Il seguente Manifesto, è tratto dal sito del neo movimento "Contante Libero". Buona lettura. E buona adesione.
l Manifesto per il Contante Libero (versione short: i 10 Punti per Il Contante Libero)
La tecnologia come mezzo di controllo sociale per imporre, attraverso
una continua induzione di paure ed ansie, moduli di pensiero e
comportamenti umani totalmente spersonalizzati, asserviti e
ideologizzati. Obbiettivo finale: annichilire qualsiasi sentire, agire e
pensare che possa essere veramente alternativo e concorrente. In
sintesi, annichilire la libertà.
Questo è il pericolo su cui ci ammonisce il celebre romanzo 1984 di
George Orwell. Ciò nondimeno, in questi anni di crisi tale pericolo non
è lontano da un suo pieno concretizzarsi. Buona parte della società
civile e dell’opinione pubblica sembra non voler vedere questo mostro
che cresce; lentamente e apaticamente essa sta lasciando la propria
libertà nelle mani di un’entità manipolatrice dai tratti allo stesso
tempo oligarchici e collettivistici.
Se vogliamo difendere la libertà (la nostra libertà) dobbiamo
innanzitutto scrollarci di dosso l’apatia e prendere coscienza del
nostro potere. Per far questo è necessario “educarci alla libertà” processo
che in primo luogo implica il comprendere e il saper confutare
rigorosamente la logica antirazionale propugnata dai nemici della
libertà.
E’ nel suddetto contesto che va inserita “la battaglia per la difesa dell’utilizzo del denaro contante”. Una battaglia la cui finalità, pertanto, non consiste nel rivendicare la supremazia in termini assoluti di uno strumento di pagamento su un altro (banconote versus
mezzi elettronici), bensì nel riaffermare il diritto delle persone di
scegliere liberamente il modo che ritengono migliore di portare a
termine i loro scambi economici.
Come tutti sanno nel nostro Paese la soglia al di sotto della quale è
possibile utilizzare denaro contante per effettuare pagamenti tra
privati o privati e società od amministrazioni non bancarie è stata recentemente abbassata fino all’attuale limite di 1000€ .
Nonostante ciò, qualcuno
non ancora sazio di prescrivere restrizioni alle libertà individuali
continua a richiedere l’implementazione di ulteriori “stratagemmi” per disincentivare e ridurre ancor di più gli spazi d’uso del contante,
con l’intento più o meno esplicito e consapevole di giungere in un
futuro alla totale, o pressoché totale, soppressione di questa modalità
di pagamento, affermando contemporaneamente il dominio artificiale della
moneta elettronica.
A supporto della bontà della loro tesi, i promotori ed i sostenitori
della cosiddetta lotta al contante adducono il fatto che tutto ciò sia
pensato e studiato al fine di ottenere gradi maggiori di benessere
generale, equità, progresso, giustizia sociale.
La verità, tuttavia, è assolutamente un’altra: la lotta
contro l’utilizzo del denaro contante non annovera alcuno scopo nobile e
le argomentazioni a suo sostegno sono pure mistificazioni della realtà
oggettiva. L’unico vero obbiettivo di questa crociata consiste
nel proteggere e consolidare il potere, le prebende e l’influenza di
quella variegata casta di soggetti improduttivi che vivono e prosperano
soltanto a scapito del lavoro altrui.
Con il pretesto di perseguire buoni propositi si vuole soltanto fare razzia dei diritti naturali dei più inermi.
La lotta al contante in quanto strumento fondamentale per combattere l’evasione fiscale.
Questa è l’argomentazione principale che viene usata da chi si
prodiga per avere una società senza contante. Ad una prima analisi
questa giustificazione sembrerebbe inattaccabile; tuttavia, mediante una
disamina più attenta e approfondita si scopre che il grosso
dell’evasione fiscale non ruota affatto attorno l’utilizzo del denaro
contante, ma riguarda invece transazioni decisamente più sofisticate.
I fenomeni evasivi/elusivi numericamente più rilevanti, quali
l’occultamento di ricavi e compensi o l’indebita deduzione dei costi,
vengono, infatti, messi in atto con l’impiego di strutture e
comportamenti fittizi che prescindono dall’uso del contante e
dall’obbligo di avvalersi del canale bancario per rendere le operazioni
tracciabili.
