sabato 19 marzo 2011

L'Italia che verrà....

Con poche righe, voglio esprimere le mie idee, anzi, le mie preoccupazioni su ciò che sta avvenendo in Italia, ma soprattutto su ciò che sembra delinearsi per l'immediato futuro della mia Nazione.

Perchè, più passa il tempo e più ho delle sensazioni negative ( che mai avrei voluto avere ) sulla sorte dell'Italia. Soprattutto dell'Italia che verrà....

....quando, così come annunciato ultimamente da Aldo Giannuli con il suo libro "2012 La grande crisi", diventerà sempre più marcata la crisi economica nel nostro Paese;

....quando, in un mondo globalizzato e interconnesso, ci saranno, così come letto da svariate parti, i fallimenti di vari stati degli U.S.A. con "contaminazioni" ( credo ) nei vari angoli della Terra. Italia compresa;

....quando, il 6 aprile prossimo, se l'attuale Presidente del Consiglio dovesse essere condannato per prostituzione minorile ( ma anche per altri processi in corso ), cosa succederà al Bel Pease? Quali "gruppi di potere" potrebbero approfittare della situazioni di caos politico? E se si faranno eleggere democraticamente, che futuro daranno all'Italia? A prescindere dai "gruppi di potere", siamo certi che non si abbatteranno speculatori e approfittatori del CAOS politico italiano? I loro progetti, non ptrebbero essere quelli di generare ulteriore CAOS sociale per i loro scopi?

....quando, nell'attuale presente, con i raid sulla Libia ormai imminenti, in che cosa andremo in contro in una situazione di "guerra"? Il non democratico Gheddafi, potrebbe ritorcersi contro noi italiani, visto la nostra vicinanza geografica?

....quando, a causa dell'instabilità del Nord Africa, continueranno gli sbarchi - che solo NOI stiamo subendo con lo scandaloso voltafaccia dell'intera Europa ( da qui si evince il grande bluff dell'Unione Europea ) - cosa faremo con questa gran massa di esseri umani? Una volta rifocillati, assistiti e sistemati in centri di accoglienza degni di questo nome, li rimpatrieremo? Spero di sì, non si può accogliere mezzo mondo così come dicono tanti italiani che, non per niene, definisco NON-italiani. Rimarranno in Italia? E se è sì, che faranno? Vivranno sulle nostre spalle? Gli daremo sussidi? Se è sì, agli italiani che vivono in indigenza, che faremo, gli toglieremo quel poco che hanno? Oppure, stranieri e italiani si daranno alla delinquenza pur di sopravvivere? Questo è il futuro per una Nazione? Il degrado e la sporcizia è quello che ci aspetta?

....quando, a crisi economica riaccesa ( come se si fosse spenta, vero? ), le famose agenzie di Rating declasseranno l'Italia e la faranno sprofondare economicamente? E tutti noi, saremmo costretti ad accettare i generosi prestiti della B.C.E. e F.M.I. con interessi da usura? E con interessi e prestiti da restituire, e il debito pubblico fuori controllo, dove andremo a finire? Privatizzaremo tutto ciò che può essere monetizzato? Dai comuni alle riserve faunistiche? Dai monumeti alle montagne? Dalle spiagge alle ferrovie? Dalla tv di Stato alla telefonia ( già privata )? Chi ha altre idee??

Così come scritto all'inizio, ho brutte sensazioni; è come se si stesse avvicinando un ciclone che spazzerà via tutto.
E' come se ci stessimo avvicinando alla fine di un'Era e la nascita di un'altra Era. Spero migliore, ma le mie sensazioni sono negative. Il caos impera e molti avvenimenti, anche se ( apparentemente ) slegati fra loro, stanno contribuendo a generare scompiglio e mancanza di spiragli positivi. E' come se ci fosse una regia che da dietro le quinte coordina il tutto.

Per scherzaci su....CHI VIVRA', VEDRA'. Quello che è certo, è che auguro alla mia Nazione il meglio possibile e una presa di coscienza da parte di tutti noi italiani.

AGGIORNAMENTO DEL GIORNO DOPO: DOMENICA 20 MARZO 2011

Eccomi qui per un aggiornamento dell'articolo, ma solo per scrivere quello che tutti noi sappiamo benissimo, ovvero l'inizio, da ieri pomeriggio, dell'aggressione in Libia da parte dei cosiddetti "volenterosi" . Questi ultimi costituiti da: U.S.A., Gran Bretagna, Francia, Canada e ( la serva  ) Italia.

