocinio. Quindi: essere aperti a tutto, ma senza costruirsi castelli in aria.
Nel web, o meglio, su YouTube, vi sono vari filmati su queste riprese. Ma il tutto, stando sempre alle informazioni che sono riuscito a scovare nella rete, è condensato nel film “Interstellar”, il cui regista è Jose Escamilla. Film che, fino all’anno scorso, era visibile sul blog di Andrea Doria. Poi, per quanto riguarda il discorso di Doria, le cose sono cambiate.
Si dice, rimanendo col punto interrogativo, che John Lenard Walson abbia scoperto un sistema che può permettere la rilevazione di corpi invisibili intorno al nostro pianeta. E a sua volta, ci si domanda: tali corpi, sono di origine terrestre o extraterrestre? E se sono umani, perché non ne sappiamo niente? Fanno parte del Progetto “Star Wars”? E se sono extraterrestri, qualcuno ne è a conoscenza? Se è sì, è argomento top-secret?
Lenard, in sostanza, ha messo il naso là dove non doveva metterlo? Voi che dite?
Ho letto anche che la casa di questo astronomo è stata sorvolata più volte da elicotteri, privi di contrassegni di riconoscimento, a mò di intimidazione. Detta così sembra la trama di una spy-story, quindi da ridicolizzare al volo. Però è una constatazione di fatto e tale rimane.
Ed ora, qualche filmato delle astronavi/strutture riprese da John Lenard Walson. Buona visione!




"Interstellar video"




"Mystery space craft filmed by John Lenard Walson"




"Space Craft UFO 19th, 20th December 2007 new cam test"




"Space Craft UFO (2) - Part 3 - filmed Boxing Day 2007"




"Unknown Space Objects Filmed January 2008"




"Space Object UFO's older film - March2008 Film Not For Sale."




"UFOs and Strange Moon Activity Via Telescope"




"UFOs As Seen/Recorded Through a Telescope"




"Space Craft UFO - JLW - Part 1 - The Early Years"(Elicotteri ed u.f.o.)




"Space Craft UFO - JLW - Part 2 - Looking further into space."

mercoledì 22 ottobre 2008

Filmati vari dalla rete

Un pò di filmati dalla rete che trattano vari argomenti, sui quali potrò fare, nel mio piccolo, un'articolo.


"Hai rotto i coglioni!": Marco Travaglio e il Signoraggio





Beppe Grillo quando parlava di Signoraggio





Aldo Moro: filmato sul rapimento ( sicuramente una ricostruzione, ma ben fatta )





Qua la mano: parlamentari massoni? ( nel filmato si fa riferimento al governo attuale. A me non piace il riferimento e quindi me ne dissocio. Tanto, se sono massoni, tale rimangono e il colore non c'entra )





Iraq "democratizzato": strane immagini nel filmato ( filmato scoperto un anno e mezzo fa. Al minuto 2 e 59'', per me, c'è qualcosa di strano. "Stranezza" voluta da chi? )

giovedì 16 ottobre 2008

Scie chimiche o scie di condensazione? - SECONDA PARTE

Seconda parte dell'altro mio articolo sulle "chemtrails". Qualche video sulle scie chimiche: dalle ipotesi sul loro impiego, alle probabili malattie correlate e alcuni spezzoni di trasmissioni in cui se ne è parlato.Aggiornamento del 18 ottobre 2008: sul blog di Vibravito, vi è l'articolo "Scie chimiche: ne hanno parlato...", dove l'autore ( Vibravito ) mette un elenco di files audio e video sulle chemtrails.