Diffondere l’idea che la maniera più efficace per contrastare
l’evasione fiscale risieda nella lotta al contante significa, dunque,
pubblicizzare volutamente un erroneo convincimento. L’evasione si
combatte mettendo a punto un quadro normativo stabile e facilmente
comprensibile, tagliando il numero degli adempimenti, instaurando un
rapporto di fiducia tra il Fisco e il contribuente e riducendo in
maniera sistematica e ragionevole la pressione fiscale tramite un
preventivo calo della spesa e dell’inefficienza pubblica.
A fronte delle sopraccitate misure, l’eliminazione del contante non
serve praticamente a nulla se non a privare milioni di cittadini (il
popolo minuto) dell’unico formidabile strumento di “dissenso di massa” che essi possono avere a loro disposizione per non essere sopraffatti da inique regole e politiche fiscali.
La lotta al contante non incide direttamente sulla libertà e le abitudini delle persone.
Affermazione semplicemente senza senso. Restringendo le possibilità
per gli agenti economici di scegliere come metodo di pagamento ciò che
essi considerano più adeguato, si va ad incidere per forza di cose
direttamente sulla libertà e le abitudini delle persone.
Contante strumento scomodo ed obsoleto.
L’esperienza sostiene l’esatto contrario. Nella quotidianità
solamente l’impiego del contante permette ad alcune transazioni di
essere portate a termine in maniera celere e quindi proficua. Di
conseguenza, eliminando o riducendo ancor più drasticamente questa
modalità di pagamento, si introdurranno necessariamente in più parti del
sistema economico rimarchevoli inefficienze che, in ultima analisi,
avranno il demerito di rendere maggiormente complicata la vita delle
persone.
La lotta al contante è decisiva anche nella lotta ai furti e alle rapine.
«Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per
comprarsi briciole di temporanea sicurezza non merita né la libertà né
la sicurezza».
Basterebbe citare questo famoso aforisma di Benjamin Franklin, uno
dei Padri Fondatori degli Stati Uniti d’America, per dimostrare
l’illegittima sussistenza di questo assunto. Ma, poiché è necessario
essere veritieri fino in fondo, si deve anche constatare come
l’eliminazione del contante non rappresenti sicuramente la panacea
contro furti e rapine. Clonazione di bancomat e di carte di credito,
manipolazione di conti bancari, furto d’identità o anche le incresciose
aggressioni alle abitazioni dei cittadini sono tutti esempi di fenomeni
criminali sui quali la lotta al contante non può avere di certo
un’incidenza decisiva.
La lotta al contante è una vera e propria battaglia di civiltà.
Alcuni si spingono a definire addirittura la lotta al contante come una vera e propria battaglia di civiltà,
dando sostanzialmente origine ad una nuova forma di polilogismo (Il
polilogismo è la dottrina che nega l’uniformità della struttura logica
della mente umana): da
una parte c’è chi ripudiando l’utilizzo del denaro contante ha sposato
la cultura della legalità, dall’altra parte c’è chi non ripudiando tale
utilizzo ha deciso di porsi, almeno teoricamente, al di fuori di questa
cultura.
Questa presa di posizione è soltanto un grezzo espediente per evitare
qualsiasi confronto approfondito, critica o discussione sul merito.
Trattasi di falso razionalismo utile a nascondere l’irragionevolezza e
l’illogicità di una tesi. Non avendo a proprio sostegno argomentazioni
davvero valide, l’esercito della lotta al contante sposta la sua lotta
sul terreno della pura ideologia allontanandosi così in maniera
intenzionale dalla realtà delle cose.
Dinanzi ad un atteggiamento del genere si può comprendere appieno la
posizione di chi ostinatamente porta avanti la crociata contro il
contante: trovandosi nell’impossibilità di avere l’avallo della verità
scientifica, tenta scorrettamente di plagiare la mente dei propri
interlocutori
«Chi cerca di realizzare il paradiso in terra, sta in effetti preparando per gli altri un molto rispettabile inferno»
(Paul Claudel)
“Eliminare il contante rappresenterebbe un atto di spoliazione dei nostri diritti alla libertà”.
La progressiva eliminazione del contante e la simultanea imposizione
dall’alto della moneta elettronica alimenta il potere arbitrario e
discrezionale delle élites politiche e finanziarie. Il costante
consolidamento di questo potere è da ritenersi estremamente pericoloso
poiché sottende, in conclusione, l’indotta accettazione di una società dalle caratteristiche distopiche dove l’uomo non è concepito come fine, bensì come mero mezzo.
Per impedire tutto ciò bisogna iniziare a far sentire il nostro grido di disapprovazione.
Vai ai 10 Punti per Il Contante Libero il Manifesto in versione short.
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