Le danze al tanto atteso bombardamento sono state iniziate dalla Francia, per poi essere seguita, nel corso della sera, dai missili "Made in U.S.A." lanciati da una portaerei statunitense.

Dicono di aver seriamente danneggiato la contraerea libica; mi stupirei del contrario, visto l'esercito di cammelli come unica arma di Gheddafi. Spero che questo non abbia qualche sorpresina da tirare fuori dal cilindro in caso di necessità.

Comunque, vedremo l'evolversi dei bombardamenti ( attualmente, ore 10:20, da quanto si legge dal sito web dell'ANSA, sembrano cessati ), sperando in bene.

Quello che è certo, è che...

...un individuo che fino all'anno scorso, anche con troppe e pacchiane esagerazioni, veniva accolto con tutti gli onori qui in Italia, ora è diventato un dittatore da bombardare. Boh, non l'ho capito come ragionamento!

...l'Italia si dimostra cronicamente serva degli angloamericani, senza un minimo di coraggio e identità nazionale. Ma questa non c'è mai stata; altro che festeggiamenti ( pieni di traboccante retorica ) dei 150 anni dall'Unità!

...l'Italia, nel suo servilismo, avrà fatto due conti? Avrà chiesto cosa c'è da guadagnare nel servire i padroni? Sapete, non vorrei che li si segua per poi...non ottenere nulla. Anzi, potrebbe esserci la beffa che tutti gli accordi che le aziende italiane hanno stipulato in Libia ( ENI in testa ) vadano a farsi benedire e noi rimaniamo con una mano davanti e una di dietro!

...l'Italia, nel suo servilismo, oltre a farsi due conti per un probabile tornaconto economico, avrà fatto anche qualche calcolo sul rischio di una mega invasione di immigrati? Sapete, gli altri "volenterosi" , se ne infischiano di questi. E tutto questo è da inizio anno che lo stiamo vivendo. A parte U.S.A e Canada che stanno dall'altra parte del mondo, Francia e Gran Bretagna, pur appartenendo all'Unione Europea, non mi sembrano ( anzi, NON lo sono ) tanto per la quale. Occhio, Italia, ti stai fregando, su TUTTI i fronti, con le tue stesse mani!

...mi sono stufato di vedere aggressioni, quindi atti di terrorismo legalizzato, con la scusa o di esportare la democrazia oppure, come in questo caso, di difendere i civili. Questa è una cagata pazzesca; a lor signori, dei civili, non frega nulla. Quello che assistiamo è l'ennesima occupazione per mettere un governo fantoccio a difesa dei pozzi petroliferi. Ma al contrario dell'Iraq, si è giocato in maniera più "fine", ovvero aizzando, da dietro le quinte, la folla. Purtroppo, i cosiddetti "pacifisti", ormai ridotti ad una poltiglia smidollata e drogata di propaganda becera, seguono un po' troppo i discorsi retorici di Saviano - ormai divenuto un divo che dispensa perle di saggezza su tutto - del pifferaio magico di Grillo, del "rivoluzionario" Santoro, dell'intellettuale Travaglio e via con tanti altri. Dimenticandosi, in questa circostanza, le finte fosse comuni in Libia e i 10.000 morti che Gheddafi avrebbe fatto bombardare il 17 o il 18 febbraio scorso.
Ma a parte questo, da quando in qua si bombarda una nazione perchè la gente scende in piazza contro il proprio governo? Pur se Gheddafi, come si sa, tanto democratico non è.
Noi italiani, nella nostra Costituzione, nell'articolo 11, non c'è scritto che...si ripudia la guerra....
Napolitano, dove si trova? Lei parla tanto del rispetto della Costituzione, ora, invece, che dice? Abbiamo festeggiato i 150 anni dell'Italia e questo è il risultato? Si ricordi che si va a bombardare una nazione giusto perchè la gente è scontenta di chi la governa!