Scie chimiche: I veri motivi - FERMIAMOLI ( da "Tanker Enemy" )




Scie chimiche: Le patologie correlate ( da "Tanker Enemy" )




Scie chimiche: Il progetto RFMP ( da "Tanker Enemy" )




L'Aeronautica ti vuole L.O.V. - 1a parte ( da "Tanker Enemy" )




L'Aeronautica ti vuole L.O.V. - 2a parte ( da "Tanker Enemy" )





SCIE CHIMICHE IN TV


Piero Pelù da Fabio Fazio ( dalla trasmissione "Che tempo che fa" )




L'Onorevole Antonio Di Pietro su Scie chimiche e Signoraggio bancario




Scie chimiche, Ciccanti:"la difesa sa e non dice" ( dalla trasmissione Rebus )




Scie chimiche: scopi e morbo di Morgellons ( dalla trasmissione Rebus )




Scie di un complotto? - 1a parte ( dalla trasmissione "Voyager" )




Scie di un complotto? - 2a parte ( dalla trasmissione "Voyager" )




Scie di un complotto? - 3a parte ( dalla trasmissione "Voyager" )




Scie chimiche e manipolazioni del clima ( dal TG 1 del 2007 )




Documentario scie chimiche e H.A.A.R.P. ( da "Spazio Indaco" )( interviste a Rosario Marcianò e Tom Bosco [ Direttore NEXUS Italia ] )




Tom Bosco ed Eugenio Benetazzo a TNE

domenica 12 ottobre 2008

Scie chimiche o scie di condensazione?


( foto scattata il 25 novembre 2002 )

Premessa: Questo articolo lo pubblico quando la questione “scie chimiche” ormai è stata letta e risaputa da molta gente. Il blog l’ho aperto da quindici giorni, quindi ecco il ritardo. Come se non bastasse, poi, è arrivato anche il “F.A.Q.” del C.I.C.A.P. sulle scie e perciò qualcuno potrebbe leggere questa mia uscita come un coalizzarsi intorno a tale faccenda pur di difendere a spada tratta l’argomento. Nulla di tutto questo. Ognuno, ovviamente, libero di poter trarre eventuali chiavi di lettura. Ma tanto non ce ne sono.


Tra gli argomenti che vanno per la maggiore sul web, anche se con qualche “capatina” in tv, le scie chimiche hanno il primo posto.

Ma al contrario di altri argomenti, più o meno validi, e a parte la questione su cosa sia effettivamente successo l’11 settembre 2001, le chemical trails – abbreviato in “chemtrails” – più passa il tempo e più noto che incominciano a ritagliarsi più spazio anche fuori dalla rete. Certo, niente di che, ma sempre meglio di 4-5 anni fa ( 2004-2003 ) quando la questione era molto più “underground” di ora.

Ma a sua volta, e nulla in contrario, vi è anche un aumento esponenziale di chi controbatte la tesi dell’esistenza delle stesse scie chimiche. E su internet, ormai, tra siti, blog e forum in cui si discute di tale argomento, districarsi stà diventando un’impresa. La disinformazione, che può colpire anche chi, stando in buona fede, vuole capire qualcosa in merito, la fa da padrona. Tanto è vero è come se ci fosse una guerra “non dichiarata” tra i ricercatori delle scie chimiche - comuni cittadini che si sono voluti immergere a tutto tondo sulle scie chimiche per meglio capire e non dare nulla per scontato - e chi, invece, nega la loro esistenza. Tale guerra, se così possiamo chiamarla, da chi sia stata incominciata non saprei. Ma molto probabilmente, l’aumento di popolarità delle chemtrails ha portato ( così come scritto all’inizio ) ad un dibattito che ha coinvolto così tanta gente che era ovvio che, in mezzo a questa, ci fosse anche gente scettica. C’è chi è scettico a priori e chi, lavorando in chissà quale posto, anche per la posizione coperta durante le ore lavorative. Posizione che per qualcuno è come se lo fosse dalla prima alla ventiquattresima ora della giornata, da lunedì alla domenica. Con un tale atteggiamento, ecco che si è generato il “muro contro muro” in cui si trova la situazione attuale sulle scie. Però, nonostante il caos imperante, pure l’interessamento del famoso C.I.C.A.P. ( Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale ) e suoi collaboratori, tra questi, al primo posto sul piano della visibilità mediatica, Paolo Attivissimo, hanno contribuito, non da poco, alla situazione descritta. Anzi, posso dire – senza accusare nessuno – che da quando tali personaggi hanno messo le mani nella faccenda, la situazione è andata a deteriorarsi sempre più. Ed è sempre più difficile, per chi non conosce ancora il discorso, raccapezzarci qualcosa. Certo, se si è in buona fede e si è aperti mentalmente a nuove informazioni e a modi diversi di poter vedere la vita e tutte le sue sfaccettature, i canali per informarsi ci sono. Ma se si è chiusi di mente e se si è prevenuti su tutto ciò che non passa in televisione e nei giornali, avrete a disposizione tante possibilità per buttar giù qualche barzelletta nei confronti di chi la vede diversamente da voi. E non importa se si è conosciuti l’argomento da poco, lo sfottò non richiede studio. Alla faccia di chi, da anni, si interessa all’argomento e cerca uno scambio di opinioni con altre persone.

