e.baldi@rinascita.eu
Tensioni in tutta Italia ieri a causa delle proteste da parte degli studenti che si sono mobilitati in massa proprio nel giorno del voto alla fiducia dell’esecutivo Berlusconi.
Migliaia i giovani in movimento da tutta Roma per unirsi ai due cortei principali: quello che si è mosso dalla Sapienza e quello dei Fori Imperiali.
Il centro della Capitale è stato letteralmente preso d’assalto con lancio di sassi, uova e bottiglie; blindate dalle forze dell’ordine le zone adiacenti al Senato e alla Camera. Voci ancora da confermare parlano di dieci fermi.
Secondo un primo bilancio dei vigili del fuoco, sarebbero state date alle fiamme alcune auto tra via del Babbuino e piazza del Popolo, incendiato anche un autocompattatore della nettezza urbana e una decina di cassonetti della spazzatura.
Assaltata anche la sede della Protezione civile di via Ulpiano.
Disordini anche a Milano, dove un gruppo di studenti è riuscito ad entrare a Piazza Affari e ad esporre uno striscione con la scritta: “Accozzaglia di affaristi, razzisti, ladri, mafiosi. Fund our future (Finanziate il nostro futuro). Dovete darci il denaro”
A Torino migliaia i giovani delle scuole superiori e delle università hanno sfilato urlando slogan per le vie del centro. A Genova un corteo di studenti ha occupato il varco portuale di Ponte Etiopia al porto di Sampierdarena e viale Canepa mentre a Venezia la protesta è salita sul Ponte di Rialto. Caos anche a Napoli e in altre città.
Una situazione, questa, già vissuta da altri giovani di altri Paesi europei, come Grecia, Irlanda, Ungheria, Spagna… e ora, la resa dei conti (è proprio il caso di dirlo), è giunta anche per noi.
Così ieri, mentre gli studenti erano sul “piede di guerra”, la Camera riconfermava la fiducia al governo Berlusconi per soli tre voti di differenza (tre deputati del Fli, sic) e in aula scoppiava la bagarre…
Ci sarà, lo temiamo, chi cercherà di sottacere i veri motivi di questa mobilitazione di massa, additando i dissidenti come i “soliti facinorosi”, cercando di sminuire un fenomeno che invece rischia di ingigantirsi giorno per giorno.
Segno che la misura è ormai colma e che quelli accaduti ieri, sono solamente i prodromi di una battaglia sociale per la quale Rinascita, già da tempo, percependo i sentori di un malcontento sociale a causa soprattutto della crisi economica e della disoccupazione, avvertiva i lettori di prepararsi al peggio.
Ecco, ora il peggio sembra essere arrivato... prepariamoci.
Migliaia i giovani in movimento da tutta Roma per unirsi ai due cortei principali: quello che si è mosso dalla Sapienza e quello dei Fori Imperiali.
Il centro della Capitale è stato letteralmente preso d’assalto con lancio di sassi, uova e bottiglie; blindate dalle forze dell’ordine le zone adiacenti al Senato e alla Camera. Voci ancora da confermare parlano di dieci fermi.
Secondo un primo bilancio dei vigili del fuoco, sarebbero state date alle fiamme alcune auto tra via del Babbuino e piazza del Popolo, incendiato anche un autocompattatore della nettezza urbana e una decina di cassonetti della spazzatura.
Assaltata anche la sede della Protezione civile di via Ulpiano.
Disordini anche a Milano, dove un gruppo di studenti è riuscito ad entrare a Piazza Affari e ad esporre uno striscione con la scritta: “Accozzaglia di affaristi, razzisti, ladri, mafiosi. Fund our future (Finanziate il nostro futuro). Dovete darci il denaro”
A Torino migliaia i giovani delle scuole superiori e delle università hanno sfilato urlando slogan per le vie del centro. A Genova un corteo di studenti ha occupato il varco portuale di Ponte Etiopia al porto di Sampierdarena e viale Canepa mentre a Venezia la protesta è salita sul Ponte di Rialto. Caos anche a Napoli e in altre città.
Una situazione, questa, già vissuta da altri giovani di altri Paesi europei, come Grecia, Irlanda, Ungheria, Spagna… e ora, la resa dei conti (è proprio il caso di dirlo), è giunta anche per noi.
Così ieri, mentre gli studenti erano sul “piede di guerra”, la Camera riconfermava la fiducia al governo Berlusconi per soli tre voti di differenza (tre deputati del Fli, sic) e in aula scoppiava la bagarre…
Ci sarà, lo temiamo, chi cercherà di sottacere i veri motivi di questa mobilitazione di massa, additando i dissidenti come i “soliti facinorosi”, cercando di sminuire un fenomeno che invece rischia di ingigantirsi giorno per giorno.
Segno che la misura è ormai colma e che quelli accaduti ieri, sono solamente i prodromi di una battaglia sociale per la quale Rinascita, già da tempo, percependo i sentori di un malcontento sociale a causa soprattutto della crisi economica e della disoccupazione, avvertiva i lettori di prepararsi al peggio.
Ecco, ora il peggio sembra essere arrivato... prepariamoci.
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