Da notare, quindi, come una gran massa che, fino a qualche anno fa, pur con qualche distinguo, pensava e ragionava, sia stata NEUTRALIZZATA DAL SISTEMA a suon di appiattimento cerebrale. E' stata ben bene lavorata e azzerata. Diciamo che l'aumento di instabilità sociale  ( nettamente peggiorato dal 2003 ) ha giocato un grande ruolo nell'apatia della gente. Tanto è vero che se ci si lamenta, è solo ed esclusivamente contro Berlusconi. Il resto, sapientemente oscurato dai mass-media "rivoluzionari" ( La Repubblica in testa ), viene ignorato. Ma questo era lo scopo e ci stanno riuscendo. Fanno sfogare le frustrazioni e l'ira della gente contro un bersaglio, tanto per accontentarla. Ma poi, nulla cambia e cambierà. Mi viene in mente il libro 1984  quando, appunto per far "sfogare" la gene, essa, ogni giorno, venira radunata in una stanza o in una piazza ( ora non ricordo ) per i "2 minuti d'odio". Ovvero, inveire contro il tiranno Goldstein. In questo caso, il tiranno è Berlusconi. Ma lo scopo è anche quello di preparare il terreno ad una nuova fazione politica ( laggasi: centro di potere ) che arpionerà l'Italia.

RIAPPROPRIARSI DI SE STESSI!!  NON DELEGARE LA PROPRIA ESISTENZA E LE PROPRIE SENSAZIONI A COMMEDIANTI DELLA TELEVISIONE O DI QUALCUNO  CHE CI RACCONTA STORIE DI MALAVITA NAPOLETANA! DISTINGUERE CHI CI VUOLE ASSOPIRE LA COSCIENZA!


Qui sotto, alcuni articoli, di poche ore fa, sulla questione dei bombardamenti.

Articoli di "Mercato Libero":



Articolo di "Carmilla on-line": Libia: la vergogna senza fine di noi Occidente in guerra

venerdì 18 marzo 2011

Il copyright di Saviano ( articolo della O.N.G. Etleboro )






Il seguente articolo, è ad opera della O.N.G. Etleboro

Roma - Non si arresta la campagna di auto celebrazione del giornalista italiano che, dopo essere stato proclamato paladino della lotta anti-mafia in Italia, si rivolge ai Balcani come terreno fertile per rilanciare la propria immagine di analista della criminalità organizzata. Proprio questa domenica Saviano rilascia una intervista per il quotidiano di Podgorica DAN affermando che "il Governo montenegrino nasconde Saric, che continua a gestire il traffico di droga, grazie alla protezione del Montenegro". Una dichiarazione questa che non viene argomentata né con fatti e né con documenti, rifacendosi semplicemente ad una constatazione personale dopo aver letto le cronache giornalistiche sui recenti eventi, relativi agli arresti nel quadro delle indagini sul traffico di cocaina. Saviano fa riferimento all'operazione 'Guerriero Balcanico' e alla dinamica delle ricerche di Darko Saric, senza fornire nessun elemento che non fosse stato diramato dalla stampa locale. Parla poi di interconnessioni tra le varie organizzazioni mafiose dei Balcani, spiegando che, in base ad una serie di studi ed indagini, è possibile prevedere che "la mafia serba diventerà la più forte nei Balcani" e che questa regione è diventata "parte della nuova Europa libera, in cui la mafia compra tutto quello che vuole".
Anche in questo caso non si può parlare di analisi contestualizzate, bensì di osservazioni per 'sentito dire' che - considerando la grande complessità della storia e degli eventi dei Balcani nonchè la grande disinformazione dei media occidentali su tematiche sensibili - sono già inadeguate e sorpassate. Per affrontare discorsi sui Balcani bisogna avere un ampio bagaglio di conoscenze ed informazioni, e ciò spiega perchè i più grandi media italiani hanno sempre fallito nei loro progetti editoriali rivolti a questa regione. Praticamente, la strategia del 'tuttologo' non funziona in queste terre, che hanno la grande virtù di far cadere in errore il più grande esperto o analista e di smascherare ogni bluff. Tra l'altro, ci chiediamo come il giornalista italiano abbia fatto le sue indagini e le sue ricerche non vivendo nei Balcani, e per di più stando 'sotto scorta', semprechè le sue cosiddette 'antenne' non siano delle ONG che promuovono progetti 'umanitari' nella regione, a scrocco dei soldi degli italiani.