Questa, almeno qui in Italia, è la situazione in cui versano le scie chimiche e chi le segue. Ovvero, chi, ormai, si è abituato, anche con un breve sguardo, a cogliere le scie nel cielo. Sia di giorno e, più difficilmente, di notte.

Caos generato ad arte perché si è andati a “pizzicare” qualche nervo scoperto del sistema? O semplice arroganza di persone prevenute? In entrambi i casi, comunque, certa gente, pur di mandare acqua al mulino del discredito, si porta appresso qualsiasi persona che se ne esce con cretinate e offese contro i cosiddetti “sciachimisti”. Da come notate, in mezzo alla giungla, si gioca pure sporco.

Prima ho accennato al C.I.C.A.P., ecco - con rispetto per chi collabora con tale Comitato, in cui, non per sviolinare, troviamo gente di grande cultura ( Piero Angela, Margherita Hack, ecc… ) – non capisco perché questo Comitato si debba occupare a tale argomento.

Lo scopo originale del C.I.C.A.P., fondato nel 1989, non era quello di indagare sul paranormale? Le scie chimiche sono un fenomeno paranormale? A me, come a tanta altra gente, non sembra. La spiegazione, stando agli ultimi convegni che hanno tenuto a Novi Ligure il 19 settembre passato e del 4 e 5 ottobre a Padova, è che sia una burla metropolitana e perciò deve essere combattuta.

Insomma, non è un fenomeno paranormale, però, dato che ormai ha preso piede tra la gente, il famigerato Comitato gli ha dichiarato, molto sfacciatamente, “guerra”. Va bene ( si fa per dire ), ma continuo a non capire. Se è una burla, perché preoccuparsi tanto? Perché, poi, ultimamente uscirsene con un “F.A.Q.” in cui sono condensate tutte le probabili domande che le persone potrebbero farsi se dovessero incominciare a interessarsi alle scie chimiche? Perchè le risposte che il C.I.C.A.P., tramite il suo “Gruppo di ricerca sulle scie chimiche”, dà alle domande sembrano un guazzabuglio preso nei forum di discussione sulle chemtrails? Perché danno l’aria che chi le ha scritte siano gli stessi autori che postano sui forum o su alcuni blog aperti SOLO ed ESCLUSIVAMENTE per contrastare sia le scie e chi, in prima linea, fa ricerche? Perché questo comportamento particolare? Se esiste, da chi è formato questo “Gruppo di ricerca sulle scie chimiche”?

Si è sicuri che con questo atteggiamento si ottenga qualcosa? Tutta questa morbosa attenzione, serve per nascondere qualcosa che noi comuni mortali non dobbiamo sapere?


Ma ora andiamo avanti.


Ma quando e dove si è incominciato a parlare di scie chimiche? A che cosa servono?

Nonostante che le segua dal 2002 – ma in parte anche dall’anno prima – di preciso non saprei quando “nacque” la notizia. Ho letto che il tutto incominciò a metà anni ’90, credo nel 1995/96, negli Stati Uniti d’America.

