lunedì 27 maggio 2013

Immigrati in rivolta?


Questo mio stesso articolo, è stato pubblicato anche sul sito dell'Associazione Culturale ZENIT.

Milano, 11 maggio, un clandestino del Ghanana, Mada “Adam” Kabobo, camminando per le vie del quartiere Niguarda, colpisce a bastonate e picconate dei passanti. Il bilancio della mattanza vede 1 morto e 5 feriti, due dei quali, a distanza di tre giorni, moriranno anche loro. Perchè un simile gesto? Tante spiegazioni ci sono e non ci sono; chi dice che è squilibrato, chi - come un "Onorevole" durante una seduta delle Camere una settimana dopo l'eccidio - come gesto alla sua emarginazione e mancanza di lavoro, chi con altre e varie spgazioni. Qualcun'altro, con la scusante che aveva chiesto asilo in Italia ( come se chiederlo significhi santificare il richiedente ),  minimizza l'accaduto e ne dimentica i fatti. Sta di fatto che tre persone ( italiane ) sono morte e l'omicida, pur se arrestato, si trova in carcere come se avesse rubato delle caramelle. Certamente, se fosse successo l'incontrario, si sarebbe scatenato un putiferio con accuse di razzismo da ogni parte. Lui, invece, non che debba esser condannato a morte, se ne sta in  prigione con la richiesta di una perizia psichiatrica da parte dei Pm. Se dovesse risultare incapace di intendere e di volere al momento del fatto, verrebbe assolto  e non finirebbe in carcere, ma in una struttura psichiatrica giudiziaria. Siamo sicuri che ha qualche rotella fuori posto? Non è che è sano come un pesce - visto i suoi precedenti criminali qui in Italia che lo videro, due anni fa, come uno dei "protagonisti" nella rivolta del CIE in Sicilia - visto il clima da buonismo imperante impone simili scelte?

Comunque, Kobobo a parte, qui in Europa non c'è da stare sereni. Tempo una decina di giorni ed ecco che - per motivi diversi e non riconducibili all'assassino di tre italiani - a Londra, il 22 di maggio, un paio di cittadini inglesi, ma di chiarissima origine africana, sgozzano un militare inglese mentre usciva dalla caserma. Il tempo di rendersi conto dell'orrore verificatosi ed ecco che a Parigi, un immigrato, tenta anche lui di sgozzare un militare.

Ma che succede?
Non per fare il complottista, ma non vorrei che dietro possa esserci una regia. Come mai si stanno svegliando tutti ora a colpire gli europei? Semplice - ma pur sempre GRAVE E PREOCCUPANTE - emulazione dovuto a un senso di rivalsa latente, o dell'altro? Quello che è certo sono i morti, sia chiaro, e non ci sarebbe neanche da fare dietrologia. Purtroppo non ci vedo nulla di strano, da parte di gente mai integrata e scollegata dalla realtà in cui vive perchè con usi e modi di fare opposti ( pur se tramandati ), una rabbia latente e sempre tenuta nascosta. Basta una scintilla per "incoraggiarsi" a vicenda a colpire e assassinare. E rimane sempre una dimostrazione che l'immigrazione senza controllo, ovunque essa avviene, porta ad una mescolanza razziale esplosiva, oltre ad una buona manovalanza - grazie ai non controlli alle frontiere - atta a compiere gesti terroristici.

Per quanto concerne i mie dubbi, potrebbe esserci un'induzione all'omicidio per provocare disordini, grazie alla gran quantità di immigrati - slegati e non integrati  nelle città europeee - da usare a proprio uso e consumo grazie a manipolazioni mentali tipo gli esaltati che si professano appartenenti ad Al-Qaeda? Ricordiamo pure che da domenica 19 maggio, alcune citta svedesi sono messe a ferro e fuoco da centinaia di immigrati che, stando all'ufficialità delle fonti, protestano perchè nel sobborgo povero di Husby, dove l'80% degli undicimila abitanti sono immigrati e il tasso di disoccupazione è altissimo, la polizia ha ucciso un anziano di 69 anni armato di coltello: una reazione giudicata eccessiva dagli abitanti del quartiere che sono scesi in piazza per protestare.

A chi gioverebbero i disordini? Non so, ma ricordiamo che è istituita, ormai dal 2004 ( ed operativa dal 2006 ), la gendarmeria europea denominata EUROGENDFOR. Essa ha tra le sue caratteristiche quella di essere sovrannazionale e non giudicabile nei suoi compiti. Manca la scintilla per vedersela camminare fra le strade delle nostre città? E la sua presenza sarebbe uno schieramento preventivo in vista di eventuali scontri di piazza per via dell'incancrenita crisi economica? Insomma, si fa leva sull'immigrazione massiccia presente in molti stati dell'Unione Europea per ottenere altri scopi? E non credo che sia una macchinazione contro l'immigrazione in sè, in fin dei conti essa, soprattutto in stati mal governati e senza un solido sentimento di identità come può essere anche l'Italia, è usata a mo' di cavallo di Troia per limare sempre più al ribasso la qualità della vita lavorativa, oltre ad impiegarla nel rendere gli stati un'amalgama senza senso di appartenenza e di unione fra la popolazione. Pensateci: secondo voi, chi progetta l'Unione Europea, vorrebbe stati accondiscendenti o con una popolazione riottosa ai diktat di Bruxelles? Ovvio che è la prima ipotesi quella scontata,
Ecco, quindi, il perchè, se ci dovesse essere una macchinazione, non la vedrei contro l'immigrazione, ma contro i popoli autoctoni dei singoli stati. Oppure si vuole uno scontro razziale in Europa e che si estenda ( ma non credo ) nel resto del mondo? Non lo so, non ho cultura in merito. Quello che conta è la realtà dei fatti che fa pensare e preoccupare non poco. Restare vigili!

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