Oltre al Montenegro, gli interventi di Saviano sono ormai noti anche in Albania, dove il giornalista italiano è ormai un abitué della trasmissione Top-Channel, di cui è ospite per la seconda volta. Risponde alle domande dei suoi interlocutori parlando del 'coraggio di certi procuratori', della 'dilagante corruzione in Albania', e persino dei legami con le mafie italiane. In particolare cita la collaborazione tra la Camorra e il Sigurimi nel contrabbando di armi. Per gli addetti ai lavori è cosa nota che i traffici del Sigurimi è venuto alla luce con l'apertura dei dossier del regime comunista, analizzati in tale occasione dal settimanale albanese Investigim e ripreso dall'Osservatorio Italiano. E' curioso che, proprio con la pubblicazione di quell'articolo (Il traffico di armi tra il Sigurimi e la Camorra , lanciato il 26.01.2009 ripubblicato il 13.08.2009) la nostra redazione ha ricevuto una e-mail da Roberto Saviano, che chiedeva di contattare la giornalista per avere un confronto sulle tematiche della mafia nei Balcani. Da parte nostra fornimmo tutte le informazioni e la disponibilità a cooperare, ma dopo aver dato il materiale, non vi è stata altra comunicazione:

----- Message from xxxxxx -----
Date: Tue, 27 Jan 2009 12:58:33 +0100
From: Roberto Saviano
cari sono roberto saviano, autore di gomorra. ho letto il bell'articolo su camorra e albania. mi piacerebbe incontrare il giornalista che ha redatto tale pezzo. anche io lavcoro su questa vicenda da anni. e cerco esperti sulla questione criminale balcanica con cui confrontarmi.
un abbraccio e continuate così.
rs
----- End message -----

----- Message from info@rinascitabalcanica.com -----
Date: Tue, 27 Jan 2009 14:55:52 +0100
From: info@rinascitabalcanica.com
Subject: RE:
To: Roberto Saviano
Gent.le Roberto Saviano,
l'articolo di cui parla è stato redatto da una giornalista albanese che lavora presso l'ufficio di Rinascita Balcanica a Banja Luka, nella Republika Srpska (BH). Le informazioni sono tratte dagli archivi dei servizi segreti albanesi, che in questo periodo sono stati rispolverati, per portare alla luce delle verità. L'articolo fa parte di una serie di ricerche che stiamo conducendo sull'organizzazione della mafia balcanica, che ha formato una rete che si estende in tutta la regione e coopera con altre strutture.
----------- Message --------

----- Message from xxxxxxxx -----
Date: Tue, 28 Jan 2009 10:88:33 +0100
From: Roberto Saviano

Grazie. Potrei avere la email della giornalista albanese?
mi segnalate gli altri lavori sulle mafie balcaniche che avete fatto?
vi ringrazio
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Come si può notare, il caro Saviano monitorava già da tempo le informazioni pubblicate in internet dal nostro portale e dal Blog, senza però che la fonte delle notizie 'balcaniche' sia stata mai rivelata. D'altro canto, prima di tale fortuito incontro, la nostra organizzazione aveva già avuto modo di esprimere le sue riserve nei confronti di Saviano e della sua campagna giornalistica ben mirata a colpire determinate strutture di potere ( La Camorra e il sistemaUno spettacolo fratricida ), essendo consapevoli che certe verità, quando raggiungono una così vasta scala mediatica non sono mai "scomode", bensì utilissime alla destabilizzazione dei Governi, di determinati equilibri e per alimentare la campagna mediatica di discredito. Rilanciare oggi la teoria della mafia transnazionale - che noi come primo media abbiamo lanciato spiegando il concetto d Santa Alleanza Balcanica - non è altro che un modo per restare sulla cresta dell'onda, al servizio di determinate lobbies di potere. Già osservando quali siano le controparti di questo giornalista, giornali i cui proventi sono di dubbia origine o derivanti da reti finanziate da grandi filantropi ( si veda il caso della Open Society Institute ) fa capire uno dei tanti aspetti della 'mafia della editoria'. ,
Ci chiediamo come mai Saviano parla di Saric in Montenegro, in un momento in cui sono sempre più duri gli attacchi rivolti all'ex premier Milo Djukanovic e ai rapporti istituzionali con l'Italia, a seguito della campagna di trasparenza intrapresa dalla MANS e dai suoi finanziatori. La sua sfera di interesse sembra si stia spostando in un'area che è tra l'altro nevralgica per l'interconnessione tra l' Italia e i Balcani, ma anche per altre strutture come la rete di George Soros. Se davvero Saviano volesse capire gli arcani misteri balcanici, potrebbe cominciare dalle connessioni tra Vatican -IOR e regime Ustasha, oppure dalle operazioni di riciclaggio delle banche svizzere o (perchè no) dal caso Telekom Srbija. Tuttavia, fin quando continuerà a ripetere ciò che altri giornalisti hanno scritto con coraggio, senza pubblicare documenti o prove certe, resterà un semplice servo dei poteri, un eroe sintetico di questa società controllata dal web e dai socialnetwork, che manipola le masse in nome di una falsa battaglia contro la mafia. Allora è proprio vero che "ci sono eroi sconosciuti che hanno dato la vita, e sono ricordati nel cuore di poche persone. Poi ci sono eroi che sono ricordati solo per un mese, perchè hanno combattuto guerre sbagliate con nemici sbagliati. Questi sono gli assassini dei nostri veri eroi".