Ho sotto il naso il numero 37, marzo-aprile 2002, della rivista NEXUS ( edizione italiana ), dove, nell’articolo “Scie chimiche – controllo climatico” ( scritto nel 2001 da William Thomas ), si parla di persone che incominciarono ad incuriosirsi nel 1997. Infatti, per via del gran numero di “reticolati” in cielo, la gente si preoccupò, ma dall’alto gli dissero di non preoccuparsi. Tutto era sotto controllo.

Ma qualcuno non si è fidato e le indagini, la maggior parte fatte da comuni cittadini, sono andate avanti.

Continuando con l’articolo, possiamo leggere che qualcuno ipotizzò che, l’uso di sostanze disperse nei cieli, fosse per un controllo climatico. Infatti: “…i tentativi di deviare uragani spruzzando sostanze chimiche assorbi-calore sulla loro traiettoria, risalgono agli anni ’50. La ricetta per creare “scudi di cirri” fu delineata in uno studio dell’U.S.A.F. insolitamente tracotante. Il rapporto del 1996, dal sottotitolo “Possedere il Clima entro il 2025”, spiegava come “specialisti climatici” diffondessero sostanze chimiche dalla coda di aviocisterne al alta quota secondo una procedura che l’Aeronautica denominava “oscuramento aereo”. “

( scarica qui il Rapporto WEATHER IN THE YEAR 2025)

Ma subito ci furono le smentite dell’U.S.A.F. :”L’U.S.A.F. non conduce operazioni di irrorazione su aree popolate”.

Ma che aerei si usano per l’irrorazione? Riprendendo sempre l’articolo, indicativamente KC-135 Stratotanker e KC-10 Extender. Ma l’articolo ha sette anni e a distanza di tempo le cose saranno sicuramente cambiate.

Tra le sostanze rilasciate, si parla di alluminio e quarzo ritrovati in campioni di acqua piovana nella località di Espanola ( Ontario - Canada). Ma si parla anche di “Forti emicranie, dolori cronici alle articolazioni, capogiri, pesante stanchezza improvvisa, attacchi di asma acuta e sintomi di “tipo influenzale” senza febbre in un’area di 50 miglie quadrate che coincidevano con ciò che i residenti definivano “mesi di irrorazione” da parte di aviocisterne dell’Aviazione Militare Statunitense ( U.S.A.F. ), identificate tramite riscontri fotografici.” Infatti, i cittadini di quella località, indirettamente accusarono gli U.S.A. per le irrorazioni. Il Canada, almeno alla data di pubblicazione del pezzo, non possedeva flotte di aviocisterne.

La gente, giustamente, era incavolata: “Oltre 500 residenti dell’area di Espanola hanno firmato una petizione che esprime preoccupazione riguardo al possibile coinvolgimento del governo in quello che appare come un veicolo che rilascia una sorta di visibili aerosol; essi hanno scoperto consistenti tracce di alluminio e quarzo in campioni di particolato e di acqua piovana.”

Ma la disinformazione, già 7-8 anni fa, incominciava a muovere i suoi passi. Da una parte è normale, se vuoi tranquillizzare la gente, inventati qualcosa. Ed ecco che qualcuno se ne uscì dicendo:

1) Che, sì, le scie esistono, ma sono “uno scudo celeste per contrastare il riscaldamento globale”. Sarà vero, chi lo sa? “…il progetto dello scudo celeste prevede la distribuzione nella fascia superiore dell’atmosfera, di microscopiche particelle di ossido di alluminio e di altri materiali riflettenti allo scopo, per l’appunto, di riflettere l’uno o il due per cento della luce solare in arrivo.”

L’idea fu di Edward Teller, fondatore del Lawrence Livermore National Laboratory e padre della “bomba-H”.

2) Le scie del cielo, non sono altro che scie di condensazione. Ma qualcuno obiettò, dicendo come era possibile il formarsi di condensazione laddove non era possibile? Ciò è possibile introducendo “finissimo particolato nell’atmosfera.” Infatti, “secondo il Centro Nazionale per la Ricerca Atmosferica di Boulder, Colorado, l’unico modo per formare nubi artificiali in aria secca e calda è quello di introdurre nell’atmosfera particolato sufficiente ad attrarre e a compattare in vapore visibile tutta l’umidità disponibile; se reiterato abbastanza spesso, la risultante foschia senza pioggia può provocare siccità.”

