mercoledì 25 gennaio 2012

Prove tecniche di regime trasversale di stampo cileno ( articolo tratto da Unione Socialismo Nazionale )




Il seguente articolo, è tratto dal sito del movimento politico "Unione per il Socialismo Nazionale".


La nostra non è una boutade; è quello che emerge dall’analisi degli eventi degli ultimi due mesi e quello che riteniamo essere in sede di nostra previsione il destino della Nazione. Siamo rimasti sconcertati nell’ascoltare l’opinione degli attuali ministri governanti e dei burattini appartenenti alla casta partitocratica italiana; scoprire che la maggioranza delle forze politiche è concorde nel richiedere la “massima fermezza” contro chi liberamente e pacificamente protesta in nome del disagio che attraversa tutta la Nazione è la controprova di quello che andiamo dicendo da tempo. Nonostante il balletto monco delle Liberalizzazioni quello che si sta prefigurando è un governo del peggior stampo Reazionario. Un governo, tra l’altro, trasversalmente appoggiato dai maggiori partiti, in una sorta di finta Grosse Koalition all’amatriciana.

Leggere queste dichiarazioni ci è sembrato perfino impossibile: “Dopo le sollecitazioni arrivate da più parti al ministro Cancellieri cominciano a muoversi i prefetti. Lo stop agli assembramenti di tir presso i caselli autostradali all’entrata della capitale è stato deciso con un’ordinanza del Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro. «Possono creare impedimenti alla circolazione stradale – si legge nell’ordinanza- e comprometterne la sicurezza e interrompere un servizio pubblico». (…) Il provvedimento, precisa la Prefettura, «si è reso necessario a seguito delle proteste della categoria che stanno avendo ripercussioni su tutto il territorio nazionale e che, come noto, stanno compromettendo il regolare approvvigionamento di beni primari per i cittadini e per le attività produttive». (…) L’intervento del prefetto di Roma lascia chiaramente intuire che il governo si sia deciso a passare dalle parole ai fatti. (Fonte Corriere della Sera)” Ma chi è il mandante di questi interventi che mirano alla precettazione ?
La conferma arriva anche dalla Commissione Europea. «Il ministro italiano degli Interni, Anna Maria Cancellieri, ha assicurato al vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, in una telefonata, che il governo italiano intraprenderà tutte le misure necessarie per porre fine ai blocchi» si legge in una nota della commissione. «Nella conversazione telefonica col ministro – si legge nella nota – Antonio Tajani ha espresso la sua preoccupazione per la possibile interferenza dei blocchi con la libera circolazione delle merci nell’Unione europea, dato che molti camion degli altri stati membri usano le strade italiane. Quando si verificano tali ostacoli, gli stati membri dovrebbero adottare misure necessarie e proporzionate in modo che la libera circolazione delle merci sia garantita nel territorio dello Stato membro».” (Fonte Corriere della Sera)
Quando l’Europa dei Banchieri ordina, i nostri governanti obbediscono come servi fedeli. Quello che chiedono tutti gli attori in causa che vedono incrinata la loro immagine dalla libera contestazione è la stessa cosa: “maggiore determinazione nel reprimere il dissenso“. Non c’è altra strategia.
Incredibile vedere una Sinistra devastata, al soldo del sistema “senza se e senza ma” (parole di Bersani), totalmente al servizio dei poteri forti (dei Banchieri lo era già da tempo), e ormai rassomigliante più ad un partito reazionario che ad un partito progressista. Vorremmo sapere cosa pensano i votanti del Partito Democratico, un elettorato probabilmente ormai composto da vecchi comunisti ma soprattutto da una borghesia radical chic e da un sindacalismo di facciata che ha il solo interesse di non far esplodere la “polveriera Italia”: puro conservatorismo. Non bastano le lenzuolate a far crescere un paese.
La Destra è ormai alla frutta; il PDL probabilmente imploderà e le sue schegge si riverseranno al centro o verso partiti destroterminali agonizzanti come quello di Storace.
Chi sorride, certamente, è il Bianco Centro, che si vede prospettare per le prossime tornate elettorali, percentuali da capogiro nel nome di una mai sopita ricostituzione della Democrazia Cristiana, sotto il finto nome Polo della Nazione.
Qualsiasi forma di protesta sociale adesso è malvista perchè “portatrice sana” di ribellione. Fino a quando il dissenso sociale era totalmente diretto nel contrasto all’azione (si fa per dire) del Re del Bunga Bunga, tutto l’alveo delle proteste era confinato nei movimentismi e nei sindacati come la Cgil, al servizio dei loro partiti di riferimento. Una volta “insediato” il Governo Usuraio, il dissenso dei partiti di sinistra e dei loro sindacati asserviti è completamente sparito. Il comportamento dei 3 sindacati durante le ultime settimane è da voltastomaco: assomigliano più a dei think tank economici che a delle vere associazioni di categoria. Lavorano esclusivamente per compiacere il governo in carica.
Il disegno viene da lontano ed è sufficiente osservare due elementi a dimostrazione di quanto asseriamo:
