domenica 19 dicembre 2010

E' morto Tommaso Padoa Schioppa



Oggi, domenica 19 dicembre 2010, è morto l'economista Tommaso Padoa Schioppa. Come scrive l'ANSA, Schioppa era un economista ed ex ministro dell' economia e delle Finanze del governo Prodi, e' morto ieri sera a Roma. Aveva 70 anni. E' stato stroncato verso le 21 da un arresto cardiaco durante una cena a Palazzo Sacchetti, nel centro della capitale, per la quale aveva riunito un centinaio di amici.

Per quanto concerne la sua vita, brevemente dal sito del Corriere della Sera:
Il liceo classico negli anni '50 a Trieste, dove suo padre era amministratore delegato delle Generali, era di quelli di qualità austro-ungariche. Nato nel '40 a Belluno solo perché la famiglia era lì in vacanza, ma milanese di estrazione, Padoa-Schioppa in realtà è cresciuto in un'epoca di passaggio e alla cerniera fra mondi e culture diverse. Il suo europeismo convinto, di cuore ma anche di intelletto - le due cose sempre assieme - nasce probabilmente anche di là. Dopo la laurea in Bocconi, e nuovi studi al Massachusetts Institute of Technology dov'era Franco Modigliani e dove sarebbe approdato in seguito Mario Draghi, Padoa-Schioppa sviluppa la sua passione costruttiva per l'Europa in tutti gli incarichi che negli anni ha avuto modo di ricoprire. Un lungo tratto di strada iniziale è proprio a Bruxelles, dove è a capo della Direzione generale degli affari economici e finanziari della Commissione europea in anni turbolenti quasi come questi: è la nascita dello Sme, dal rapporto complesso ma forte fra Helmut Schmidt e Valéry Giscard d'Estaing. Il ruolo di Padoa-Schioppa nel trovare sempre nuovi compromessi e soluzioni tecniche nel sistema di cambio risulta decisivo.

Come sappiamo, è stato un europeista convinto e tra i suoi impegni vi era la nascita dell'Euro. Prendo spunto ( anche qui brevemente ) da ciò che riporta il sito de La Repubblica:
Un uomo delle istituzioni. Come il suo grande maestro ed amico, Carlo Azeglio Ciampi. Come Ciampi, laico e "azionista", se non per anagrafe, quanto meno per formazione e per cultura. Come Ciampi, keynesiano ma profondamente liberale in economia. E come Ciampi, grande italiano ("il patriottismo è lecito e necessario, purché inteso e praticato in modo corretto", era il suo motto). Ma cittadino del mondo,
e soprattutto cittadino d'Europa. Lo slogan, ricorrente, era: "Nel mondo mi sento europeo, in Europa mi sento italiano". Insieme, i due avevano iniziato il lungo cursus honorum a Palazzo Koch, nella fucina dei civil servant che Bankitalia aveva iniziato ad essere già dagli anni '60, con Paolo Baffi e Guido Carli. Ciampi, più anziano, arrivò in fretta al governatorato. Padoa-Schioppa, non meno veloce, aveva scalato i gradini della rigida piramide gerarchica di Via Nazionale, entrando nel direttorio fino a diventare vice-direttore generale tra il 1984 e il 1997. Di quella stagione, la fase più esaltante è stata senz'altro la costruzione dell'edificio europeo, con le fondamenta dell'Unione monetaria. Padoa-Schioppa è stato, a tutti gli effetti, uno dei costituenti di Maastricht. Ciampi affidò a lui, amico personale di Jacques Delors, l'incarico di seguire i lavori preparatori del Trattato, tra la fine degli Anni Ottanta e l'inizio degli Anni Novanta, e poi la fase cruciale delle trattative che più tardi, nel '98, avrebbero portato alla nascita dell'euro.

Ricordiamolo pure per le sue due frasi estremamente infelici, soprattutto la prima, durante il Governo Prodi ( 2006 e 2008 ) quando defini "bamboccioni" i giovani italiani e disse che "pagare le tasse è bello". Il tutto, soprattutto la prima frase, sinonimo di una vita agiata, vissuta, quindi, nel lusso e nell'abbondanza. Una vita senza grossi problemi, distante dai rumori di "fondo" dello scorrere della vita reale dei comuni mortali.

Naturalmente, in queste circostanze, il pensiero va alla sua memoria, alla memoria di un essere umano non più in vita. Rispetto, quindi e basta.
Il mio no è cinismo, ma la giusta distanza da un uomo che  era distante anni luce dalla gente; distanza da un uomo che non ha mai saputo la fatica di lavorare per due soldi; la distanza da un uomo che, incurante di sapere i problemi della vita ( non li conosceva ), ha insultato i giovani come "bamboccioni"; distanza da un uomo il quale, con le sue idee europeiste, avrà senz'altro visto il caos economico in Europa e che, a breve, si abbatterà in Italia.

A proposito, la mia impressione è che l'ITALIA VERRA' DISTRUTTA A BREVE.
Già è ( mezza ) fallita, ma non ufficialmente; non lo dicono, ma nel frattempo ci stanno abituando alla shock con notizie del tipo: - "I conti segreti dell'INPS: così caleranno le pensioni" ( 13/12/2010 ) - "Debito pubblico, nuovo record ad ottobre" ( 14/12/2010 ) - "Crisi, famiglie indebitate in media 20 mila Euro" ( 18/12/2010 ) - "Pensioni, allarme Bankitalia", "Allarme Bankitalia sulle pensioni: tenore di vita a rischio per i più giovani" ( 19-12-2010 )
L'idea è di scappare da questa nazione, almeno, se sarà possibile, non vedremo lo scempio del cappio al collo e la fine di un'esistenza decente in Italia.
Spero in una presa di coscienza della gente, ma deve essere veloce e costruttiva. La rabbia è tanta e deve essere incanalata per una nascita di una nuova mentalità e di una nuova nazione sovrana. Ma sembra fantascienza, visto le distrazioni che ci propinano per non pensare e vista la centenaria mentalità all'italiana che alberga dentro tutti noi.

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