3) Se ci sono scie, lo si deve all’aumento del traffico aereo! ( “…la copertura di nubi cirriformi sugli Stati Uniti è dovuta per il 5% del totale al particolato degli scarichi dei motori che fungono da nuclei per la formazione di nubi” e dato che il numero di voli, col passar degli anni, aumenterà “le nubi artificiali si intensificheranno in concomitanza con la forte crescita del trasporto aereo civile.”

Mi sembra qualcosa di già sentito…e stavamo nel 2001. Mi sa che come scusante, incomincia ad essere vecchiotta. Il bello, poi, è che mettono le mani avanti anche per il futuro.



Questo è quanto si diceva 6-7 anni fa. Le cose non sembrano cambiate. Diciamo che quello che noto di diverso, sono le operazioni di aerosol. Fino, indicativamente, al 2005 erano più visibili. Ora o sono diminuite, o vengono effettuate nelle ore notturne oppure utilizzeranno composti meno visibili. E questa mia impressione è uguale ad altra gente.

Di sicuro, sia prima che ora, di sera possono avvenire con più frequenza data l’oscurità. Il cambiamento delle ore di irrorazione, possono aver subìto un cambiamento visto l’aumento di interesse alla questione da parte della gente? Non saprei, ma può darsi.

Ma confermo: tempo fa erano più sfacciati. Ricordo un giorno, inizi di maggio 2005, mentre camminavo con l’automobile, l’occhio mi andò ad una scia lunga parecchi chilometri. Con lo sguardo la risalii fino all’aereo, ma, con mia sorpresa, vidi che non c’era solo un tanker, ma ben dieci. Dieci aerei, divisi in due gruppi da cinque ciascuno! Ogni aereo emetteva due o quattro scie, le quali, si andavano a “fondere” con le altre degli aerei del gruppo. Così facendo, ogni gruppo aveva la “sua scia” che, a sua volta, andava ad unirsi alla scia dell’altro gruppo. Alla fine, rimaneva una unica scia chimica! Rimasi, senza esagerare, senza parole. Come era possibile tutto quello? Che piani di volo avevano tutti quegli aerei? Perché volavano in formazione? Stavano svolgendo una sorta di “esperimento”?

Da quel giorno, almeno che non abbia visto male, non mi sono più imbattuto in uno “spettacolo” del genere. Avrei voluto avere una macchina fotografica o una videocamera per ottenere, sempre se ci fossi riuscito, una sorta di spiegazione.

Tra le cose in comune con chi osserva le scie chimiche ci sono: reticolati ( anche se qui a Roma non ne ho visti tanti ), scie che formano delle grosse “X”, scie parallele, scie che, una volta rilasciate, rimanendo per decine di minuti “appollaiate” in aria, a mano a mano che passa il tempo, si allargano sempre di più tanto da formare un velo che, per forza di cose, oscura il sole, sensazione di luce riflessa, cielo grigio e compatto.

Ma anche una presenza costante delle scie aeree negli spot pubblicitari, nelle riprese dei telegiornali, nei film e cartoni animati. E’ come se si volessero abituare gli occhi alle presenza delle scie nei cieli. In tal modo, non si si pongono interrogativi sullo scopo delle chemtrails.

