Ieri, 14 dicembre 2008, il Presidente degli Stati Uniti d'America, George Bush, è stato di visita nella colonia Iraq. Ha dato il suo commiato come Presidente in carica. Visita poco gradita a chissà quanta gente, visto i morti ammazzati dalle bombe intelligenti, dai soldati, dagli "attentati" e dal fosforo bianco.
La dimostrazione è stata data dal giornalista Muntazer al-Zaidi, il quale, durante la conferenza stampa, gli ha lanciato, una dopo l'altra, entrambe le scarpe.
Nel lancio della prima scarpa, riferendosi a Bush, ha inveito dicendo: "questo è un regalo dagli iracheni; questo è il bacio di addio, cane!"
Successivamente, quando il caos era "esploso", ha tirato l'altra scrapa, dicendo: "questo è da parte delle vedove, degli orfani e di coloro che sono stati uccisi in Iraq."
La dimostrazione è stata data dal giornalista Muntazer al-Zaidi, il quale, durante la conferenza stampa, gli ha lanciato, una dopo l'altra, entrambe le scarpe.
Nel lancio della prima scarpa, riferendosi a Bush, ha inveito dicendo: "questo è un regalo dagli iracheni; questo è il bacio di addio, cane!"
Successivamente, quando il caos era "esploso", ha tirato l'altra scrapa, dicendo: "questo è da parte delle vedove, degli orfani e di coloro che sono stati uccisi in Iraq."
Il giornalista, come immaginabile, è stato incarcerato, ma oggi, migliaia di iracheni sono scesi in piazza per protestare contro l'incarcerazione di Muntazer al-Zaidi chiedendo la sua scarcerazione. E ben duecento avvocati sono pronti per difenderlo.
Gesto che, pur se non apprezzabile ( ma per me fino ad un certo punto ), dimostra la rabbia che cova dentro la povera gente irachena che, dal marzo 2003, sono stati prima sotto i bombardamenti della cosiddetta "guerra di liberazione del popolo iracheno dalla dittatura sanguinaria di Saddam Hussein", poi dal terrore dell'esercito "made in U.S.A.", poi, sempre a causa dell'esercito pacificatore, al fosforo bianco, poi alla mancanza di cibo, acqua e medicinali. E, beffa nel dramma, dell'aumento del costo del carburante!
E questo è il saluto. Goodbye, Bush! Non ci mancherai.
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