- il grafico dello spread Btp Bund che comincia a salire vertiginosamente da luglio 2011
- la lettera che Trichet e Draghi scrissero a Berlusconi i primi di Agosto 2011, lettera che segnò la fine politica del Cavaliere
La tattica era già stata stabilita: defenestrare il ducetto di Arcore, ormai politicamente bollito, anche se pur sempre con una maggioranza rabberciata, attraverso il perverso meccanismo del “Mercato”, che tramite l’innalzamento “pilotato” della forbice Btp-Bund, ha fatto scattare l’allarme rosso sul nostro debito pubblico con la logica conseguenza (tramite il ricatto sulla posizione Mediaset) di far cadere il Cavaliere. La successiva e repentina sostituzione del governo, avrebbe (e lo sta dimostrando) permesso al Presidente della Repubblica di favorire un nuovo esecutivo “tecnico” che perseguisse alcune leggi attuative e riforme epocali, già largamente predefinite dalle lobby transnazionali:
- Innalzamento delle tasse per attingere al patrimonio personale degli Italiani
- Finte liberalizzazioni assolutamente nulle per la crescita
- Distruzione delle tutele lavorative (Art. 18 e Cassa Integrazione) a favore di licenziamenti di massa
- Privatizzazione definitiva delle aziende strategiche
- Regime di Polizia “Bianca” contro il dissenso che si diffonderà per le leggi appena menzionate
- Svendita del patrimonio artistico e demaniale della Nazionale
- Asservimento definitivo all’imperialismo Americano (travestito da NATO) e complicità nei prossimi teatri di guerra nel Medio Oriente
Ogni mattone sta andando a comporre il puzzle definitivo che per comodità possiamo chiamare: MORTE DELLA SOVRANITA’ NAZIONALE.
Un altro tassello l’abbiamo avuto giusto poche ore fa con le dichiarazioni del Fondo Monetario Internazionale: “«L’Italia non ce la può fare da sola»: lo ha detto il direttore del Dipartimento degli affari di bilancio dell’Fmi, Carlo Cottarelli, sottolineando come sia più che mai necessario rafforzare il sistema anticrisi a livello europeo. Bene «la forte correzione dei conti» fatta dal governo: «Ora servono le riforme strutturali».  «L’Italia ha tre cose che deve fare. La prima è l’aggiustamento di bilancio, che già sta facendo a giusta velocità, con l’avanzo primario che migliorerà di oltre il 3 punti percentuali del pil quest’anno e – evidenzia Cottarelli – questo è un aggiustamento grande ma necessario. La seconda cosa sono le riforme strutturali, che l’Italia sta facendo, come mostrano le misure di liberalizzazione proposte dal premier Mario Monti. La terza cosa va al di là di quello che Italia può fare da sola, ed è la necessità di un firewall dell’Europa più grande» (Fonte Ansa).”
Il Firewall, per chi non l’avesse capito, si chiama FONDO MONETARIO EUROPEO, ossia l’ennesimo meccanismo di asservimento delle Nazioni Europee tramite il controllo fiscale del debito pubblico (con meccanismi coercitivi) tramite il quale gli Stati non saranno più Sovrani ma saranno legati a doppio filo a questi istituti dediti esclusivamente a prestare denaro, ossia dediti all’USURA.
Il tempismo del FMI è ben evidente: si intende spingere il governo Monti a perseguire nella sua attività “distruttrice” pianificata da tempo.
Non scandalizzatevi se parliamo di “derive cilene”. E’ quanto sta accadendo, sotto un’altra forma. Pinochet sventolava il pericolo “comunista”; i tecnocrati sventolano il vessillo della “paura recessiva”. Ma le modalità sono le stesse: ricordiamoci che prima del Golpe, il “suicidato” Allende, per risollevare l’economia del Paese, aveva varato numerose riforme economiche e sociali, come la nazionalizzazione delle miniere di rame, carbone e ferro, riforma costituzionale approvata all’unanimità dal parlamento, controllate fino allora da imprese straniere, un’autentica riforma agraria e la nazionalizzazione di piccole e medie imprese strategiche e banche… rifiutava la politica di privatizzazione delle risorse primarie dello Stato cileno, temendo abusi, e arrivò persino a statalizzare il sistema bancario… strategia questa che non riscuoteva certo il gradimento degli Stati Uniti che portarono al Golpe del 1973 e all’instaurazione del regime di Pinochet, uomo sicuramente più gradito agli Atlantici. Una volta “normalizzato” il paese, gli Usa si disfarono anche di Pinochet.
Vi ricorda qualcosa questa storia ?
Lasciamo perdere inutili paragoni Berlusconi-Allende.
Ma le modalità e soprattutto le finalità non vi sembrano le stesse ?
Una volta terminato il “lavoro sporco” di questo governo, Monti si farà da parte, magari lasciando un fedele guardiano a “monitorare” come potrebbe essere il Ministro Passera, e subentreranno i vari Montezemolo, Casini, Renzi, D’Alema, Alfano, Storace, Vendola, e tutti gli altri finti oppositori, in un circense corteo per completare il teatrino, che governerà sulle macerie di un paese disintegrato socialmente.
Oggi più che mai è necessario INDIVIDUARE IL NEMICO DELLA COMUNITA’ NAZIONALE, mettere da parte individualismi e borghesismi, e lottare dalla parte del Popolo.
Non intravediamo altre vie di uscita per la RINASCITA NAZIONALE.
G.J.

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