domenica 13 marzo 2011

Rivolte in Nord Africa - Un'altra visione degli avvenimenti ( Seconda parte )

A distanza di 15 giorni dal mio primo articolo sulle rivolte nord africane, eccomi qui con questo nuovo articolo che posso definire come una seconda parte di quello precedente.

A distanza di poco più di due settimane, la situazione pare sempre in movimento, anche se il Raìs Gheddafi, sembra riguadagnare terreno. E di conseguenza, i cosiddetti insorti arretrare.

A parte tutti i dubbi espressi nell'articolo precedente e ( nel mio piccolissimo ) la denuncia di manipolazioni nell'informazione, ora vi pongo una serie di domande; esse sono incentrate sia sulla gran massa di immigrati che si sono e si riverseranno qui in Italia e sia sul "conflitto" in corso in Libia. Sono domande "provocatorie", le cui risposte ( sicuramente a seconda di come uno vede la situazione ) hanno già una risposta.


DOMANDE SUL FLUSSO IMMIGRATORIO

- Chi sono tutti questi immigrati?
( si dice che provengono da varie nazioni del Sud Africa )

- Perchè scappano?
( si dice per i vari tumulti; se è vero, perchè non rimangono - così come ho scritto nei commenti del mese scorso - nella loro Nazione a battersi, insieme ai loro connazionali, per un futuro migliore del loro Paese? Hanno un'occasione, la sfruttassero! E poi, non mi sembra che siano in atto pulizie etniche che giustificano - ovviamente - una fuga di persone.)

- Perchè sono tutti, o un buon 90%, uomini e per giunta giovani?
( forse, così come si dice, in quei Paesi la media anagrafica è bassa. Sì, può essere una giusta lettura, ma a me non quadra. E le donne, dove stanno? )

- Se sono così disperati, perchè senza lavoro e denaro, come mai pagano anche fino a 1.500,00 Euro a testa?
( qui, nessuno si pronuncia. Anzi, nei telegiornali, se si dice questo, lo si fa per renderli ancora più vittime per far affiorare in noi un senso di pietà con il quale accettare la presente e futura invasione )


DOMANDE SUGLI SCONTRI IN LIBIA

- Chi sono gli insorti?
( non è chiaro, infatti i mass-media non lo specificano mai. Ma nel bombardamento mediatico, si sa che certe "sfumature" potrebbero scappare dalla mente della gente )

- Come è possibile che la cosiddetta Comunità Internazionale riconosca, solo dopo un paio di settimane, un gruppo di insorti? E per giunta senza neanche sapere da chi siano formati?
( aspetto qualche delucidazione dai tiggì e dalla carta stampata, ma ancora non ho nulla! )

- Dove si combatte la "guerra" lì in Libia?
( in televisione e non solo, si vede sempre una lunga strada in mezzo ad una sorta di deserto, delle auto parcheggiate ai suoi bordi e qualche colonna di fumo qua e là. E' questa la ribellione? Se è sì, perchè le immagini vengono registrate sempre in quella stessa zona? )


E anche questa volta, eccovi una piccola rassegna stampa di alcuni e intelligenti articoli trovati nella rete.