Tra gli altri scopi delle scie chimiche, possiamo ipotizzarne varie. Grazie al contributo di un comune cittadino - che ha preso a cuore la questione - di nome Rosario Marcianò ( nickname “Straker” ) e all’aiuto di suo fratello Antonio ( nickname “Zret” ), tramite il blog “Tanker Enemy”, facciamo l’elenco:


· Diffusione di “trimetialluminio” ( vi è anche un’articolo di uno scienziato che conferma )

· Onde elettromagnetiche

· Nuvole artificiali

· Onde radio

· Un ambiente al plasma

· Nebbie chimiche

· Esperimenti dell’Aeronautica: prima parte, seconda parte, terza parte

· Rilascio di “smart dust”


Per quanto concerne il contributo dei singoli cittadini preoccupati delle scie nei cieli, da citare anche Corrado, amministratore del blog “La scienza marcia e la menzogna globale”, che ha stilato un dossier e Vibravito, il quale, partecipando ad un convegno del C.I.C.A.P. sulle scie chimiche, ha aperto un blog dove ha buttato, “nero su bianco”, le sue impressioni su tale conferenza.

Se cito questi cittadini lo faccio non perché stò in contatto con loro tramite lo scambio di commenti su alcuni blog, ma perché sono un esempio di cittadinanza attiva su ciò che succede nella loro nazione e non solo. Non si lasciano tranquillizzare da esperti di turno, ma se hanno un dubbio, giustamente lo approfondiscono e ne scambiano impressioni con chi è aperto al dialogo e alla discussione.

Per finire, non possiamo non parlare del Morgellons. Questa malattia, ancora poco studiata dai medici con la “M” maiuscola, è stata correlata alla diffusione di aerosol nei cieli. In Italia c’è stato anche qualche caso, ma non si sa molto. Il tutto inizia come se si fosse punti da un’insetto e si ha la sensazione di un formicolio sottocutaneo. Successivamente si formano delle pustole dalle quali escono peli che sono risultati “sintetici”!

Abbastanza inquietante, tanto è vero che ci si domanda: “cosa viene rilasciato dai tanker oltre alle sostanze per il controllo del clima?” Noi ci facciamo queste domande, anche perché c’è gente che soffre, qualcun’altro, invece, molto più “intelligentemente” ci si fa quattro risate sopra.

Varie analisi sono state fatte dalla Dottoressa Staninger. Per una migliore comprensione, vi rimando ai seguenti link:


· Le patologie correlate

· Quarzio nelle scie chimiche

· Morgellons, chi vuole nascondere la verità?

· Morgellons, nuove acquisizioni

· Morgellons, fantascienza o oscuro male?

· Altro caso di Morgellons

· Morgellons causato dall’irrorazione chimica?

· Morgellons, nuova malattia o arma causata dall’uomo?

· Intervista ad una paziente affetta da Morgellons

· Scie mortali e Morgellons

· Rimedi contro il Morgellons

· Rapporto Staninger: prima parte, seconda parte, terza parte

· Sito web della Dottoressa Staninger


Per un riepilogo sulle scie chimiche, può rivelarsi utile l’intervista a Straker su “Altrogiornale” ( intervista prima parte, seconda parte ), l’articolo di Straker, “Cosa sono veramente le scie chimiche”, le confutazioni, sempre dello stesso Straker, al “F.A.Q.” del C.I.C.A.P. ( faq, il cui link l’ho messo all’inizio dell’articolo ).


Ricordo pure che tempo fa, qui in Italia, c'è stato qualcuno che si è mosso: l'interrogazione dell 'Onorevole Sandro Brandolini ( che ha avuto una "rassicurazione" che nulla è fuori controllo ), il Comune di Savignano sul Rubicone che ha informato la cittadinanza sulle scie chimiche, articolo del quotidiano "Il Resto del Carlino" sulle scie chimiche. Per avere tutte queste info raggruppate in una unico pagina web, e approfondire in maniera autonoma, cliccare qui.


Sono stato sintetico, ma, grazie ai link al di Straker, credo che grossomodo abbia toccato un po’ tutti i punti.

E’ un argomento che può spiazzare, che, per chi lo segue da poco, potrà sembrare ridicolo, ma quello che penso è che, se si è interessati, basta informarsi senza essere prevenuti. E seguire, per quanto si può, le informazioni giorno dopo giorno. Naturalmente, se non si è convinti, liberi di lasciar stare. Nessuno è costretto, ci mancherebbe.

Un saluto a tutti.