Dal sito MZ - Il giornale del ribelle ( 26 febbraio 2011 ) ( Qui lo screenshot ):


Dal sito dell'operatore di borsa, Eugenio Benetazzo ( 03 marzo 2011 ) ( Qui lo screenshot ):


Dal blog CIVIUM LIBERTAS ( 05 marzo 2011 ) ( Qui lo screenshot ):

giovedì 10 marzo 2011

La rete di Soros che finanzia il crimine invisibile ( articolo della O.N.G. Etleboro )


Il seguente articolo, è tratto dal blog della O.N.G. Etleboro.


Con una risoluzione del Parlamento Europeo, l'Unione Europea chiede al Montenegro di pubblicare tutti gli allegati e i documenti collegati all'accordo raggiunto con l'Italia in merito alla realizzazione dell'elettrodotto Tivat-Pescara di Terna. Sembra che sia stata così ascoltata la battaglia portata avanti dalle ONG e i comitati di consumatori per fermare uno tra i più importanti progetti energetici italiani nei Balcani, sollevando il problema della tutela ambientale. Un esito anticipato dalle analisi dell'Osservatorio Italiano, e che prende oggi delle sfumature molto particolari, in relazione al timore dell'insicurezza energetica creatasi dopo le rivoluzioni del Nord Africa, e al nuovo ruolo che i Balcani stanno assumendo nella cosiddetta 'nuova cortina di ferro' dell'energia. Da mesi, infatti, le varie organizzazioni ed associazioni erano in fibrillazione per preparare la campagna di dossieraggio e dissenso contro gli investimenti in Montenegro ed in tutti Balcani delle società italiane e russe, in antagonismo con le grandi multinazionali energetiche e le lobbies angloamericane. In prima fila la Rete per l'affermazione delle ONG, MANS, che ha aperto una dura campagna di anti-corruzione con la complicità di giornali cosidetti indipendenti, nei confronti del Governo Djukanovic, e soprattutto di A2A e Terna, sparando a zero su ogni tipo di programma di investimento.

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La Open Society Institute. Nonostante la ONG faccia della trasparenza e della difesa dei diritti della società civile un dogma ad ispirazione della sua missione, va sottolineato che questa organizzazione è lautamente finanziata da enti (Donatori MANS) come Rockefeller Brothers Fund, Microsoft Corporation, Transparency International ma soprattutto dalla Open Society Institute del filantropo George Soros. La sua è una controversa figura che, oltre a ricordare speculazioni e spregiudicati investimenti, rappresenta oggi il simbolo delle moderne rivoluzioni sintetiche, all'avanguardia negli strumenti di disinformazione, di contro-informazione e di intelligence. La sua vera storia ci porta fino alle Antille Olandesi, luogo adatto per nascondere qualcosa e creare società off-shore mediante le quali con bonds e fondi di investimento riciclare e moltiplicare denaro, come un "miracolo dei pani e dei pesci". "Fate come io dico, e non io faccio", la storia è sostanzialmente questa: predicare la lotta alla corruzione e al conflitto di interesse, per poi avere al proprio interno una enorme contraddizione. Non dimentichiamo che proprio in questi giorni il Soros Fund Management crea il private equity Silver Lake Kraftwerk, che investirà in imprese in start-up nei settori delle energie rinnovabili, delle reti elettriche e dell'efficienza energetica. Inoltre, il Quantum Fund di Soros e la Fondazione legata all'ex segretario di Stato americano, la 'clintoniana' Madeleine Albright, stanno acquistando una partecipazione di controllo nella APR Energy, società che fornisce energia elettrica soprattutto nei paesi in via di sviluppo, investendo 250 milioni di dollari.

Le rivoluzioni colorate. Il conflitto di interesse della MANS, in relazione alla sua campagna di trasparenza sugli investimenti energetici italiani, è sin troppo evidente, anche se può sembrare fatta in buona fede. Lottano senza sosta, non si sa bene per quale causa, in nome di una sedicente democrazia che neanche in America esiste, e nei fatti nessun Paese al mondo l'ha conosciuta. Qual è dunque la vittoria delle ONG e della Open Society Institute finanziata con miliardi di dollari all'anno provenienti dall'oscuro patrimonio di Soros. Ricordando la storia di questa fondazione - che ha finanziato le più celebri rivoluzioni colorate degli anni '90 proprio per 'aprire i Paesi in via di transizione al liberismo e alla democrazia' - non è difficile capire lo scopo di tali campagne velate di giustizialismo e valori pseudo-democratici, volte così a costruire il dissenso in società dagli equilibri già precari e foriere di malcontenti e malesseri. La lotta alla corruzione diventa così uno strumento, un mezzo, per arrivare a scardinare dei rapporti informali o degli accordi taciti tra popoli, classi politiche e compagnie, sulla base dei quali si è costruito un equilibrio all'interno di Paesi così complessi, come appunto i Balcani.

Per far questo si usano moderne tecnologie di comunicazione, come i social network, un linguaggio standardizzato, slogan ed ideali sintetici, giovani e anonimi leader, media e quotidiani al soldo degli interessi delle grandi società. E poi tanto, tanto denaro, riversato nelle campagne di lotta alla criminalità e alla corruzione per finanziare la macchina invisibile, un braccio armato silenzioso che sferra le rivoluzioni colorate del global-english, prive di un programma e senza un'idea, ma con il mito della corruzione e del conflitto di interesse. E quando qualcosa va storto, la si mette sempre sulla questione morale, per poi cadere sempre più in basso con le proteste e gli scontri di quartiere, tra hoolgans, disoccupati e veterani. Tutto ciò serve appunto per destabilizzare i Governi, manipolare le masse e mettere al potere classi politiche consenzienti, creare concorrenze sleali e cancellare progetti alternativi, una sorta di lustrazione silenziosa, che non passa attraverso le istituzioni, le procure o le leggi. La democrazia diventa un baluardo dietro il quale nascondersi, mentre il ricatto è la vera arma per portare a buon fine progetti affaristici spregiudicati, speculazioni e scalate ostili, privatizzazioni selvagge e colonizzazioni.

La disinformazione e il cybercrimine. E' una storia lunga quella di questi signori, perchè hanno bombardato Paesi per imporre il loro regime di potere e di influenza, ed ora continuano a tessere la loro tela per rafforzare la loro zona di influenza. Nei Balcani arrivano ogni giorno miliardi di dollari da ogni tipo di ente ed istituzione, che confluiscono nelle casse di entità come International Crisis Group, Human Right Wacht, Transparency International, che stanno estendendo la loro rete con campagne mediatiche, dossier ed investigazioni: file, archivi, indagini ed indiscrezioni, tutto viene messo sul web per alimentare il flusso di informazioni dei media locali, scagliati contro i politici locali, le società estere e i nuovi investitori. E' in atto una guerra vera e proprio, in cui la disinformazione è la vera arma del cyber crimine, mentre la vera informazione è l'unico strumento di difesa. Un monito questo da tempo lanciato dall'Osservatorio Italiano, che ha parlato del progetto di Wikileaks ( si veda Lo scontro tra potere ortodosso e lobbies della cybernetica ) - che tra l'altro sembra sia finanziato anch'essa dalla Open Society Institute - come una "macchina dei messaggi" per distruggere il concetto del 'documento segreto' e far crollare ogni barriera al filtro dell'informazione istituzionale. Questo è stato da noi definito 'crimine invisibile', la cui pericolosità sta venendo alla luce.

Si pensi al caso dell'Italia, dove il Premier Berlusconi, le sue televisioni e il suo conflitto di interesse sono oggetto di perenni di discussioni, ed ora anche oggetto di odio del cosiddetto 'Popolo viola'. Al contrario nessuno parla di Murdoch e del controllo quasi planetario dell'informazione, eppure nessuno ha mai sollevato un dito. Ovviamente, la denigrazione dell'Italia ha un significato nel mosaico di ricostruzione delle zone di influenza nel Mediterraneo, e nelle nuove guerre per il controllo del petrolio e delle risorse energetiche nel Nord Africa, sotto i colpi delle rivolte mediatiche. Purtroppo chi lavora in queste organizzazioni si rende complice di un crimine molto grave. Esempio eclatante quello della scoperta di una "fossa comune in Libia" (VIDEO), che però già esisteva nell'Agosto del 2010 (FOTO - Coordinate Google Map): ecco le prove delle guerre umanitarie della democrazia. Oggi come ieri, la Bosnia e i Balcani hanno ancora molto da insegnare.